giovedì 21 febbraio 2013

La7 in vendita a Cairo: supposizioni e timori sull’ex di Berlusconi, investimento a breve o medio termine?


Dalla conclusione del cda di Telecom che ha deciso di trattare esclusivamente con l’editore Cairo la vendita di La7, si susseguono supposizioni e timori.
Ho letto qualche articolo, alcuni tra l’ovvio e il “comico” (Italia Oggi a firma Claudio Plazzotta; più che un probabile piano Cairo per La7 quello descritto pare…un piano Mediaset per non far crescere una concorrente).
E proprio a Berlusconi/Mediaset mi aggancio…

I timori che Cairo faccia da cavallo di Troia per l’ex datore di lavoro, mi paiono – al momento - destituiti di fondamento. Con ciò..
Come sostiene il Sole 24 Ore  (post sotto), Urbano Cairo ha sicuramente necessità di conservare il suo contratto pubblicitario fuori standard. Da qui a comprare una tv senza, tra l’altro, comprare le frequenze (l’affare lo sta facendo Telecom a tenersele) ce ne passa..

Se il primo obiettivo è la salvaguardia del contratto con La7 che rende 40 milioni di ricavi annui, non ci si può limitare a questo. Quanto meno se si intende mantenere l’investimento nel medio termine.
Cairo deve avere già un piano per ridurre i costi di La7, per tagliare i rami deboli (e, tanto per fare un esempio, non lo si fa anticipando la Gruber nel pre-serale, caso mai...sdoppiando con delle varianti) e potenziare il palinsesto nelle assenze e illogicità. 
Che senso ha aspettare la nona stagione per comprare Grey’s Anatomy e scegliere una serie “ballerina” come Unforgettable (sospesa, poi ripristinata). Ancor più: che senso avrebbe mandare in onda a distanza di mesi serie americane doppiate in italiano nell’era dello streaming e del download. 

Dato quanto sopra, se Cairo non ha un piano congruo con la tipologia di pubblico di La7 e in grado di attirare  altre fasce, la sua sarà una “toccata e fuga”. Un cessione con tanto di……clausola a salvaguardia del contratto con la sua concessionaria di pubblicità.

Troppo presto per allarmismi e supposizioni che di analisi finanziaria e di settore hanno poco.
Meglio, per alcuni, continuare a scrivere di Mediaset. Stiamo per arrivare a marzo. I giornalisti economici e del settore tv vorranno sicuramente intrattenerci in merito alla trimestrale dell’azienda di Cologno Monzese...

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