da: Il Fatto Quotidiano
Cessione
del quinto, luci e ombre del prestito. Dribblando gli agenti di recupero
crediti
La
crisi spinge sempre più italiani a indebitarsi anche per le spese di piccola
entità. E, con i rubinetti delle banche ancora chiusi, si è riscoperta questa
forma di finanziamento dedicata a dipendenti e pensionati. Ma attenzione alla
regolarità delle rate: ci si potrebbe imbattere in "modalità aggressive e
scorrette" per sollecitare i pagamenti
di Patrizia
De Rubertis
La fatica di arrivare persino alla terza
settimana spinge sempre più famiglie a ricorrere a finanziamenti e prestiti
personali. Una scelta, questa di indebitarsi, che risulta abbastanza nuova per
gli italiani che, da popolo di piccoli risparmiatori, si è trasformato in uno
di indebitati. Formiche che hanno lasciato il posto alle cicale e che ora si
ritrovano troppo spesso sempre più strozzate, perché non ce la fanno più a
pagare le rate. Tanto che secondo gli ultimi dati della Centrale Rischi della
Banca d’Italia, degli oltre 130 miliardi euro di sofferenze bancarie (le rate
che i debitori non sono riusciti a pagare in tempo) accumulate da famiglie
e imprese lo scorso anno, quasi un quarto finisce nelle mani delle società di
recupero crediti.
Il loro compito è chiaro: rendere esigibile
un credito che, altrimenti, verrebbe perso da banche e finanziarie. Un lavoro,
questo svolto dagli agenti di recupero crediti, decisamente complicato in
questi anni di crisi. Ma che non può essere comunque fatto senza scrupoli, con
l’arma della minaccia, della paura e del ricatto. Troppi i casi emersi tra
telefoni di casa che squillano a qualsiasi ora del giorno e della notte per
intimare il pagamento della rata, minacciando il sequestro dell’automobile e
perfino della casa.
Vere aggressioni quelle subite dai
consumatori bersagliati dai solleciti di pagamento che hanno portato l’Autorità
garante della concorrenza e del mercato a intervenire, disponendo la
sospensione della Ge.Ri. Gestione Rischi e della Elliot da ogni attività
diretta al recupero crediti. Secondo le numerose segnalazioni arrivate
all’Antitrust, le società – nei primi mesi del 2014 – avrebbero richiesto via
posta, con mail, telefonate e sms, il pagamento di presunti crediti, non
dettagliati o infondati o prescritti, anche minacciando azioni legali. E, in
alcune comunicazioni, veniva addirittura preannunciata la visita di un
funzionario a casa o sul posto di lavoro per “ritentare la composizione bonaria
del debito”. In altri casi sono stati invece inviati solleciti di pagamento,
spingendo il debitore a contattare “per eventuali comunicazioni” un numero a
pagamento con una tariffazione parecchio onerosa, con “il costo della chiamata
da rete fissa di 96 centesimi al minuto più 12 centesimi di scatto alla
risposta”.
Eppure, per sopperire alla necessità di
liquidità e fare così fronte alle spese quotidiane, il ricorso ai prestiti è
sempre più una scelta obbligata tra gli italiani che devono riuscire a sbarcare
il lunario. Con dei distinguo, perché anche nel comparto dei finanziamenti ci
sono categorie più agevolate. È il caso dei lavoratori dipendenti e dei
pensionati che possono richiedere la cessione del quinto. Una particolare
tipologia di prestiti personali che prevede la restituzione della rata tramite
la trattenuta direttamente sulla busta paga o sulla pensione. Con costi, tuttavia,
che spesso risultano eccessivi a causa dei tassi alti applicati e delle spese
accessorie troppo salate.
Il vantaggio è evidente: con la chiusura
dei rubinetti delle banche, i dipendenti (o i pensionati) possono facilmente
bypassare questo scoglio e ottenere della liquidità direttamente dall’azienda
(o dall’ente pensionistico) che non può esimersi dall’accettare la richiesta.
Tanto che, secondo Assofin, nel 2013 la lieve ripresa che si è registrata nel
comparto dei prestiti (+2,4%) è dovuta principalmente alla cessione del quinto
dello stipendio.
