da: Il Fatto Quotidiano
Ior:
ecco come funziona la banca di Dio
In queste ore si parla tantissimo di Ior in
relazione alla nomina del tedesco Ernst Von Freyberg alla presidenza
dell'Istituto. Ma facciamo un passo indietro per cercare di capire che cos'è e
come funziona lo Ior. L'Istituto per le Opere di Religione (Ior) è un
istituto privato di credito creato nel 1942 da papa Pio XII con sede nella
Città del Vaticano. Spesso viene definito come la banca centrale della Chiesa,
funzione che invece viene svolta dall'Amministrazione del Patrimonio della Sede
Apostolica (Apsa). Lo statuto dell'istituto precisa che il suo scopo è quello
di "provvedere alla custodia e all'amministrazione dei beni mobili e
immobili trasferiti o affidati allo Ior medesimo da persone fisiche o
giuridiche e destinati a opere di religione e carità".
La sede dello Ior è all'interno delle Mura
Leonine, nel torrione Niccolò V accanto al Palazzo Sisto V, residenza del Papa.
Lo Ior, secondo dati risalenti al 2008, ha 130 dipendenti, un patrimonio
stimato di 5 miliardi di euro, 44.000 conti correnti riservati a dipendenti
vaticani, ecclesiastici e a una ristretta quantità di enti privati. Rilevanti
sono gli investimenti esteri, in prevalenza in titoli di Stato o portafogli a
basso rischio. Gli interessi medi annui oscillano dal 4 al 12% e, non esistendo
tasse all'interno dello Stato vaticano, si tratta di rendimenti netti. Per
quanto riguarda gli utili, essi non vengono corrisposti a degli azionisti (che
non esistono), ma devoluti a opere di religione e di carità.
L'istituto è gestito da professionisti
bancari e guidato da un presidente (scelto tra i cinque membri laici, in carica
per cinque anni e riconfermabili), non
necessariamente un consacrato o un
religioso, che riferisce direttamente ad un collegio di cinque cardinali (la
Commissione cardinalizia), nominati dal Papa e in carica per un quinquennio con
lo scopo di vigilare sulla fedeltà dell'istituto agli obblighi statutari, e al
Papa (o al cardinale Camerlengo - in questo caso il cardinale Tarciso Bertone -
durante un periodo di sede vacante).
Il bilancio e tutti i movimenti che vengono
fatti dall'Istituto sono noti solo ed esclusivamente al Papa, al collegio dei
cardinali che lo gestiscono, al Prelato dell'istituto, al Consiglio di
sovrintendenza, alla Direzione generale e ai revisori dei conti. Una rete di
contatti con banche sparse nel mondo rende possibile l'esportazione di quantità
illimitate di denaro in assoluta riservatezza, poiché Città del Vaticano non
aderisce ai patti internazionali antiriciclaggio. Inoltre, il conto può essere
aperto sia in euro che in valuta straniera. I clienti vengono identificati solo
attraverso un numero codificato, alle operazioni non si rilasciano ricevute,
non esistono libretti di assegni e tutti i depositi e passaggi di denaro
avvengono tramite bonifici. Infine, avendo sede in uno Stato sovrano, ogni
richiesta di rogatoria deve partire tramite il ministero degli esteri del paese
richiedente.
Nessun commento:
Posta un commento