Ho una convinzione
radicata da decenni sui Servizi Segreti e sulle stragi. Nella mia testa
campeggia: “strage di piazza Fontana,
strage di stato”. Altri stragi si sono succedute. Altri eventi sono stati “coperti”.
Verità e giustizia
sono alla base della civiltà, della moralità. Detto questo, se i grillini arrivano al Copasir devono
capire cosa fare e cosa dire.
La partecipazione diretta della gente è un
principio democratico base, ma pensare che non ci debba essere delega,
mediazione, una concezione politica che faccia comprendere cosa e come dire,
cosa non dire, porta allo sfacelo.
L’atteggiamento
attuale del Movimento 5 Stelle: “vi apriamo come scatole di tonno”, è un
bello slogan per una campagna elettorale. E’ un sano proposito da calare in una realtà articolata.
Grillo
passerà a una fase 2 mentale e operativa. Contrariamente….ci faremo delle risate,
scopriremo della magagne ma non ci sarà il cambiamento della politica e società
italiana che Grillo dichiara da quando ha fondato il Movimento 5 Stelle.
Faccio presente che
il Movimento 5 Stelle, il vincitore reale seppure non matematico
delle elezioni del 24 e 25 febbraio non ha ottenuto in Lombardia (Milano in
primis) gli stessi risultati di altre regioni. Ciò significa che quando vi sono
dei candidati “potabili” i grillini fanno meno breccia.
Il Movimento 5
Stelle – con buona pace di Scalfari,
Ezio Mauro e di Curzio Maltese (che sabato scorso ha scritto una cagata di articolo) – non è antipolitica. Ma è un movimento. Non una forza
politica-sociale.
Lo diventerà se capirà come entrare nei
meccanismi, usandoli, non sputtanandosi e cambiandoli dove è necessario. Non è
un’impresa facile. Richiede solidi principi e capacità decisionali e
gestionali. Esattamente ciò che non hanno i partiti politici standard dalla
fine dell’ultimo dopoguerra.
Grillo
e Casaleggio meditino…e..auguri.
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