venerdì 22 febbraio 2013

Cinema: Anna Karenina


Ho visto il film in lingua originale e con momenti di disattenzione perché dalle prime sequenze non mi è piaciuto. Può essere che mi sia distratta con i sottotitoli, ma il motivo per cui questo film non mi convince è proprio per ciò che viene incensato: l’effetto teatrale, l’effetto danzante.
Né mi ha convinto il cast. Quanto meno, avrei dato la parte di Vronsky a Jude Law e non a quell’etereo Aaron Taylor-Johnson. Quanto a Keira Knightley, la preferisco in altri film. Qui non l’ho notata particolarmente.
Amo molto il personaggio di Anna Karenina e le sue più autentiche interpreti: Greta Garbo e Lea Massari. La Knightley è bella ed elegante ma non mi ha lasciato il segno.
Vi è da dire che rappresentare il romanzo di Tolstoj in sole due ore non è impresa facile. Si deve individuare una chiave di racconto tralasciando alcuni aspetti.
Ovviamente, questa Anna Karenina può essere una rappresentazione piacevole e convincente per molti. Per me non lo è stata. Non so se rivendendo il film in lingua italiana lo apprezzerò.



Siamo nel 1874. Energica e bella, Anna Karenina ha quello che tutti i suoi contemporanei aspirerebbero ad avere; è la moglie di Karenin, un ufficiale
governativo di alto rango al quale ha dato un figlio, e la sua posizione sociale e reputazione a San Pietroburgo non potrebbe essere più alta. Anna si reca a Mosca dopo aver ricevuto una lettera da suo fratello, un dongiovanni di nome Oblonsky, che le chiede di raggiungerlo per aiutarlo a salvare il suo matrimonio con Dolly. In viaggio, Anna conosce la Contessa Vronsky e, alla stazione, suo figlio, l'affascinante ufficiale di cavalleria Vronsky. Quando Anna viene presentata a Vronsky, scoppia immediatamente una scintilla di reciproca attrazione che non può essere ignorata – e non lo sarà.

Regia: Joe Wright
Sceneggiatura: Tom Stoppard
Attori: Keira Knightley, Kelly Macdonald, Jude Law, Matthew Macfadyen, Aaron Johnson, Emily Watson, Olivia Williams, Holliday Grainger, Domhnall Gleeson, Ruth Wilson, Alicia Vikander, Michelle Dockery
Fotografia: Seamus McGarvey
Montaggio: Melanie Oliver
Musiche: Dario Marianelli 

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