martedì 1 aprile 2014

Senato, a favore del bicameralismo perfetto: Di Maio (M5S) ha fatto il classico…




In una lettera al Corriere della Sera, il deputato del Movimento Cinque Stelle e vicepresidente della Camera Luigi Di Maio sostiene che il bicameralismo perfetto rappresenta "un virtuoso meccanismo tramite il quale il Parlamento è in grado di ponderare adeguatamente le scelte complesse e delicate che si trova ogni giorno ad affrontare".
Amen.
Di Maio ha fatto il liceo classico. Si nota. Belle parole, che non significano nulla di concreto.

Una o due camere non fa differenza. Ciò che fa la differenza sono due aspetti fondamentali: 
1. Che il Parlamento sia di eletti e non nominati. Ovviamente, che gli eletti non siano il prodotto di associazioni criminali o clientelari.
2. Che gli eletti di cui al punto 1 siano onesti e capaci. L'onestà è il requisito base ma la capacità vale tanto quanto. Il ruolo di parlamentare non è cosa per tutti. Se anche onesto, il politico incapace è un costo per la collettività perché la sua incapacità provoca inefficienza e inefficacia.  

E’ la realizzazione dei punti 1 e 2 che consente al Parlamento di discutere,
modificare, approvare, ‘ponderando le scelte complesse e delicate che ogni giorno si trova ad affrontare per svolgere il compito assegnato dalla Costituzione Italiana e dai cittadini.

Di Maio – che rappresenta il meglio del gruppo Cinque Stelle – farebbe bene a concentrarsi sulle modifiche da apportare all’iter parlamentare, al fine di consentire lo svolgimento dell’esercizio democratico secondo quanto normato dalla Costituzione Italiana. Che non prevede che il Parlamento sia un luogo di lavativi e inetti che non portano a compimento nessun atto legislativo per la gestione del mandato assegnato.

Se l’onorevole Di Maio ha già queste bozze migliorative della funzionalità del Parlamento e del ripristino delle prerogative del potere legislativo, “ammazzato” dall’uso continuo e indiscriminato della fiducia da parte del potere esecutivo, cioè del governo, ce lo faccia sapere. Perché non trovo traccia nei principali organi di “informazione” di notizie in tal senso.
Non sono una lettrice del blog di Grillo né frequentatrice dalla sua “chat” (i commenti ai post). Se le notizie dovessero stare lì, Di Maio ci facesse il favore di diffonderle o chiederne la diffusione anche al di fuori del blog del suo guru.

Nessun commento:

Posta un commento