da: Il Salvagente
Carne
di cavallo in Italia: ritirati tortellini e ravioli Buitoni
La
decisione presa dalla Nestlé. Lo scandalo coivolge 19 paesi europei. Via ai
test anche da noi. Le analisi allo Zooprofilattico di Torino.
di Giulia
Nitti
Come era facile prevedere lo scandalo della
carne di cavallo si allarga ancora. La Nestlé, ieri sera, ha deciso di ritirare
dagli scaffali italiani e spagnoli ravioli e tortellini di manzo Buitoni,
società che fa capo al colosso alimentare multinazionale.
La decisione è stata presa dopo che sono
state rinvenute tracce di Dna di carne di cavallo pari all'1%.
La Nestlé ha informato le autorità
dell'esito degli esami, ma rassicura: ''non ci sono problemi di sicurezza
alimentare''.
I prodotti ritirati saranno sostituiti con
altri ''che i test confermeranno essere al 100% di manzo'' aggiunge Nestlé in
una nota, nella quale precisa che sono state sospese ''tutte le consegne di
prodotti finiti con manzo della tedesca H. J. Schypke, società che lavora per
uno dei nostri fornitori''.
Ritirate anche le Lasagnes a la Bolognaise
''Stiamo rafforzando i controlli di qualità
con nuovi test. Assicurare la qualità e la sicurezza dei nostri prodotti è
stata sempre una priorità per Nestlé. Ci scusiamo con i consumatori e
assicuriamo che le azioni prese per far fronte a questo problema si tradurranno
in più alti standard e in una rafforzata tracciabilità'' aggiunge Nestlé,
precisando che saranno ritirate dalla vendita anche le Lasagnes a la Bolognaise
Gourmandes, prodotte in Francia.
L'Italia
decide di fare i test
Come era facile prevedere lo scandalo della
carne di cavallo si allarga ancora. La Nestlé, ieri sera, ha deciso di ritirare
dagli scaffali italiani e spagnoli ravioli e tortellini di manzo Buitoni,
società che fa capo al colosso alimentare multinazionale.
La decisione è stata presa dopo che sono
state rinvenute tracce di Dna di carne di cavallo pari all'1%.
La Nestlé ha informato le autorità
dell'esito degli esami, ma rassicura: ''non ci sono problemi di sicurezza
alimentare''.
Sostituiti
prodotti dopo i test
I prodotti ritirati saranno sostituiti con
altri ''che i test confermeranno essere al 100% di manzo'' aggiunge Nestle' in
una nota, nella quale precisa che sono state sospese ''tutte le consegne di
prodotti finiti con manzo della tedesca H. J. Schypke, societa' che lavora per
uno dei nostri fornitori''.
''Stiamo rafforzando i controlli di
qualita' con nuovi test. Assicurare la qualita' e la sicurezza dei nostri
prodotti e' stata sempre una priorita' per Nestle'. Ci scusiamo con i
consumatori e assicuriamo che le azioni prese per far fronte a questo problema
si tradurranno in piu' alti standard e in una rafforzata tracciabilita'''
aggiunge Nestle', precisando che saranno ritirate dalla vendita anche le
'Lasagnes a la Bolognaise Gourmandes' prodotte in Francia.
Il dilagare dello scandalo della carne di
cavallo in hamburger e lasagna ha spinto l'Unione Europa a scendere in campo ed
approvare una raffica di test su carne di manzo per verificarne la
composizione. Test rispetto ai quali l'Italia, primo consumatore di cavallo in
Europa, si e' espressa contrariamente. L'unico paese europeo a farlo. Opposto
l'atteggiamento della Germania che - riporta il Financial Times - seguira' un
piano in dieci punti che va al di la' di quanto stabilito a Bruxelles per
verificare l'eventuale presenza di altri additivi non dichiarati. Nel frattempo
l'industria degli hamburger risente della crisi: nella settimana che si e' chiusa
il 2 febbraio le vendite di hamburger congelati in Inghilterra, dove la crisi
e' scoppiata, sono crollate del 40% e due terzi degli inglesi - in base a un
sondaggio Nielsen - si sono detti contrari ad acquistare carne surgelata in
futuro
I test per scovare tracce di carne di
cavallo nei prodotti pronti si faranno anche in Italia. A condurli sarà
l'Istituto zooprofilattico di Torino. Le autorità italiane, che avevano già
effettuato controlli su alcuni campioni, avevano inizialmente detto no alla
raccomandazione europea, poi il cambio di rotta. I costi saranno sostenuti al
75% dal nostro paese, anche se, fino a oggi, gli alimenti commercializzati in
Italia sono risultati del tutto
estranei allo scandalo. L'allerta, intanto, si estende anche in
Svizzera, dove la Coop ha ritirato piatti pronti, sughi e spaghetti alla
bolognese surgelati. Il fornitore di tali prodotti, Hilcona è lo stesso che
produceva in Austria, per Lidl, tortelloni ripieni di carne macinata.
