Allora..
è probabile (eufemismo), che alcuni atti
relativi ad inchieste si siano fermati per qualche giorno nei cassetti di
alcune procure. In attesa che gli italiani decretassero la morte politica di
Berlusconi nelle urne.
Cosa che è avvenuta. Il fatto che non vi
sia stata la conquista del paese da parte del Pd, non significa che gli italiani siano rimasti ostaggio di Berlusconi. Che ha perso quasi il 50% del suo elettorato (dopo più di una giornata a farsi seghe sui sondaggi la stampa è andata a guardarsi i dati reali). Tale crollo è il segno inequivocabile che i quattro anni di governo del vecchio nano puttaniere "non sono piaciuti".
Ma è proprio la mancata vittoria netta del
Pd al Senato che non “consente” alle procure di trasferire quegli atti nel cestino.
Detto questo…non significa che la Procura
di Napoli stia perseguendo Berlusconi. Ma non possiamo prenderci in giro
ignorando la “logica” di certi comportamenti di una parte della magistratura.
Per quanto le sue televisioni, la sua stampa, il cagnolino che ogni tanto lascia libero nel giardino delle sue ville (Alfano) stiano gridando alla vittoria di Berlusconi, questo è morto politicamente nelle urne. Certo, il Pd gli tiene compagnia e, infatti, Silvio chiama Bersani a governare con lui. Pardon: a governare PER lui.
E, la storia insegna, che quando Berlusconi inizia a emanare puzza di cadavere, c'è sempre il principale partito della sinistra (?!) che lo rianima. Sarà per una forma di “solidarietà”
tra specie simili?
da: Il Fatto Quotidiano
Corruzione,
Berlusconi indagato: diede tre milioni a senatore De Gregorio
A
quanto si è appreso, l’indagine dell'inchiesta di Napoli riguarda l'erogazione
di somme di denaro, quantificate in tre milioni di euro, al senatore Sergio De
Gregorio in relazione al suo passaggio al Pdl. L'inchiesta sul leader del Pdl è
condotta da un pool di magistrati di due sezioni, quella sui reati contro la
pubblica amministrazione e la Direzione distrettuale antimafia
Silvio Berlusconi è indagato dalla
Procura di Napoli per corruzione e finanziamento illecito ai partiti.
A quanto si è appreso, l’indagine riguarda l’erogazione di somme di denaro,
quantificate in tre milioni di euro, al senatore Sergio De Gregorio in
relazione al suo passaggio al Pdl nel 2006. De Gregorio, accusato di truffa
per 23 milioni nell’inchiesta sui finanziamenti al giornale L’Avanti di Valter
Lavitola, era stato salvato dall’arresto dal Senato grazie al voto segreto. Su
di lui pendeva un ordine di cattura e il gip aveva disposto gli arresti
domiciliari.
Era stato Valter Lavitola, l’ex direttore
dell’Avanti oinvolto proprio nell’incheista sul finanziamento al suo giornale,
a raccontare agli inquirenti partenopei l’anno scorso ad aprile che De Gregorio
“negoziò con Berlusconi l’incarico di presidente della commissione Difesa del
Senato”. Ai pm di Napoli Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John
Woodcock, Lavitola collocò l’episodio nei giorni immediatamente successivi
all’elezione di De Gregorio al Senato nella lista dell’Italia dei Valori. A
presidente della Commissione Difesa, aveva affermato il giornalista,
“era stata candidata dalla sinistra una senatrice, notoriamente pacifista, di
cui non ricordo il nome, ed era uscito anche sui giornali che gran parte,
diciamo così, delle Forze Armate erano contrarie a questa cosa”. De Gregorio
“che è uno intraprendente, che mica aspettava me per fare le cose, si era già
messo in contatto con alcuni del gruppo di Forza Italia, dell’epoca,
e precisamente, non perché ora è morto, pace all’anima sua, e quindi non può
dirlo, con il senatore Comincioli, Romano Comincioli, se non sbaglio, il quale
era uno dei fedelissimi del presidente Berlusconi, e andò a negoziarsi la
nomina a presidente della commissione Difesa… De Gregorio votò con il centro
destra e fu eletto presidente alla Commissione Difesa, ed in quel caso
sicuramente io, ma ritengo anche il senatore Comincioli, gli creammo un link
con il presidente Berlusconi, link che poi fu determinante per il suo passaggio
a Forza Italia”.
De Gregorio, aveva spiegato Lavitola, votò
dunque con il centro destra. Ma cosa ottenne in cambio il senatore? Lavitola:
“De Gregorio disse a Berlusconi che lui non intendeva entrare in Forza Italia
ma intendeva fare un suo movimento politico soprattutto all’estero, per fare…,
eccetera, eccetera, e che aveva ovviamente necessità di sostegno; il presidente
gli disse: non ti preoccupare, non ci sono problemi; ma non si entrò nei
dettagli”. Il 9 maggio Lavitola parò
chiaramente di un milione di euro pagati dal Cavaliere per comprare De
Gregorio.
L’inchiesta su Silvio Berlusconi è condotta
da un pool di magistrati di due sezioni della Procura del capoluogo campano,
quella sui reati contro la pubblica amministrazione e la Direzione
distrettuale antimafia. Sulla vicenda indagano i pm VincenzoPiscitelli e
Henry John Woodcock, titolari dell’inchiesta che nello scorso anno portò al
coinvolgimento del senatore De Gregorio, nonché i pm della Dda Francesco
Curcio, Alessandro Milita e Fabrizio Vanorio. In mattinata sono stati
notificati avvisi agli indagati.
Nel novembre scorso a De Gregorio
erano state sequestrate due case del valore di circa 9 milioni
di euro emesso dal gip di Napoli il 10 luglio scorso, per le somme percepite
dal 1997 al 2009 dalla società International Press che editava il giornale
socialista diretto da Lavitola. De Gregorio aveva però beneficiato della
sospensione della misura di sequestro nei suoi confronti, in attesa di una
pronuncia del Senato. Che poi aveva ha deliberato l’autorizzazione. Tra i beni
sequestrati al senatore, eletto nel 2006 in Idv e rieletto nel 2008 nel Pdl
dopo aver favorito la caduta di Romano Prodi, figuravano due case, una a Napoli
e una in provincia di Caserta, riconducibili a De Gregorio e alla moglie.
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