mercoledì 2 aprile 2014

Cnel: ma quanto mi costi…



da: Lettera 43

Cnel, i consiglieri dell'organo consultivo del governo
Sindacalisti. Imprenditori. Ex ministri. Gli stipendiati dell'ente pubblico. Che anche per il 2014 prevede spese milionarie.
di Giovanna Faggionato

Se si vuole capire cosa si intende quando si dice corporazioni in Italia, basta dare un'occhiata alla composizione al consiglio del Cnel.
Organo di natura costituzionale previsto all'articolo 99 della Carta, pensato con il nobile scopo di affidare a società civile e parti sociali un ruolo nella elaborazione legislativa e finito per essere un centro di sprechi. Dalla sua nascita, è noto, ha prodotto solo 14 proposte di legge mai andate in porto, ma soprattutto si è trasformato in un ente dispendiatore di prebende e di consulenze finite nel mirino della Corte dei conti.

CONTROLLI? NO, GRAZIE. Controlli a cui lo stesso Cnel proprio in nome della sua natura di organo costituzionale si è ribellato con una sfilza di ricorsi contro i magistrati contabili, finendo poi per accoglierne due nel collegio dei revisori, rinnovato a maggio 2013.

Dell'andazzo però qualcuno ha beneficiato: sono 64 i consiglieri che ogni anno intascavano dal Cnel 25.633,44 euro lordi. E nella lista ci sono la pasionaria dei pensionati della Cigl, Carla Cantone, come il vicepresidente di Confindustria Daniele Kraus, l'ex ministro Tiziano Treu e l'ex presidente nazionale della confederazione nazionale delle Misericordie, e poi rappresentanti degli agricoltori e degli ingegneri, dei medici e della Compagnia delle opere.
MARZANO AL VERTICE, PER 213 MILA EURO. I 64 consiglieri del Cnel (erano 121, prima della riforma del 2011) sono un'assemblea di rappresentanti dei lavoratori, imprenditori, mondo del volontariato e esperti di materie economiche e sociali, otto su 10 nominati dal presidente della Repubblica. Al vertice dell'ente ci sono il presidente Antonio Marzano, ex ministro del governo Berlusconi, che incassa 213.244 euro lordi l'anno, i due vice Enrico Postacchini, nella giunta nazionale di Confcommercio ed ex numero uno dell'Ascom di Bologna, e Salvatore Bosco, con un compenso di 41,932 mila euro l'anno, e l'economista Alessandra Del Boca, pagata 30.937 euro lordi in quanto presidente di commissione e di certo in quota al Cnel, anche sulla scorta della sua esperienza come presidente della Commissione di esperti 'Assenteismo e Produttività nella Pubblica Amministrazione' presso il ministero della Pubblica amministrazione.
ALESSANDRINI (CISL) FESTEGGIA I 20 ANNI AL CNEL. Tutti i consiglieri semplici, invece, ricevono il corrispettivo di uno stipendio mensile, circa 1.250 euro netti al mese. Tra i fortunati ci sono i segretari dei principali sindacati: Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti, Giovanni Centrella. Per la Cgil Cantone, abituata, da segretaria dello Spi Cgil, il sindacato dei pensionati ormai diventato l'azionista di maggioranza dell'organizzazione dei lavoratori, a battersi per chi non lavora più, a sedere sulle poltrone dei talk show, ma a quanto pare anche a intascare una busta paga in più. Ma mai quanto Giorgio Alessandrini della Cisl che nel 2015, alla fine della sua quarta consiliatura, potrà festeggiare un ventennio al Cnel. Numerosi anche i rappresentanti di Confindustria, a partire da Kraus, vicesegretario generale dell'associazione delle imprese, mentre Giuseppe Perasso ex Confitarma, confederazione italiana armatori, è stato revisore dei conti, cioè responsabile dei bilanci, dal 2000 al 2013.