Come
funziona
La rata dei prestiti con cessione del
quinto può avere un importo massimo pari al 20% del salario, ovvero ad un
quinto della busta paga o della pensione valutato al netto delle ritenute. La
sua durata è di minimo 24 mesi per un massimo di 10 anni e, nel caso dei
pensionati, il prestito deve essere estinto interamente entro
l’ottantacinquesimo anno di età del richiedente.
A
chi si rivolge
Possono richiederlo tutti i lavoratori
dipendenti (statali, parastatali e privati, inclusi i neoassunti muniti di
busta paga da almeno tre mesi) che abbiano un contratto a tempo indeterminato.
In alcuni casi, la cessione del quinto viene concessa anche ai titolari di
contratti a progetto o a termine, a condizione che la durata del prestito non
superi quella del contratto a tempo determinato. La legge 80/2005 ha esteso la
possibilità di usufruire della cessione del quinto anche ai pensionati pubblici
e privati, per periodi non superiori ai dieci anni.
Le
garanzie richieste
Per legge, la stipula di questo prestito prevede la sottoscrizione obbligatoria di un’assicurazione sui rischi vita ed impiego. E quest’ultima, ovviamente, solo per il personale in servizio.
Per legge, la stipula di questo prestito prevede la sottoscrizione obbligatoria di un’assicurazione sui rischi vita ed impiego. E quest’ultima, ovviamente, solo per il personale in servizio.
Porte aperte ai protestati
Proprio per le sue modalità di rimborso, la cessione del quinto annulla ogni rischio di insolvenza del debitore. Per questo motivo, i prestiti possono essere richiesti anche da persone protestate o segnalate alle centrali rischi come cattivi pagatori.
Proprio per le sue modalità di rimborso, la cessione del quinto annulla ogni rischio di insolvenza del debitore. Per questo motivo, i prestiti possono essere richiesti anche da persone protestate o segnalate alle centrali rischi come cattivi pagatori.
Ecco alcuni consigli pratici da seguire per
quanti decidessero di richiedere la cessione del quinto, proposti da Pietro
Giordano, il presidente nazionale di Adiconsum.
Quando si richiede la cessione a cosa occorre fare attenzione? Prima di firmare il contratto, vanno lette sempre bene tutte le clausole. Poi, per trovare il massimo vantaggio, il trucco è sempre lo stesso: confrontare i prodotti presenti sul mercato per scoprire chi offre quelli più convenienti. Non bisogna neanche sottovalutare le spese accessorie che alla fine incidono molto sul totale. Il costo complessivo del finanziamento può essere infatti molto alto, in media 15-20% con punte anche fino al 25%, a seguito dei possibili elevati costi accessori, come spese di intermediazione, di gestione e costi assicurativi. Ecco perché va sempre verificato il tasso effettivo (Teg) che include le spese fisse e quelle accessorie. Inoltre, bisogna sempre valutare la sostenibilità dell’importo se va a sommarsi ad altre rate.
Quando si richiede la cessione a cosa occorre fare attenzione? Prima di firmare il contratto, vanno lette sempre bene tutte le clausole. Poi, per trovare il massimo vantaggio, il trucco è sempre lo stesso: confrontare i prodotti presenti sul mercato per scoprire chi offre quelli più convenienti. Non bisogna neanche sottovalutare le spese accessorie che alla fine incidono molto sul totale. Il costo complessivo del finanziamento può essere infatti molto alto, in media 15-20% con punte anche fino al 25%, a seguito dei possibili elevati costi accessori, come spese di intermediazione, di gestione e costi assicurativi. Ecco perché va sempre verificato il tasso effettivo (Teg) che include le spese fisse e quelle accessorie. Inoltre, bisogna sempre valutare la sostenibilità dell’importo se va a sommarsi ad altre rate.
È possibile l’estinzione anticipata della
cessione del quinto? La risposta è positiva, ma occorre fare attenzione a
due aspetti: con l’estinzione si chiudono anche i contratti collegati
(assicurativi). Devono, quindi, essere restituiti sia gli interessi versati in
anticipo per l’intera durata del prestito che la quota delle spese sostenute
inizialmente (assicurazioni e l’eventuale mediazione).
In caso di mancato pagamento di debiti, il
creditore può pignorare un altro quinto dello stipendio? Nella
cessione del quinto il creditore si rifà sul trattamento di fine rapporto (Tfr)
e sulle assicurazione stipulate. È possibile, tuttavia, che l’assicurazione con
azione di rivalsa verso il debitore chieda al giudice di prevedere la cessione
del quinto giudiziale.
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