venerdì 22 febbraio 2013

Bella Italia, itinerari: Friuli


da: la Repubblica

Guida al Friuli dei misteri
Dal "tesoro di Attila che sarebbe nascosto nei sotterranei della Fortezza di Palmanova, alla "maledizione" del Miramare. Un viaggio nel lato oscuro della regione del Nord-est.
di Giuseppe Ortolano


C'è un Friuli Venezia Giulia segreto e misterioso, fatto di castelli dal passato tenebroso, antiche dimore abitate da fantasmi, gallerie sotterranee e tesori nascosti da secoli. Per visitarlo si può partire dal Castello di Duino, una rocca a strapiombo sul mare nel comune di Duino-Aurisina con un panorama mozzafiato sul golfo di Trieste. La leggenda racconta tra le sue mura aleggi ancora il fantasma della dama bianca. Apparterrebbe alla  sposa del signore del castello che, accecato dalla gelosia, scagliò la consorte giù dalle mura. Precipitando, la donna si trasformò miracolosamente in roccia, assumendo le fattezze del masso bianco proteso sul mare nei pressi del maniero e conosciuto appunto come "dama bianca". Si dice anche che lo spirito della dama, di giorno imprigionato nella roccia, vegli ogni notte nella camera dove dormiva la sua bambina. 

Nel parco del Castello di Duino si visita anche un bunker della Seconda Guerra Mondiale, che oggi ospita  un originale museo scavato nella roccia e contenente diversi cimeli storici. Costruito nel 1943 dalla Kriegsmarine tedesca a difesa della baia di Sistiana in caso di un eventuale attacco degli Alleati venne sfruttato prima come rifugio antiaereo e, finita la guerra,  come deposito carburante dall'esercito inglese. Il castello è famoso anche per aver ospitato lo scrittore e poeta Rainer Maria Rilke, che proprio qui, durante una visita alla Principessa Maria della Torre e Tasso, ideò e iniziò la composizione delle Elegie duinesi. A ricordo della felice ispirazione è stato dedicato al poeta  un sentiero panoramico - il sentiero Rilke, appunto - che corre alto per circa 2 km sul costone roccioso tra Duino e la baia di Sistiana, con splendidi scorci sulla Riserva naturale delle Falesie.



Alle porte di Trieste si incontra invece il castello di Miramare, un tempo residenza di Massimiliano d'Asburgo e della moglie Carlotta. Dichiarato in giovane età imperatore del Messico, grazie all'appoggio  di Napoleone III di Francia e di gruppi conservatori messicani, Massimiliano fu fucilato nel 1867 dai rivoltosi repubblicani. Una fine tragica che ha portato a credere che il castello celi una misteriosa maledizione, che destinerebbe ai suoi residenti una morte prematura in terra straniera. Oggi l'elegante maniero è un museo che  offre al turista la possibilità di visitare una lussuosa dimora nobiliare ottocentesca, conservatasi intatta con i suoi arredi interni originari. Lo studio di Massimiliano d'Asburgo, noto con il nome di Sala Novara,  riproduce il quadrato di poppa della nave Novara, utilizzata dall'arciduca nei suoi spostamenti come contrammiraglio della flotta austriaca.
 

Un nuovo dramma d'amore conduce invece nel cuore del Friuli Venezia Giulia, al medievale castello di Villalta di Fagagna, in provincia di Udine, teatro di una passione infelice a metà fra storia e leggenda. Si narra infatti che ancora oggi, nelle notti di plenilunio, il fantasma della bella e inconsolabile Ginevra di Strassoldo, che si trasformò in statua piuttosto che subire violenza dal suo rapitore, si aggiri sugli spalti del maniero piangendo il suo amato Odorico di Villalta. Una leggenda a lieto fine perché pare che, quando Odorico conquistò il castello e abbracciò la statua, la principessa tornò in vita.
A Fagagna i fantasmi sono di casa: anche la vicina casaforte La Brunelde ne ospita uno, questa volta di un uomo, tale Marco d'Arcano-Moruzzo, decapitato dai Veneziani quando, nel 1420, conquistarono il Friuli. Il suo fantasma, reggendo la testa sottobraccio, veglia sul tesoro che pare Marco e il figlio Pileo siano riusciti a nascondere nella Brunelde, per non farlo cadere nelle mani dei soldati della Serenissima. Oggi il castello di Villalta e la Brunelde sono accoglienti e lussuose dimore di charme dove, chi volesse verificare la fondatezza di queste leggende e incontrare da vicino i fantasmi, può pernottare. 
Un'altra intrigante leggenda parla del leggendario tesoro di Aquileia, nascosto per evitare di farlo cadere nelle mani di Attila e mai ritrovato.


Alcuni pensano ancora si trovi nei misteriosi sotterranei che collegherebbero il castello di Manzano alla città di Palmanova. In attesa che qualcuno scopra l'ingresso del passaggio vale comunque la pena visitare questa celebre città fortezza veneziana a forma di stella a nove punte. Il perché di questa insolita scelta urbanistica è ancora incerta, la leggenda racconta di cinque provveditori veneziani, venuti in Friuli per scegliere il luogo adatto dove costruire una città fortezza, che si sarebbero riparati durante un temporale in una delle tante chiesette votive della campagna friulana. Una folata di vento particolarmente forte fece cadere da una trave una tela di ragno che andò a posarsi sul volto di uno di loro: il fatto venne interpretato come un segno e la forma della ragnatela fu scelta per il progetto della nuova città.

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