mercoledì 27 febbraio 2013

Musica, classifiche: Billboard considera anche le visualizzazioni Youtube



Le classifiche di Billboard cambiano

I tempi cambiano, le classifiche di Billboard pure. Da questa settimana per stabilire il successo di un brano Billboard terrà conto non solo delle vendite dei cd, dei download, o della programmazione radiofonica, o degli stream su Spotify, ma anche delle visualizzazioni su YouTube. “L’idea che il successo di una canzone sia dato dalle vendite è ormai vecchia di due o tre anni”, hanno detto i responsabili di Billboard, “il mercato della musica è cambiato e ci sono molti modi diversi in cui una canzone si trasforma in un successo, e molti modi diversi in cui l’industria può beneficiare da questi successi”.

Non c’è dubbio che la scelta sia giusta, i singoli oggi vendono “fisicamente” quasi nulla, il mercato è fatto di download ma, da tempo, moltissimi consumatori di musica non scaricano nemmeno i brani, li guardano e li ascoltano quando vogliono attraverso YouTube che, come molti dei frequentatori di questo blog sanno perché lo ripetiamo da tempo, è diventato per molte persone la principale fonte di informazione e ascolto musicale.
Oltretutto YouTube contiene molto di più di quello che l’industria musicale propone, ci sono brani e video totalmente autoprodotti che riescono ad ottenere successi notevoli e che, fino a ieri, non erano nemmeno lontanamente considerati dalle classifiche. La scelta di Billboard è stata saggia e segna, in maniera decisa, lo spostamento, la rivoluzione, il cambiamento radicale imposto da Internet al mercato della musica. Mercato che ancora deve capire bene come ristrutturarsi, ma che non può più permettersi di essere miope o cieco come è stato negli anni precedenti.
Accadrà anche in Italia? Magari, sarebbe saggio e sensato, i singoli prodotti dalla scena rap italiana, tanto per fare un esempio piccolo e semplice, comparirebbero rapidamente nelle classifiche, mentre oggi dovendosi basare solo sulle vendite, spesso non ci sono. La musica viene consumata oggi in molte maniere diverse, il successo degli album o dei singoli in download non corrisponde al successo vero di un artista. Se le cose cambiassero anche da noi non sarebbe certo un male.

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