4,5
milioni di pezzi
Secondo il sistema di allerta europeo sono
in tutto 19 i paesi dove i prodotti "fuorilegge" vengono
commercializzati. La Comigel, la prima delle aziende coinvolte, produce e vende
prodotti surgelati in tutta Europa. Sarebbero 4,5 milioni, secondo la stampa
francese, le confezioni interessate, finite non solo nel Nord Europa, ma anche
in paesi come la Grecia e la Spagna.
Lasagne e ragù pronti e surgelati
Nei laboratori piemontesi saranno
sottoposti a verifica 200 campioni di diversi prodotti (a fronte dei 2.700
testati in Inghilterra). Si tratta in particolare di sughi di carne pronti e
lasagne al ragù. Gli accertamenti dureranno fino a fine marzo, e riguarderanno
non solo i due marchi travolti dallo scandalo in Gran Bretagna, Findus e
Picard, ma anche su altre case produttrici, e potrebbero riguardare non solo i
surgelati ma anche i prodotti "pronti" da cuocere nei banchi frigo.
Si cercheranno anche tracce di fenilbutazone, l'antinfiammatorio usato
soprattutto per i cavalli da corsa (che in Italia sono circa 800 mila).
Scandalo
in tutta Europa
Lo scandalo della carne di cavallo finita
negli hamburger di manzo è divenuto ormai un problema di tutta Europa. I test
effettuati in diversi paesi del Nord Europa hanno rivelato che il Dna equino è
presente nelle farciture di tantissimi prodotti trasformati: dalle lasagne alle
paste alla bolognese surgelate, dalle pizze ai tortellini. Un problema che non
ha solo a che fare con la frode nei confronti dei consumatori, ma ha anche
pesanti risvolti sul piano della salute pubblica. In alcuni dei campioni di
carne, infatti, è stata rilevata la presenza di phenylbutazone o
''butene'', un farmaco antinfiammatorio somministrato ai cavalli ma vietato per
quelli destinati alla'ilimentazione umana.
Tracce del medicinale sono state rinvenute
in Francia, e adesso si cerca di capire se siano presenti anche in altri
prodotti alimentari.
L'Ue
ordina controlli a tappeto
Vista l'emergenza, il comitato permanente
Ue sulla catena alimentare ha approvato un piano di prevenzione che
prevede test su circa 2.250 campioni di prodotti trasformati contenenti carne
bovina in tutti i paesi Ue volti a verificare che non ci siano tracce di carne
equina. Le analisi riguarderanno circa 2.250 test sui prodotti trasformati, che
secondo l’etichetta contengono carne bovina, alla ricerca di eventuali tracce
di Dna equino.
Altre analisi invece verranno condotte
direttamente sulle carni equine, alla ricerca di eventuali tracce del farmaco
veterinario fenilbutazone. In questo caso saranno condotti circa 2.200
test, uno ogni 50 tonnellate di carne equina prodotta nell’Ue (uno ogni
160 cavalli abbattuti), con un minimo di 5 test per Stato membro.
Il
no dell'Italia ai controlli
Stando a quanto riferisce l'Ansa, l'Italia
non ha in un primo momento acconsentito a effettuare nessun tipo di controllo,
facendo notare ai partner europei che per il nostro paese, "che non ha
riscontrato problemi sul suo territorio, i nuovi test comportano oneri e
impegni gravosi quando spetta a chi esporta dare tutte le garanzie". Nella
penicola, ha detto il rappresentante secondo quanto riferiscono le fonti,
"c’è un sistema capillare di tracciabilità che funziona e che non sono state
rilevate le problematiche riscontrate nel Regno Unito, in Irlanda, Francia e
Lussemburgo".
"Non
è un problema nostro"
Il rappresentante ha inoltre aggiunto che
"l’Italia importa cavalli per macellarli e destinare la carne al proprio
mercato, applicando tutte le normative europee, quindi vorrebbe maggiori
garanzie dai Paesi esportatori: un principio che è alla base della legislazione
alimentare europea". In Europa è il nostro il primo paese importatore di
puledri vivi destinati al macello o all’ingrasso, e il primo consumatore di
carne di cavallo.
Per quanto riguarda i prodotti Findus
finiti nella bufera, la Findus italiana, di proprietà della CSI, ha preso le
distanze dalla Findus Uk spiegando che si tratta di prodotti e di materie prime
differenti.
Dalla
Francia alla Norvegia, i paesi coinvolti
Attualmente il problema della carne di
cavallo ha investito soprattutto i paesi del NordEuropa, e la Francia. Oltre
che dentro i prodotti Findus (ma non la Findus italiana), Burger King e
di diverse aziende britanniche, carne di cavallo è stata rintracciata nelle
lasagne della catena norvegese NorgesGruppen (marca First Price), in carne
venduta come bovina in un macello danese, e destinata ai fabbricanto di
pizza, nei “tortellini di manzo" prodotti dalla tedesca Gusto Gmbh,
e venduti in Austria nei supermercati Lidl.
In Francia, a essere coinvolto nello
scandalo la ditta Spanghero, una delle più rinomate del paese. L'azienda è tra
quelle che trasformano la carne per i prodotti pronti, e, avrebbe rifornito a Findus
il ripieno per le lasagne finite nello scandalo. Anche in questo caso la
matetria prima acquistata dall'azienda francese proveniva dalla Polonia.
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