da: la Repubblica
Guida
al Friuli dei misteri
Dal "tesoro di Attila che sarebbe nascosto nei sotterranei della Fortezza di Palmanova, alla "maledizione" del Miramare. Un viaggio nel lato oscuro della regione del Nord-est.
di Giuseppe
Ortolano
C'è un Friuli Venezia
Giulia segreto e misterioso, fatto di castelli dal passato
tenebroso, antiche dimore abitate da fantasmi, gallerie sotterranee e tesori
nascosti da secoli. Per visitarlo si può partire dal Castello di
Duino, una rocca a strapiombo sul mare nel comune di Duino-Aurisina
con un panorama mozzafiato sul golfo di Trieste. La leggenda racconta tra le
sue mura aleggi ancora il fantasma della dama bianca. Apparterrebbe alla
sposa del signore del castello che, accecato dalla gelosia, scagliò la consorte
giù dalle mura. Precipitando, la donna si trasformò miracolosamente in roccia,
assumendo le fattezze del masso bianco proteso sul mare nei pressi del maniero
e conosciuto appunto come "dama bianca". Si dice anche che lo spirito
della dama, di giorno imprigionato nella roccia, vegli ogni notte nella camera
dove dormiva la sua bambina.
Nel parco del Castello di Duino si visita anche un bunker della Seconda Guerra
Mondiale, che oggi ospita un originale museo scavato nella roccia e contenente
diversi cimeli storici. Costruito nel 1943 dalla Kriegsmarine tedesca a difesa
della baia di Sistiana in caso di un eventuale attacco degli Alleati venne
sfruttato prima come rifugio antiaereo e, finita la guerra, come deposito
carburante dall'esercito inglese. Il castello è famoso anche per aver ospitato
lo scrittore e poeta Rainer Maria Rilke, che proprio qui, durante una visita
alla Principessa Maria della Torre e Tasso, ideò e iniziò la composizione delle
Elegie duinesi. A ricordo della felice ispirazione è stato dedicato al
poeta un sentiero panoramico - il sentiero Rilke, appunto - che corre alto
per circa 2 km sul costone roccioso tra Duino e la baia di Sistiana, con
splendidi scorci sulla Riserva naturale delle Falesie.
Alle porte di Trieste si incontra invece il castello
di Miramare, un tempo residenza di Massimiliano d'Asburgo e della
moglie Carlotta. Dichiarato in giovane età imperatore del Messico, grazie
all'appoggio di Napoleone III di Francia e di gruppi conservatori
messicani, Massimiliano fu fucilato nel 1867 dai rivoltosi repubblicani. Una
fine tragica che ha portato a credere che il castello celi una misteriosa
maledizione, che destinerebbe ai suoi residenti una morte prematura in terra
straniera. Oggi l'elegante maniero è un museo che offre al turista la
possibilità di visitare una lussuosa dimora nobiliare ottocentesca,
conservatasi intatta con i suoi arredi interni originari. Lo studio di
Massimiliano d'Asburgo, noto con il nome di Sala Novara, riproduce il
quadrato di poppa della nave Novara, utilizzata dall'arciduca nei suoi
spostamenti come contrammiraglio della flotta austriaca.
Un nuovo dramma d'amore conduce invece nel cuore del Friuli Venezia Giulia, al
medievale castello di Villalta di Fagagna, in provincia di Udine,
teatro di una passione infelice a metà fra storia e leggenda. Si narra infatti
che ancora oggi, nelle notti di plenilunio, il fantasma della bella e
inconsolabile Ginevra di Strassoldo, che si trasformò in statua piuttosto che
subire violenza dal suo rapitore, si aggiri sugli spalti del maniero piangendo
il suo amato Odorico di Villalta. Una leggenda a lieto fine perché pare che,
quando Odorico conquistò il castello e abbracciò la statua, la principessa
tornò in vita.
A Fagagna i fantasmi sono di casa: anche la
vicina casaforte La Brunelde ne ospita uno, questa
volta di un uomo, tale Marco d'Arcano-Moruzzo, decapitato dai Veneziani quando,
nel 1420, conquistarono il Friuli. Il suo fantasma, reggendo la testa
sottobraccio, veglia sul tesoro che pare Marco e il figlio Pileo siano riusciti
a nascondere nella Brunelde, per non farlo cadere nelle mani dei soldati della
Serenissima. Oggi il castello di Villalta e la Brunelde sono accoglienti e
lussuose dimore di charme dove, chi volesse verificare la fondatezza di queste
leggende e incontrare da vicino i fantasmi, può pernottare.
Un'altra intrigante leggenda parla del
leggendario tesoro di Aquileia, nascosto per evitare di farlo cadere nelle mani
di Attila e mai ritrovato.
Alcuni pensano ancora si trovi nei misteriosi sotterranei che collegherebbero il castello di Manzano alla città di
Palmanova. In attesa che qualcuno scopra l'ingresso del passaggio
vale comunque la pena visitare questa celebre città fortezza veneziana a forma
di stella a nove punte. Il perché di questa insolita scelta urbanistica è
ancora incerta, la leggenda racconta di cinque provveditori veneziani, venuti
in Friuli per scegliere il luogo adatto dove costruire una città fortezza, che
si sarebbero riparati durante un temporale in una delle tante chiesette votive
della campagna friulana. Una folata di vento particolarmente forte fece cadere
da una trave una tela di ragno che andò a posarsi sul volto di uno di loro: il
fatto venne interpretato come un segno e la forma della ragnatela fu scelta per
il progetto della nuova città.
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