Ho letto l'Amaca di Michele Serra di ieri...
Meno male che lui non mi legge.
Non vorrei pensasse che ce l’ho con lui o che voglia tentare di spiegargli
qualcosa. Lungi da me. E’ che…lo metto insieme ad alcuni miei amici e
conoscenti che votano per il principale partito della sinistra. Persone che
apprezzo, cui sono affezionata, ma alla quali ho dovuto ricordare un saggio
detto: chi è causa del suo mal pianga se stesso. Il Pd se la prenda con il Pd.
Serra sta soffrendo e si merita rispetto, diversamente
dal suo collega Curzio Maltese che sabato ha scritto una cagata di articolo, di
quelli che precedono l’articolo con il quale si canta vittoria. Sennonchè, l’articolo
con cui cantare vittoria Curzio Maltese l’ha dovuto buttare nel cestino.
Michele Serra non ha la supponenza di
Curzio Maltese. Qualche settimana fa incitava il Pd a non credere alle rimonte
berlusconiane. In effetti, Berlusconi ha perso. Solo che…pure Bersani ha perso.
Meno di Berlusconi ma quel tanto che basta per non governare.
A Michele Serra vorrei quindi dire che, per
quanto più giovane di lui, anch’io sono cresciuta con l’idea della democrazia
rappresentativa e, una delle cose che trovo più comiche di Grillo, è questa
metodologia della partecipazione diretta totale. Sempre e comunque. Senza
deleghe di rappresentanza.
Non può durare. Si modificherà con il
passare del tempo se questo Movimento 5 Stelle non dissolverà nel breve
termine. Sennonchè…Ci sono alcuni aspetti da considerare.
La partecipazione diretta e totale dei grillini è il modo – intelligente, acuto –
con il quale Grillo ha coinvolto i cittadini italiani facendoli sentire parte
di una comunità mente la politica standard, giorno dopo giorno, li staccava, si
staccava da loro.
L’altro aspetto, il punto centrale della
questione, è che la democrazia
rappresentativa in Italia non esiste. E non perché
il Movimento 5 Stelle ha ottenuto quel risultato elettorale. E non perché Grillo
urla i vaffanculo e arrendetevi. Ma perché i partiti tradizionali, quelli con
cui Serra è cresciuto fino a diventare un quasi sessant’enne benestante, la
democrazia rappresentativa l’hanno formalmente mantenuta ma sostanzialmente presa a calci in culo da anni. Aggiungo,
inoltre, che la democrazia rappresentativa si fonda, per essere funzionale e
funzionante su questi presupposti: chi riceve una delega a rappresentare deve
vivere nel mondo reale, conoscere la realtà delle persone, farli partecipare, ascoltarli,
mediare, trarre una sintesi e pensare una proposta da sottoporre ai
rappresentanti. Non solo a coloro che lo hanno scelto, a tutti.
Michele Serra mi dica. Le pare che questa
concezione della democrazia rappresentativa sia stata attuata dalla sinistra
italiana?
Allora..nell’attesa che Grillo e Casaleggio
trovino l’equilibrio tra partecipazione diretta e delega di rappresentanza, il
Pd potrebbe impegnare parte del tempo per capire – prima di Grillo e Casaleggio
– dove sta il punto d’equilibrio.
Se serve, possiamo chiedere l’intercessione
dello Spirito Santo. Ha del tempo libero nei prossimi giorni perché non sarà
coinvolto dal Conclave..
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