Questo articolo di Stefano Feltri me l’ero
perso. Lo pubblico ora
da: Il Fatto Quotidiano – 7 febbraio 2013
Movimento
5 Stelle, il buio nel programma di Grillo
Dal suo blog Beppe Grillo ci offre 20 punti “per
uscire dal buio”. In realtà dopo averli letti brancoliamo ancora di più, non
bastano cinque stelle a rischiarare la notte. Speriamo che presto
arrivi un programma dettagliato o che l’ex comico spieghi cosa intende fare
davvero, magari in un contraddittorio e non in un comizio in piazza o in un
videomessaggio. Sarebbe utile per tutti, anche per lui.
Ecco i punti. E i dubbi che sollevano.
1. Reddito
di cittadinanza
Quanto e con che soldi? E chi ne ha
diritto?
2. Misure
immediate per il rilancio della piccola e media impresa
Questo punto è così vago da non significare
nulla. E comunque lo sposerebbero tutti i partiti, dalla Lega a Monti.
3. Legge
anticorruzione
C’è già. In cosa dovrebbe cambiare?
4. Informatizzazione
e semplificazione dello Stato
Idem come sopra: l’hanno promessa TUTTI i
politici d’Italia da quando esiste l’informatica (chissà, forse anche da
prima).
5. Abolizione
dei contributi pubblici ai partiti
C’è stato anche un apposito referendum
un’era geologica fa. Ma poi come si regolano i contributi privati? Tipo quelli
dei Riva a Bersani, per intenderci. Come si garantisce che la politica non
diventi ostaggio delle lobby più forti?
6. Istituzione
di un “politometro” per verificare arricchimenti illeciti dei politici negli
ultimi 20 anni
Se gli arricchimenti sono illeciti, si
immagina che ci sia una sentenza a stabilirlo. E una volta che lo abbiamo
scoperto? Li prendiamo a insulti per strada? Per come vanno le cose in Italia
si creerà una apposita commissione, che pagherà consulenti, farà rapporti, e
alla fine ci darà informazioni poco utili.
7. Referendum
propositivo e senza quorum
Un po’ pericoloso, ma interessante. Ci deve
essere però qualche barriera, o poche minoranze possono tenere in ostaggio la
maggioranza.
8. Referendum
sulla permanenza nell’euro
Questo è semplicemente incostituzionale.
Non si possono fare referendum sui trattati internazionali. E Grillo comunque
non avrà i voti in Parlamento per proporre una riforma della Costituzione.
9. Obbligo
di discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto
palese
Altra buona idea. Se resta un filtro – come
il numero di firme a sostegno delle proposte di iniziativa popolare – può
essere uno strumento utile per un po’ di democrazia dal basso.
10.
Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti
Si può fare. Ma prima serve una legge
antitrust fortissima (peccato che nel programma del % Stelle ci sia la proposta
di abolire le authority, inclusa quella della Concorrenza). E poi sarebbe
complesso decidere chi deve farsi carico dei debiti della Rai. Sarebbe forte la
tentazione di vendere ai privati Rai2, Rai3 e il resto del digitale liberi
dall’indebitamento lasciando tutto al contribuente.
11. Elezione
diretta dei parlamentari alla Camera e al Senato
Niente da dire, dopo il Porcellum si può
solo migliorare. Resta da specificare se con doppio turno o senza.
12. Massimo
di due mandati elettivi
Ma davvero se uno fa il consigliere
comunale a Frosinone poi può fare solo un mandato da Parlamentare? La politica
è una cosa complicata, l’esperienza può essere utile, quello che conta è che le
posizioni siano sempre contendibili evitando che l’incumbent, cioè chi detiene
la carica in palio, sia troppo favorito.
13. Legge
sul conflitto di interessi
Anche Berlusconi ne ha fatta una, per
quanto sembri incredibile (l’inutile legge Frattini del 2004).
14. Ripristino
dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica
Questa è come il rimborso dell’Imu proposto
da Berlusconi. Sulla carta siamo tutti contenti, ma da dove diavolo arrivano i
soldi?
15. Abolizione
dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali
Il problema è sempre stato l’uso
discrezionale dei fondi, non l’esistenza di un sostegno all’editoria (tipo
l’Iva agevolata). Comunque, in tempo di crisi, si può ridurre il contributo,
magari garantendo comunque il pluralismo finanziando solo le testate web.
16. Accesso
gratuito alla Rete per cittadinanza
Bellissima idea. Complicata da realizzare.
Chi paga la rete in fibra? Chi deve detenere la rete in rame oggi di Telecom?
La Cassa depositi e prestiti? Come si finanziano gli investimenti? Li paga lo
Stato o i privati?
17. Abolizione
dell’Imu sulla prima casa
Il programma di Grillo comincia a costare
più del New Deal di Roosevelt. Solo questa voce comporta circa 4 miliardi
all’anno. E dove li trova, visto che non propone tagli di spesa (anzi, invoca
aumenti) o imposte patrimoniali?
18. Non
pignorabilità della prima casa
Idea geniale che avrebbe una conseguenza
immediata: i tassi sui mutui schizzerebbero di parecchi punti percentuali.
Nessuna banca presterebbe soldi a giovani coppie o famiglie a basso reddito se
non può neppure avere in garanzia l’immobile acquistato col mutuo.
19. Eliminazione
delle province
Pure questo lo hanno promesso praticamente
tutti. Il difficile è farlo.
20. Abolizione
di Equitalia
Le tasse le raccoglierà direttamente
Grillo, che da bravo genovese è attento agli spiccioli. Comunque già da
quest’anno i Comuni possono decidere se affidarsi a Equitalia o mettere a gara
il servizio di riscossione. Quindi Grillo propone di lasciare in campo solo i
privati? E con quali regole?
Chissà se Grillo fornirà dettagli prima del
24 febbraio. Da anni insulta i giornalisti che non hanno letto il programma
del Movimento 5 Stelle pubblicato sul blog. Ma anche quello è sempre stato
un vago elenco di suggestioni. A tre settimane dalle elezioni i tanti italiani
che pensano di votare Grillo forse meriterebbero qualche proposta più
dettagliata.
Oppure non resta che concludere che Grillo
sta confermando i timori di chi è scettico verso il suo movimento: tanta gente
piena di buone intenzioni ma con idee un po’ confuse.
Anche i politici incompetenti possono
fare danni, non soltanto quelli ladri o in malafede.
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