Da qualche tempo Google ci ha abituati a
improvvisi cambi di policy, ossia della politica di
gestione dei dati sensibili degli utenti. Già qualche anno fa, nel 2012, gli
utenti lamentarono un cambio delle impostazioni sulla privacy, che consentiva
alle aziende partner di Google di analizzare i dati della corrispondenza
commerciale.
Nei giorni scorsi, l’azienda ha comunicato che ha provveduto a cambiare ulteriormente la sua policy: tutte le mail degli utenti, in entrata, in uscita e in bozze, verranno monitorate dal sistema. Per leggere i nuovi termini del servizio, si può visitare il sito ufficiale.
Nei giorni scorsi, l’azienda ha comunicato che ha provveduto a cambiare ulteriormente la sua policy: tutte le mail degli utenti, in entrata, in uscita e in bozze, verranno monitorate dal sistema. Per leggere i nuovi termini del servizio, si può visitare il sito ufficiale.
Stando a quanto riportato dall’azienda, la
nuova impostazione s’è resa necessaria per creare un sistema più efficace di
protezione contro i malware e gli hacker che, negli ultimi mesi, hanno creato
non pochi problemi dalle parti di Mountain View. Bisogna precisare che ancora la
nuova policy non è stata resa operativa e che, quindi, sono ancora valide le
vecchie regole ma, stando a quanto si dice, entro maggio tutto dovrebbe essere
pronto per cominciare il monitoraggio capillare delle corrispondenze e dei
relativi file spediti e ricevuti.
Ma quello della protezione è solo un
aspetto del progetto di Google che, ovviamente, è mosso anche da importanti
interessi commerciali; tutti sanno che
l’azienda collabora con innumerevoli
aziende e multinazionali di qualunque settore, pronte a pagare cifre
astronomiche pur di poter usufruire della banca dati informativa di Google.Attraverso il nuovo sistema di monitoraggio, infatti, Google spiega che verranno migliorati anche i risultati delle ricerche sul motore, in modo tale che siano sempre più pertinenti con gli interessi e le attitudini degli utenti.
Con la nuova impostazione dei termini sulla privacy, ovviamente, non mancheranno nemmeno le mail cosiddette di ‘spam’, ossia per la maggior parte indesiderate, inviate dai partner commerciali di BigG a utenti mirati, selezionati sulla base delle informazioni acquisite attraverso lo scambio di corrispondenza o attraverso le visite ai siti raggiunti grazie al motore di ricerca di Google.
Nonostante questa policy ancora non sia
stata attivata, le critiche, anche copiose, nei confronti di Google si fanno
già sentire; l’azienda sembra essere abituata a rimostranze piuttosto veementi
contro le sue continue modifiche alle condizioni d’uso dei suoi servizi che,
spesso, sono mirate per lo più a incrementare i guadagni di Google piuttosto
che a fornire protezione agli utenti contro l’invasione dei virus e dei malware
attraverso le mail o attraverso i siti che popolano i risultati di ricerca di
Google.
Va comunque specificato che Google informa
sempre tempestivamente i suoi utenti prima di effettuare qualsiasi modifica e
che, chi decide di proseguire nella sua esperienza d’utilizzo dei servizi
proposti da BigG, a seconda delle modifiche è anche chiamato ad accettare un
nuovo contratto. Per l’invio delle email pubblicitarie mirate, comunque, gli
utilizzatori di GMail sono sempre chiamati a dare il
loro consenso affinché Google fornisca i dati ad aziende esterne, che li
possono utilizzare per promuovere campagne mirate.
Negli ultimi tempi Google sta effettuando
diverse modifiche alla sua struttura societaria, sta espandendo i suoi confini
commerciali e sta cercando di esplorare nuovi orizzonti per implementare il suo
potere e ingrandire il suo impero. Resta da vedere se, il continuo modificare
delle condizioni sulla privacy degli utenti, a lungo andare non possa
rappresentare un boomerang, causando l’allontanamento di massa degli utenti dai
server di Mountain View.
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