lunedì 15 ottobre 2012

The Good Wife, quarta stagione: da ‘I fought the law’ a ‘Two girls, one code’


The Good Wife è iniziato bene. Soprattutto perché ha ritrovato una certa logica. Come il ritorno a pieno titolo nell’esercizio della professione di Will.
Personalmente preferisco il primo episodio ‘I fought the law’ al secondo ‘And the law won’. Il terzo ‘Two girls, one code’ è un “classico”, perché ripropone la storia centrale di Peter candidato, del suo passato, il triangolo Alicia-Peter-Will. Anzi: il quadrilatero, perché ci dobbiamo aggiungere Eli.

Da quel che ho visto finora, la quarta stagione pare…la prima. Nel senso che si ricomincia...Da dove?
Dai punti centrali del racconto che sono: il rapporto professionale tra Diane e Will che supera anche la buona intesa Will-Alicia (sintomatico che lei arrivi con la bottiglia di champagne quando già Will sta festeggiando con Diane la fine della sospensione legale), il ritorno di Cary (per quanto nei primi tre episodi non si sia visto granché), il rapporto Alicia-Peter-Will e..Eli.
Ci sarebbe da dire su come i King stiano trattando (malamente) Kalinda ma, in compenso, ci sono nuovi personaggi che si sono fatti immediatamente notare. C’è anche quel qualcosa di scontato, di poco originale.
Già mi manca il fratello di Alicia. Spero di rivederlo..Come spero di rivedere Elisabeth Tascioni. Adorabile…

E veniamo a qualche dettaglio e ai video...

New entry
Entrano immediatamente come se facessero parte del cast consolidato
da tre stagioni: Kristin Chenoweth, nel ruolo della giornalista Peggy Byrne e Nathan Lane, nel ruolo di Clarke Hayden, l’amministratore nominato dal tribunale alla gestione dello studio Lockhart and Gardner vicino al fallimento.
Stessa cosa non posso dire per Marc Warren che interpreta Nick, l’ex marito di Kalinda. Ma non è tutta colpa sua. Se c’è una pecca – e anche grande – in questi primi tre episodi della quarta serie di ‘The Good Wife’ è il racconto Kalinda-ex marito.  L’ho seguito nei primi due episodi, ho fatto fatica a non saltarlo nel terzo.
Interessante anche il nuovo arrivo, nel secondo episodio, di Maura Tierney nel ruolo di Maddy ma un gradino sotto i face to face che caratterizzano il primo episodio.

Face to face.
In linea generale, sono uno dei modi migliori per rappresentare i personaggi. Se i dialoghi sono ben scritti, efficaci. Se gli attori hanno l’espressione giusta. E se anche c’è una musica a sottolineare, a trasportare dialoghi e facce.
Per quanto riguarda questa serie, sono il meglio del primo episodio ‘I fought the law’. Perfettamente recitato e ben scritto ad eccezione della parte Kalinda e marito che non mi attira. In merito a questi due..
Mi auguro che i King – che cercano sempre di dimostrare qualcosa più che mostrare – “precisino” il perché di questo rapporto violento e privo di erotismo e sensualità.
A meno che, non sia questo che intendono dimostrarci: un rapporto fisicamente e mentalmente conflittuale non ha erotismo e sensualità. Beh..non mi pare una gran scoperta.

Best moments
Ma torniamo ai “face to face” che ho gustato e che spero si ripetano con altre situazioni e anche altri personaggi.
Nei due video in fondo al post potrete gustare il faccia a faccia Alicia-Peggy (Kristin Chenoweth) e quello David Lee-Clarke (Nathan Lane), l’amministratore fiduciario dello studio.
Il primo confronto tra donne è una perla di sceneggiatura. Domande logiche, monosillabi di Alicia che dicono più di logorroiche banalità femministe.
La nostra ‘the good wife’ ci fa sapere che gioca per sé. Benissimo. Vedremo come penserà e agirà nelle prossime settimane. Una perfettina sempre a posto non avrebbe senso. Neppure una in preda a qualche occasionale scossa ormonale. Non so perché (forse per via del terzo episodio) ma non ho molta fiducia che i King abbiano finalmente deciso che Alicia delineare tra professionale e privato.
L’altro faccia a faccia è tanto incisivo quanto esilarante. Già vedere Clarke aggirarsi per lo studio è uno spasso ma il suo “confronto” con l’essere più free dello studio è una zampata di classe.
La calma di Clarke, che deriva dalla concreta e spietata legge dei numeri ma anche dall’aver inquadrato i soci dello studio per quello che sono: è assoluta. La presunzione – enorme - di David Lee riceve una bastonata.

