giovedì 28 febbraio 2013

Silvio Berlusconi indagato dalla procura di Napoli per corruzione e finanziamento illecito ai partiti


Allora..
è probabile (eufemismo), che alcuni atti relativi ad inchieste si siano fermati per qualche giorno nei cassetti di alcune procure. In attesa che gli italiani decretassero la morte politica di Berlusconi nelle urne.
Cosa che è avvenuta. Il fatto che non vi sia stata la conquista del paese da parte del Pd, non significa che gli italiani siano rimasti ostaggio di Berlusconi. Che ha perso quasi il 50% del suo elettorato (dopo più di una giornata a farsi seghe sui sondaggi la stampa è andata a guardarsi i dati reali). Tale crollo è il segno inequivocabile che i quattro anni di governo del vecchio nano puttaniere "non sono piaciuti".
Ma è proprio la mancata vittoria netta del Pd al Senato che non “consente” alle procure di trasferire quegli atti nel cestino.
Detto questo…non significa che la Procura di Napoli stia perseguendo Berlusconi. Ma non possiamo prenderci in giro ignorando la “logica” di certi comportamenti di una parte della magistratura.
Per quanto le sue televisioni, la sua stampa, il cagnolino che ogni tanto lascia libero nel giardino delle sue ville (Alfano) stiano gridando alla vittoria di Berlusconi, questo è morto politicamente nelle urne. Certo, il Pd gli  tiene compagnia e, infatti, Silvio chiama Bersani a governare con lui. Pardon: a governare PER lui. 
E, la storia insegna, che quando Berlusconi inizia a emanare puzza di cadavere, c'è sempre il principale partito  della sinistra (?!) che lo rianima. Sarà per una forma di “solidarietà” tra specie simili?


da: Il Fatto Quotidiano

Corruzione, Berlusconi indagato: diede tre milioni a senatore De Gregorio
A quanto si è appreso, l’indagine dell'inchiesta di Napoli riguarda l'erogazione di somme di denaro, quantificate in tre milioni di euro, al senatore Sergio De Gregorio in relazione al suo passaggio al Pdl. L'inchiesta sul leader del Pdl è condotta da un pool di magistrati di due sezioni, quella sui reati contro la pubblica amministrazione e la Direzione distrettuale antimafia


Silvio Berlusconi è indagato dalla Procura di Napoli per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. A quanto si è appreso, l’indagine riguarda l’erogazione di somme di denaro, quantificate in tre milioni di euro, al senatore Sergio De Gregorio in relazione al suo passaggio al Pdl nel 2006. De Gregorio, accusato di truffa per 23 milioni nell’inchiesta sui finanziamenti al giornale L’Avanti di Valter Lavitola, era stato salvato dall’arresto dal Senato grazie al voto segreto. Su di lui pendeva un ordine di cattura e il gip aveva disposto gli arresti domiciliari. 
Era stato Valter Lavitola, l’ex direttore dell’Avanti oinvolto proprio nell’incheista sul finanziamento al suo giornale, a raccontare agli inquirenti partenopei l’anno scorso ad aprile che De Gregorio “negoziò con Berlusconi l’incarico di presidente della commissione Difesa del Senato”. Ai pm di Napoli Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, Lavitola collocò l’episodio nei giorni immediatamente successivi all’elezione di De Gregorio al Senato nella lista dell’Italia dei Valori. A presidente della Commissione Difesa, aveva affermato il giornalista, “era stata candidata dalla sinistra una senatrice, notoriamente pacifista, di cui non ricordo il nome, ed era uscito anche sui giornali che gran parte, diciamo così, delle Forze Armate erano contrarie a questa cosa”. De Gregorio “che è uno intraprendente, che mica aspettava me per fare le cose, si era già messo in contatto con alcuni del gruppo di Forza Italia, dell’epoca, e precisamente, non perché ora è morto, pace all’anima sua, e quindi non può dirlo, con il senatore Comincioli, Romano Comincioli, se non sbaglio, il quale era uno dei fedelissimi del presidente Berlusconi, e andò a negoziarsi la nomina a presidente della commissione Difesa… De Gregorio votò con il centro destra e fu eletto presidente alla Commissione Difesa, ed in quel caso sicuramente io, ma ritengo anche il senatore Comincioli, gli creammo un link con il presidente Berlusconi, link che poi fu determinante per il suo passaggio a Forza Italia”.
De Gregorio, aveva spiegato Lavitola, votò dunque con il centro destra. Ma cosa ottenne in cambio il senatore? Lavitola: “De Gregorio disse a Berlusconi che lui non intendeva entrare in Forza Italia ma intendeva fare un suo movimento politico soprattutto all’estero, per fare…, eccetera, eccetera, e che aveva ovviamente necessità di sostegno; il presidente gli disse: non ti preoccupare, non ci sono problemi; ma non si entrò nei dettagli”. Il 9 maggio Lavitola parò chiaramente di un milione di euro pagati dal Cavaliere per comprare De Gregorio. 
L’inchiesta su Silvio Berlusconi è condotta da un pool di magistrati di due sezioni della Procura del capoluogo campano, quella sui reati contro la pubblica amministrazione e la Direzione distrettuale antimafia. Sulla vicenda indagano i pm VincenzoPiscitelli e Henry John Woodcock, titolari dell’inchiesta che nello scorso anno portò al coinvolgimento del senatore De Gregorio, nonché i pm della Dda Francesco Curcio, Alessandro Milita e Fabrizio Vanorio. In mattinata sono stati notificati avvisi agli indagati.
Nel novembre scorso a De Gregorio erano state sequestrate due case del valore di circa 9 milioni di euro emesso dal gip di Napoli il 10 luglio scorso, per le somme percepite dal 1997 al 2009 dalla società International Press che editava il giornale socialista diretto da Lavitola. De Gregorio aveva però beneficiato della sospensione della misura di sequestro nei suoi confronti, in attesa di una pronuncia del Senato. Che poi aveva ha deliberato l’autorizzazione. Tra i beni sequestrati al senatore, eletto nel 2006 in Idv e rieletto nel 2008 nel Pdl dopo aver favorito la caduta di Romano Prodi, figuravano due case, una a Napoli e una in provincia di Caserta, riconducibili a De Gregorio e alla moglie. 

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