Il non profit? Confederazione delle Misericordie e Compagnia delle opere

Non mancano i rappresentanti di Confcommercio, come Bernardino Abbascià, uno scalatore di posizioni che dopo aver ottenuto nel 2012 la presidenza del sindacato provinciale dettagliante ortofrutticoli, nel 2013 è diventato membro della consulta del presidente dell'associazione commercianti.  Antonio Patuelli siede nel Cnel per l'Associazione banche italiane e Ivan Malavasi, membro del consiglio di amministrazione di Unipol Spa, e presidente pro tempore di Rete imprese Italia, per la Confederazione nazionale dell'artigianato (Cna).
Ma ci sono anche curriculum più originali come quello di Stefano Biasioli, nefrologo esperto di insufficienza renale e dialisi, già membro dal 1995 al 2000 del Consiglio Direttivo dell'Enpam (ente nazionale previdenza dei medici), oggi nel consiglio di amministrazione di Fondo Sanità.
SETTORE AGRICOLO BEN RAPPRESENTATO. Tra gli esperti ci sono nomi celebri come Treu, già ministro del Lavoro nel governo di Romano Prodi, e Fabrizio Onida, fratello del costituzionalista Valerio e professore di Economia internazionale alla Bocconi di Milano.
Abbondano i rappresentanti degli interessi degli settore agricolo: ci sono due membri della Coldiretti, uno della Cia e uno della Confagri. E poi il rappresentante del consiglio nazonale dei chimici e degli ingegneri, le cooperative con la Legacoop.
LA ROSA DEI DEVOTI: DA DI MATTEO A GUALACCINI. Ma degna di nota è anche la rosa dei sei rappresentanti del mondo non profit. Che annovera per esempio Gabriele Brunini, fino al 2011 presidente nazionale della confederazione Misericordie d'Italia. E, ricorda il curriculum sul sito, membro di «numerose associazioni culturali e religiose», «componente del comitato per la valorizzazione della Linea Gotica e componente del consiglio di amministrazione del Teatro Colombo di Valdottavo, di cui è attualmente presidente» e infine dal 13 novembre 2009 «membro del Comitato Scientifico della Fondazione Giovanni Paolo II di Fiesole».
I devoti, del resto, abbondano nel Cnel: c'è Antonio di Matteo per il Movimento cristiano dei lavoratori, Maurizio Drezzadore per le Acli e anche Gian Paolo Gualaccini per la Compagnia delle Opere, evidentemente in questa sede nella sua ramificazione senza fine di lucro.

Più di 70 mila euro per i leasing e 270 mila per gli straordinari: le previsioni di spesa

Intanto in attesa della cancellazione reale, il bilancio di previsione per il 2014 (consulta il documento) approvato nell'assemblea del 18 dicembre 2013, prevede tra le spese correnti 1.920.000 euro per le «competenze fisse e continuative del presidente, dei vice presidenti e dei consiglieri» e 3.300.000 euro solo per il personale del segretariato.
Secondo le previsioni i compensi lordi agli adetti alla presidenza potrebbero costare ben 520 mila euro. Mentre le spese per «delegazioni e viaggio, Italia ed estero» di presidente vicepresidente e consiglieri sono stimate sui 120 mila euro. Le missioni sono tuttavia meno onerose della partecipazione ordinaria al consiglio dei suoi componenti per cui è prevista una spesa di 600 mila euro.
55 MILA EURO IN PUBBLICAZIONI. Ma deve essere un anno impegnativo per il Cnel, appena abolito sulla carta, perché solo per pagare gli straordinari dei dipendenti è prevista una spesa di 270 mila euro di spesa, 30 mila euro di carta e cancelleria, 50 mila euro di trasporti e facchinaggio, 75 mila euro per il leasing di auto, altrettanti per «prestazioni artigianali», 55 mila euro di pubblicazioni, ma anche 300 mila euro per la manutenzione degli immobili e addirittura 360 mila euro di manutenzione ordinaria di hardware e software.
NEL 2012 TESORETTO DA 6,1 MILIONI. Il core business del Cnel però si intuisce: tra le voci di spesa più impegnative infatti c'è quella per «pubblicità, comunicazione e spese istituzionali» con una previsone di 1.500.000 euro a bilancio previsionale. Del resto il bilancio consuntivo del 2012 (consulta il documento), l'ultimo pubblicato sul sito, e l'unico quindi con cifre di spesa effettiva, non si discosta di molto. Le attività di per sé invece non costano poi molto. Nel 2012, ad esempio, la spesa a bilancio è di 'soli' 627.267 euro. Al punto che, rispetto allo stanziamento di inizio anno, sono rimasti 6 milioni 159 mila euro come tesoretto. Possibile?
Con questa capacità di risparmio, il Cnel è riuscito ad accantonare negli anni milioni di euro: 3,6 nel 2008, 3,7 sia nel 2009 sia nel 2010, 10,3 milioni nel 2011 e 13 milioni di euro nel 2012, l'anno in cui è stato prodotto uno studio «sull'abbattimento dello stock del debito», e anche una relazione sulle performance finali della pubblica amministrazioni da utilizzare (sic) per la spending review.
PRONTI 200 MILA EURO PER IL SEMESTRE EUROPEO. Eppure nel 2013 le risorse dello Stato sono persino aumentate arrivando a 19 milioni 370 mila euro. Per il 2014 il programma è ricco e comprende, soprattutto per via del semestre di presidenza di europea, «una riunione ad alto livello dei rappresentanti sociali e istituzionali, nonché dei vertici dei consigli economici e sociali dei Paesi dell’Unione sul tema dell’attuazione e dell’accelerazione dell’Agenda Europa 2020», un'iniziativa per le previsioni sull'economia europea e anche gli stati generali su giovani e donne in Europa. Con spese da tenere sotto controllo.
Ad esempio nel capitolo 195, alla voce «servizi di sorveglianza e custodia» sono accantonati 200 mila euro «per i contratti di servizio di vigilanza da richiedere in vista degli eventi da organizzarsi per il semestre di presidenza europea (con presidio di security operante 24 su 24 presso Villa Lubin, assistenza arma dei Carabinieri e presidio di riferimento dei Vigili del fuoco)». Forse gli ultimi giorni di splendore prima della soppressione.

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