da: La Stampa
L’anticipo
Presidente
nostro che sei nei bancomat, la tua proposta choc mi ha
effettivamente scioccato. Pur non essendo un berlusconiano della prima ora e
nemmeno della seconda, bensì un bieco stalinista orfano del compagno Cavour e
del subcomandante Montanelli, l’ultima offerta del supermercato della libertà
mi ha folgorato a tal punto che sto pensando di darti il mio voto. Anche due o
tre, sempre che si trovi uno scrutatore compiacente. Dunque, se ho capito bene
il senso della tua profonda elaborazione politica, in caso di vittoria
restituiresti l’Imu sulla prima casa pure a me e non solo all’arbitro di
Milan-Udinese. (Il mio amico Paolo, esperto di cose egizie, sostiene che Ruby
non è il nome della nipote di Mubarak, ma la seconda persona del verbo
preferito dal procaccia-rigori rossonero El Shaarawy). Inoltre mi garantiresti
un condono tombale. Il condonissimo che fa benissimo. Questo significa avere un
progetto di ampio respiro, una visione da statista. Ti ringrazio, Presidente:
sia fatta la tua volontà, così alla Camera come al Senato. Però.
Perché aspettare le elezioni per realizzare
un’intuizione simile? Non potremmo ripianare l’Imu già stamattina? Mica tutta.
Sono uno stalinista, non un ingordo. Mi accontento della metà. Dopo il voto
completeremo serenamente la pratica. Se avrai vinto, mi rifonderai la seconda
parte. Altrimenti, in un istruttivo ribaltamento dei ruoli fra eletto ed
elettore, sarò io a restituirti l’Imu (in comode rate, s’intende, ma vedrai che
col tuo ragionier Spinelli troveremo un accordo).
P.S. Ci sarebbero anche due autovelox e un
divieto di sosta, qualora.
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