Dalla
quarta di copertina:
Ingredienti:
Una
testa d’aglio: perché è un forte odore d’aglio nella stanza di zia Antonia a
insospettire Ernesto Cervicati.
Due
scatole di mentine: quelle di cui è ghiotta zia Antonia.
Quel
suo aroma di menta, che ti accarezzava ogni volta in un fresco abbraccio, è un
ricordo tenero e indimenticabile.
La
pentola del minestrone: è la saporita cena delle anziane ospiti della Casa di
Riposo di Bellano, dove ora vive zia Antonia.
Un
tubetto di vegetallumina: perché con l’età, lo sappiamo, i dolori…
E
la vegetallumina è un toccasana.
Due
fratelli rivali: Ernesto e Antonio Cervicati: il primo si occupa da sempre
della zia, il secondo ha preferito Augusta Peretti, trentacinquenne ossigenata,
nonché figlia di salumiere.
Suor
Speranza: guida la casa di riposo bellanese con piglio militaresco. Le basta
uno sguardo per zittire ospiti e visitatori.
La
filiale della Banca del Credito Orobico: custodisce i risparmi di zia Antonia.
Il
dottor Fastelli: medico gioviale ma di grande sensibilità.
Zia
Antonia: profuma di menta. C’è altro da aggiungere?
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