The
Good Wife è iniziato bene. Soprattutto perché ha ritrovato una certa logica. Come
il ritorno a pieno titolo nell’esercizio della professione di Will.
Personalmente
preferisco il primo episodio ‘I fought the
law’ al secondo ‘And the law won’. Il terzo ‘Two girls, one code’ è un “classico”,
perché ripropone la storia centrale di Peter candidato, del suo passato, il
triangolo Alicia-Peter-Will. Anzi: il quadrilatero, perché ci dobbiamo
aggiungere Eli.
Da
quel che ho visto finora, la quarta stagione pare…la prima. Nel senso che si ricomincia...Da
dove?
Dai
punti centrali del racconto che sono: il rapporto
professionale tra Diane e Will che supera anche la buona intesa Will-Alicia
(sintomatico che lei arrivi con la bottiglia di champagne quando già Will sta
festeggiando con Diane la fine della sospensione legale), il ritorno di Cary (per quanto nei primi tre episodi
non si sia visto granché), il rapporto Alicia-Peter-Will
e..Eli.
Ci
sarebbe da dire su come i King stiano trattando (malamente) Kalinda ma, in compenso, ci sono nuovi
personaggi che si sono fatti immediatamente notare. C’è anche quel qualcosa di
scontato, di poco originale.
Già
mi manca il fratello di Alicia. Spero di rivederlo..Come spero di rivedere
Elisabeth Tascioni. Adorabile…
E veniamo a qualche dettaglio e ai video...
New entry
Entrano
immediatamente come se facessero parte del cast consolidato
da tre stagioni: Kristin Chenoweth, nel ruolo della giornalista Peggy Byrne e Nathan Lane, nel ruolo di Clarke Hayden, l’amministratore nominato dal tribunale alla gestione dello studio Lockhart and Gardner vicino al fallimento.
da tre stagioni: Kristin Chenoweth, nel ruolo della giornalista Peggy Byrne e Nathan Lane, nel ruolo di Clarke Hayden, l’amministratore nominato dal tribunale alla gestione dello studio Lockhart and Gardner vicino al fallimento.
Stessa
cosa non posso dire per Marc Warren che
interpreta Nick, l’ex marito di Kalinda. Ma non è tutta colpa sua. Se c’è una pecca – e anche grande – in questi primi
tre episodi della quarta serie di ‘The Good Wife’ è il racconto Kalinda-ex marito. L’ho
seguito nei primi due episodi, ho fatto fatica a non saltarlo nel terzo.
Interessante
anche il nuovo arrivo, nel secondo episodio, di Maura Tierney nel ruolo di Maddy ma un gradino sotto i face to face che caratterizzano il primo
episodio.
Face to face.
In linea generale, sono uno dei modi migliori per rappresentare
i personaggi. Se i dialoghi sono ben scritti, efficaci. Se gli attori hanno
l’espressione giusta. E se anche c’è una musica a sottolineare, a trasportare
dialoghi e facce.
Per quanto riguarda questa serie, sono il meglio del
primo episodio ‘I fought
the law’. Perfettamente recitato
e ben scritto ad eccezione della parte Kalinda e marito
che non mi attira. In merito a questi due..
Mi auguro che i King
– che cercano sempre di dimostrare
qualcosa più che mostrare – “precisino” il perché di questo rapporto
violento e privo di erotismo e sensualità.
A meno che, non sia questo che intendono dimostrarci:
un rapporto fisicamente e mentalmente conflittuale non ha erotismo e
sensualità. Beh..non mi pare una gran scoperta.
Best moments
Ma torniamo ai “face
to face” che ho gustato e che spero si ripetano con altre situazioni e
anche altri personaggi.
Nei due video in fondo al post potrete gustare il faccia
a faccia Alicia-Peggy (Kristin Chenoweth) e quello David
Lee-Clarke (Nathan Lane), l’amministratore fiduciario dello studio.
Il primo confronto
tra donne è una perla di
sceneggiatura. Domande logiche, monosillabi di Alicia che dicono più di logorroiche
banalità femministe.
La nostra ‘the good wife’ ci fa sapere che gioca per
sé. Benissimo. Vedremo come penserà e agirà nelle prossime settimane. Una
perfettina sempre a posto non avrebbe senso. Neppure una in preda a qualche
occasionale scossa ormonale. Non so perché (forse per via del terzo episodio)
ma non ho molta fiducia che i King abbiano finalmente deciso che Alicia
delineare tra professionale e privato.
L’altro faccia a faccia è tanto incisivo quanto
esilarante. Già vedere Clarke aggirarsi
per lo studio è uno spasso ma il suo “confronto” con l’essere più free dello studio è una zampata di
classe.
