mercoledì 27 febbraio 2013

Ho nuovamente una cosuccia da dire a Michele Serra....


Ho letto l'Amaca di Michele Serra di ieri...
Meno male che lui non mi legge. Non vorrei pensasse che ce l’ho con lui o che voglia tentare di spiegargli qualcosa. Lungi da me. E’ che…lo metto insieme ad alcuni miei amici e conoscenti che votano per il principale partito della sinistra. Persone che apprezzo, cui sono affezionata, ma alla quali ho dovuto ricordare un saggio detto: chi è causa del suo mal pianga se stesso. Il Pd se la prenda con il Pd.

Serra sta soffrendo e si merita rispetto, diversamente dal suo collega Curzio Maltese che sabato ha scritto una cagata di articolo, di quelli che precedono l’articolo con il quale si canta vittoria. Sennonchè, l’articolo con cui cantare vittoria Curzio Maltese l’ha dovuto buttare nel cestino.
Michele Serra non ha la supponenza di Curzio Maltese. Qualche settimana fa incitava il Pd a non credere alle rimonte berlusconiane. In effetti, Berlusconi ha perso. Solo che…pure Bersani ha perso. Meno di Berlusconi ma quel tanto che basta per non governare.
A Michele Serra vorrei quindi dire che, per quanto più giovane di lui, anch’io sono cresciuta con l’idea della democrazia rappresentativa e, una delle cose che trovo più comiche di Grillo, è questa metodologia della partecipazione diretta totale. Sempre e comunque. Senza deleghe di rappresentanza.
Non può durare. Si modificherà con il passare del tempo se questo Movimento 5 Stelle non dissolverà nel breve termine. Sennonchè…Ci sono alcuni aspetti da considerare.
La partecipazione diretta e totale dei  grillini è il modo – intelligente, acuto – con il quale Grillo ha coinvolto i cittadini italiani facendoli sentire parte di una comunità mente la politica standard, giorno dopo giorno, li staccava, si staccava da loro.
L’altro aspetto, il punto centrale della questione, è che la democrazia
rappresentativa in Italia non esiste. E non perché il Movimento 5 Stelle ha ottenuto quel risultato elettorale. E non perché Grillo urla i vaffanculo e arrendetevi. Ma perché i partiti tradizionali, quelli con cui Serra è cresciuto fino a diventare un quasi sessant’enne benestante, la democrazia rappresentativa l’hanno formalmente mantenuta ma sostanzialmente  presa a calci in culo da anni. Aggiungo, inoltre, che la democrazia rappresentativa si fonda, per essere funzionale e funzionante su questi presupposti: chi riceve una delega a rappresentare deve vivere nel mondo reale, conoscere la realtà delle persone, farli partecipare, ascoltarli, mediare, trarre una sintesi e pensare una proposta da sottoporre ai rappresentanti. Non solo a coloro che lo hanno scelto, a tutti.
Michele Serra mi dica. Le pare che questa concezione della democrazia rappresentativa sia stata attuata dalla sinistra italiana?

Allora..nell’attesa che Grillo e Casaleggio trovino l’equilibrio tra partecipazione diretta e delega di rappresentanza, il Pd potrebbe impegnare parte del tempo per capire – prima di Grillo e Casaleggio – dove sta il punto d’equilibrio.
Se serve, possiamo chiedere l’intercessione dello Spirito Santo. Ha del tempo libero nei prossimi giorni perché non sarà coinvolto dal Conclave..

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