lunedì 18 febbraio 2013

La7 in vendita: offerta di Della Valle



Vendita Ti Media: verso il sì all'offerta di Della Valle per La7

Il cda di Telecom, che si riunirà domani, «avrà in mano tutti gli elementi per decidere». E, salvo sorprese, «dovrebbe concedere a Diego Della Valle il tempo necessario a formulare un'offerta per La7».
E, quindi, tenere ancora aperta la decisione sulla cessione di Ti Media,nonostante le due offerte presentate, quelle di Clessidra e di Cairo, siano valide fino a martedi' 19 febbraio. È la previsione che fa, all'Adnkronos, una autorevole fonte vicina al dossier.
Il patron della Tod's, nella sua manifestazione di interesse e nei contatti di queste ore, avrebbe infatti fornito le garanzie minime sufficienti a considerare non solo credibile, come ha voluto dimostrare la discesa in campo pubblica di sabato, ma anche 'migliorativa' la sua proposta. Evidentemente, trattandosi di un interesse per la sola La7, la comparazione sull'ordine di grandezza dell'offerta è immediata rispetto a quella di Cairo e più complessa rispetto a quella di Clessidra, che comprende anche i multiplex di Ti Media Broadcasting, le infrastrutture che consentono di trasmettere il segnale in digitale terrestre.
Se il cda decidesse di concedere tempo a Della Valle, potrebbero anche aprirsi spazi per una collaborazione fra la cordata dell'imprenditore marchigiano e lo stesso Cairo, che ha già con Ti Media un contratto di esclusiva pubblicitaria, fino al 2019, oltre a un contenzioso aperto con Telecom Italia. La società telefonica, qualora tenesse le infrastrutture, potrebbe invece iscrivere a bilancio un valore compreso fra 50 e 70 mln per ognuno dei tre mux.


Al contrario, il board di Telecom potrebbe anche decidere domani di procedere nella cessione di Ti Media, accettando una delle due offerte già formalizzate.
Se cosi' fosse, soprattutto i consiglieri in potenziale conflitto di interesse, quelli espressione di Mediobanca(advisor Telecom)Intesa SanPaolo (consulente di Clessidra), dovrebbero motivare l'interesse della società telefonica a vendere senza approfondire l'offerta di Della Valle. In ogni caso, prima di prendere ogni decisione, i consiglieri di Telecom presteranno grande attenzione alla relazione del cfo della società telefonica, Piergiorgio Peluso, sulla consistenza delle offerte ricevute e, a questo punto, anche sugli elementi che avrà a disposizione per quanto riguarda l'interesse di Della Valle. Elementi che, nelle attese di diversi consiglieri, dovranno essere sufficienti a rappresentare un ordine di grandezza dell'offerta. E, quindi, a poter valutare fino in fondo la portata della nuova proposta.
Questa è considerata una 'condicio sine qua non' per dare il via libera alla richiesta avanzata sabato dall'imprenditore marchigiano, quella di poter avere il tempo necessario a studiare il dossier, prima di trasformare la manifestazione di interesse in un'offerta formale. Telecom, in quanto soggetto privato, può infatti riaprire i termini per le offerte senza correre il rischio di ricorsi dai soggetti in corsa. Ma vanno anche evitate potenziali azioni di responsabilità, nel caso in cui non si rilevasse fondata la motivazione della scelta del board.

La nota con cui Della Valle è sceso ufficialmente in campo, si fa notare, rappresenta già un impegno pubblico. «Ho provveduto a far pervenire al Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia una nostra seria manifestazione di interesse riguardante l'acquisto di La7», ha messo nero su bianco. Nell'ufficializzare la sua volontà di entrare nella partita, l'imprenditore ha spiegato che la richiesta al cda contempla un «tempo minimo necessario per studiare il dossier». Tempo che nelle stesse intenzioni di Della Valle dovrebbe essere ridotto al minimo indispensabile.
«Qualora venga accettata la nostra richiesta, abbiamo predisposto ufficialmente l'accesso alla documentazione, peraltro già accordatoci, dato mandato alla banca d'affari ed allo studio legale e tributario, pronti a verificare in tempi brevi tutta la documentazione», ha spiegato. Infine, la composizione della cordata. «La mia idea è quella di riunire poi nell'azionariato un gruppo di persone che vogliano bene al nostro paese e che abbiano voglia di sostenere uno strumento di informazione importante, garantendone la totale autonomia, e di coinvolgere nell'azionariato professionisti che lavorano attualmente a La7 ed altri ancora che avranno voglia di partecipare a questo progetto».
Tra i nomi sondati quelli di Enrico Mentana e Gad Lerner, che sarebbero una sorta di 'soci di garanzia', a cui affiancare anche 'soci finanziatori'. 

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