da: la Repubblica
Conclave,
cattolici Usa contro Mahony: "Il cardinale resti a casa!"
Coinvolto
nello scandalo pedofilia, il cardinale parteciperà regolarmente alle elezioni
del nuovo Pontefice. A fine gennaio l'arcivescovo di L.A. l'aveva rimosso dai
suoi impegni pubblici. Salvo poi fare marcia indietro e chiedere ai fedeli di
pregare per "il suo viaggio verso Roma". E negli Stati uniti scoppia
il caso
Il cardinale Roger Mahony parteciperà
regolarmente al conclave che eleggerà il nuovo Pontefice. Ma negli Stati Uniti
i cattolici si sono ribellati e non hanno dubbi: "Cardinale Mahony, resta
a casa!", è il titolo esplicito che l'influente movimento Catholics
Unitedha dato alla petizione lanciata per spingere il cardinale di Los Angeles
a rinunciare al conclave. A confermare la notizia è perfino 'Famiglia
Cristiana' che allega all'articolo in apertura, il sondaggio: "Mahony al
conclave, sì o no?". Dite la vostra.
Per non aver denunciato i nomi dei preti pedofili e per la cattiva gestione dei presunti abusi sessuali su bambini negli anni '80, il cardinal Roger Mahony era stato sollevato da tutti i suoi impegni pubblici. La decisione dell'arcivescovo di Los Angeles, Jose Gomez, risale al 31 gennaio. Prima delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, ed è senza precedenti nella Chiesa Cattolica americana: "Ho informato il cardinale Mahony - aveva detto l'arcivescovo della città degli angeli
- che non avrà più impegni amministravi e
pubblici".
Salvo poi fare parziale marcia indietro il 15 febbraio quando l'arcivescovo ha
assicurato che sia il cardinale Mahony che il suo ausiliare monsignor Thomas
Curry, anche lui colpito da sanzioni, rimangono in piena regola nell’arcidiocesi di Los Angeles e possono celebrare i sacramenti
e svolgere attività pastorale". Monsignor Gomez ha poi invitato i fedeli a
"pregare, mentre si prepara ad andare a Roma per eleggere il nuovo Papa
che prenderà il posto di Benedetto XVI".
Ora il "caso Mahony" negli Stati
Uniti, è incontenibile e un gruppo determinato di fedeli cattolici ha
annunciato una petizione per chiedere al cardinale di rinunciare a partecipare
al Conclave. A portare avanti la protesta è il gruppo che si fa chiamare
Catholics United, Cattolici Uniti e vanta circa 50 mila membri. Legato al
Partito Democratico, alle ultime elezioni per il Congresso il movimento ha
raccolto 500 mila dollari per sostenere alcuni candidati e dai registri dei
visitatori della Casa Bianca risulta che James Salt, direttore esecutivo del
gruppo, viene regolarmente ricevuto dallo stesso Barack Obama. Lo scandalo dei
preti pedofili e degli abusi sessuali è enorme e ha scosso la Chiesa americana
fin nelle fondamenta.
Ma Mahony sul suo blog non si arrende e non dà segni di voler rinunciare. Anzi
ha risposto: "Negli ultimi giorni sono stato ripetutamente umiliato".
In pensione dal 2011, cardinal Mahony si era pubblicamente scusato per gli
errori commessi nella gestione dei casi di preti pedofili ma il suo successore,
arcivescovo Gomez l'aveva ritenuto responsabile di aver insabbiato 129 casi di
abusi su minori da parte di ecclesiastici (la lista dei preti accusati) e su uno di
questi casi il porporato deve ancora deporre in tribunale, alla Corte superiore
della contea di Los Angeles, il 23 febbraio.
Tra i due lo scambio di accuse è stato amaro, e pubblico. Dopo essere stato
rimosso, Mahony ha scritto sul proprio blog che il suo successore "non una
volta in questi anni ha mai avanzato un solo dubbio sulle nostre politiche,
pratiche e procedure per affrontare il problema degli abusi sessuali del clero
sui minori". Una mano lava l'altra e adesso, sempre sul blog, Mahony ha
annunciato di aver preparato le valigie per Roma.
"Il Papa dovrebbe quanto meno impedirgli di votare", ha scritto l'influente National catholic review. "Il Papa ha un'ultima possibilità di rimediare ai torti del recente passato", ha scritto sul New York Times Jason Berry, autore di un libro sulla mala-finanza del Vaticano. Per il Washington Post poi , Mahony "è fortunato a non essere in prigione".
Tra i 71 milioni di cattolici d'Oltreoceano il malcontento è forte. A fine gennaio la diocesi ha pubblicato 12mila pagine di documenti fino a quel momento segreti (il numero dei casi a Los Angeles) su come Mahony avesse gestito i casi di 122 sacerdoti accusati di molestie. "Leggere questi documenti", aveva dichiarato monsignor Gomez, voluto da Benedetto XVI alla guida della diocesi proprio per fare chiarezza sul problema, "è stata un'esperienza brutale e dolorosa". Salvo poi fare dietrofront, e augurare buon viaggio verso Roma al Cardinale della discordia.
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