La calma di Clarke, che deriva dalla concreta e spietata
legge dei numeri ma anche dall’aver inquadrato i soci dello studio per quello
che sono: è assoluta. La presunzione – enorme - di David Lee riceve una
bastonata.
Terzo episodio ‘Two
girls, one code’: il “classico”, cioè il quadrilatero
Peter è in piena campagna elettorale. Come Matteo
Renzi, gira in camper.
Inevitabilmente, il passato di Peter, ma anche il
presente, viaggiano con lui: marito e padre di due figli, puttaniere e
bugiardo, ex carcerato. Ma si è anche riabilitato professionalmente e sta
lavorando per raggiungere un altro obiettivo.
L’immagine del suo avversario è tutta incentrata sulla
famiglia. Quella apparentemente perfetta. Senza incoerenze e scheletri
nell’armadio.
E’ ovvio che parte di questa quarta serie sarà
incentrata sulla candidatura di Peter, com’è altrettanto ovvio che si vuole in
parte rimandare a una coppia famosa: Bill Clinton e moglie Hillary.
Peter è obiettivamente cambiato in meglio e Alicia è
nuovamente accanto a lui – seppure in letti separati (ancora per poco..?) – per
sostenerlo in questa campagna elettorale.
Il punto debole di Peter è noto, ma l’uomo non pare attaccabile
perché ha messo a riposo il suo antico vezzo.
E, allora, come si fa a sputtanarlo agli occhi degli
elettori. Nel modo più semplice del mondo: il suo matrimonio è reale oppure è
un matrimonio a “fini elettorali” o, peggio ancora: un “matrimonio aperto” dove
sia lui sia Alicia possono “divagare” altrove?
La giornalista Mandy Post pare aver scoperto che Alicia
e Will sono stati tempo addietro in un hotel. Questo è il pretesto narrativo
per far rientrare in scena (finalmente anche se…scontatamente) Eli Gold.
Il quale interviene per convincere la giornalista ad
aspettare prima di pubblicare il gossip. Eli “lavora” la giornalista in un
incontro serale presso lo studio Lockhart and Gardner al quale non assistiamo.
Abbiamo visione e notizia del “verdetto”: falso
allarme, non era Alicia la donna in questione. Alicia tira un sospiro di
sollievo. Per quanto…il gossip non lascia la famiglia della nostra “good wife”.
Perché riguarderebbe Peter e una stagista.
Perché ritornare sulla relazione Alicia e Will in
questo modo: ricreando una situazione a rischio per le coronarie di Alicia, che
tutto vuole tranne che si scoprano le sue copulazioni con Will.
Non c’è altro da raccontare su questi due? Tanto valeva
non iniziare neppure una storia privata tra Alicia e Will e raccontarli solo
come colleghi.
Se non ci saranno sorprese (con i King c’è da aspettarselo)
il leit motiv di questa quarta serie pare essere: la nostra ‘good wife” avrà
chiuso definitivamente con Will? Alicia tornerà ad essere la moglie di Peter a tutti
gli effetti, cioè: anche a letto? Peter riuscirà a non ricadere negli antichi
vizi e le “performance sessuali” tra Alicia e Will non saranno mai rese
pubbliche?
Al momento, l’aspetto positivo di questo ritorno al “classico”
è solo per l’aver rimesso in posizione centrale Eli. Ma, appunto, non si esce
da questo schema: Eli che lavora per la campagna elettorale di Peter si trova
come un tempo nel mezzo di un triangolo. Vero o presunto. In essere o finito.
Francamente, non mi pare una grande verve narrativa.
Ecco perché, dopo tre episodi, ciò che mi ha più convinto sono i face to face. Più dei casi legali, di
buon livello ma che non fanno concorrenza al meglio delle serie precedenti.
Ultimo appunto per i King: far rientrare Cary per fargli fare la fine che ha fatto Eli nella precedente stagione –
cioè emarginarlo - mi pare una stronzata.
Attendo inversioni di tendenza. E voglio una donna come si deve accanto a Will.
Per quanto non mi piaccia la coppia Alicia-Peter:
trovo che fisicamente non ci azzecchino,
non bramo per Will-Alicia. Penso che un buon
le legal drama debba avere anche delle storie
private degne di nota. E su questo tema narrativo continuo a pensare che i King non siano dei fenomeni. Capaci
di trasmettere messaggi diversi da certo ideologismo di moda americano (il
faccia a faccia Alicia e Peggy lo dimostra), tracciando personaggi con logiche
e inquietudini reali, ma non altrettanto
capaci di inserire queste perle in una storia che dia completezza, che
diventi un asse portante narrativo per ‘The Good Wife’
Rimango in attesa di essere smentita…
The Good Wife – 4.a serie – 1° ep. – I fought the law –
Alicia e Peggy
The Good Wife – 4.a serie – 1° ep. – I fought the law -
David Lee e Clarke
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