Terzo episodio ‘Two girls, one code’: il “classico”, cioè il quadrilatero

Peter è in piena campagna elettorale. Come Matteo Renzi, gira in camper.
Inevitabilmente, il passato di Peter, ma anche il presente, viaggiano con lui: marito e padre di due figli, puttaniere e bugiardo, ex carcerato. Ma si è anche riabilitato professionalmente e sta lavorando per raggiungere un altro obiettivo.
L’immagine del suo avversario è tutta incentrata sulla famiglia. Quella apparentemente perfetta. Senza incoerenze e scheletri nell’armadio.
E’ ovvio che parte di questa quarta serie sarà incentrata sulla candidatura di Peter, com’è altrettanto ovvio che si vuole in parte rimandare a una coppia famosa: Bill Clinton e moglie Hillary.
Peter è obiettivamente cambiato in meglio e Alicia è nuovamente accanto a lui – seppure in letti separati (ancora per poco..?) – per sostenerlo in questa campagna elettorale.
Il punto debole di Peter è noto, ma l’uomo non pare attaccabile perché ha messo a riposo il suo antico vezzo.
E, allora, come si fa a sputtanarlo agli occhi degli elettori. Nel modo più semplice del mondo: il suo matrimonio è reale oppure è un matrimonio a “fini elettorali” o, peggio ancora: un “matrimonio aperto” dove sia lui sia Alicia possono “divagare” altrove?
La giornalista Mandy Post pare aver scoperto che Alicia e Will sono stati tempo addietro in un hotel. Questo è il pretesto narrativo per far rientrare in scena (finalmente anche se…scontatamente) Eli Gold.
Il quale interviene per convincere la giornalista ad aspettare prima di pubblicare il gossip. Eli “lavora” la giornalista in un incontro serale presso lo studio Lockhart and Gardner al quale non assistiamo.
Abbiamo visione e notizia del “verdetto”: falso allarme, non era Alicia la donna in questione. Alicia tira un sospiro di sollievo. Per quanto…il gossip non lascia la famiglia della nostra “good wife”. Perché riguarderebbe Peter e una stagista.

Perché ritornare sulla relazione Alicia e Will in questo modo: ricreando una situazione a rischio per le coronarie di Alicia, che tutto vuole tranne che si scoprano le sue copulazioni con Will.
Non c’è altro da raccontare su questi due? Tanto valeva non iniziare neppure una storia privata tra Alicia e Will e raccontarli solo come colleghi.
Se non ci saranno sorprese (con i King c’è da aspettarselo) il leit motiv di questa quarta serie pare essere: la nostra ‘good wife” avrà chiuso definitivamente con Will? Alicia tornerà ad essere la moglie di Peter a tutti gli effetti, cioè: anche a letto? Peter riuscirà a non ricadere negli antichi vizi e le “performance sessuali” tra Alicia e Will non saranno mai rese pubbliche?

Al momento, l’aspetto positivo di questo ritorno al “classico” è solo per l’aver rimesso in posizione centrale Eli. Ma, appunto, non si esce da questo schema: Eli che lavora per la campagna elettorale di Peter si trova come un tempo nel mezzo di un triangolo. Vero o presunto. In essere o finito.
Francamente, non mi pare una grande verve narrativa. Ecco perché, dopo tre episodi, ciò che mi ha più convinto sono i face to face. Più dei casi legali, di buon livello ma che non fanno concorrenza al meglio delle serie precedenti.

Ultimo appunto per i King: far rientrare Cary per fargli fare la fine che ha fatto Eli nella precedente stagione – cioè emarginarlo - mi pare una stronzata.
Attendo inversioni di tendenza. E voglio una donna come si deve accanto a Will. Per quanto non mi piaccia la coppia Alicia-Peter: trovo che fisicamente non ci azzecchino, non bramo per Will-Alicia. Penso che un buon le legal drama debba avere anche delle storie private degne di nota. E su questo tema narrativo continuo a pensare che i King non siano dei fenomeni. Capaci di trasmettere messaggi diversi da certo ideologismo di moda americano (il faccia a faccia Alicia e Peggy lo dimostra), tracciando personaggi con logiche e inquietudini reali, ma non altrettanto capaci di inserire queste perle in una storia che dia completezza, che diventi un asse portante narrativo per ‘The Good Wife’
Rimango in attesa di essere smentita…

The Good Wife – 4.a serie – 1° ep. – I fought the law – Alicia e Peggy


The Good Wife – 4.a serie – 1° ep. – I fought the law - David Lee e Clarke


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