martedì 21 gennaio 2014

Marco Travaglio: Il Pregiudicatum

da: Il Fatto Quotidiano 

Ora che le carte sono in tavola, si può finalmente giudicare l’incontro Renzi-Berlusconi, molto osteggiato da chi B. l’ha incontrato, inciuciato, leccato e sbaciucchiato per vent’anni. Avevamo scritto che, stante l’indisponibilità dei 5Stelle (clicca qui), Renzi non aveva altra scelta che tentare un accordo con Forza Italia e dunque col suo padre-padrino-padrone. Purché quell’accordo, si capisce, producesse una buona legge elettorale col contorno di altre buone riforme. Ma in ciò che ieri Renzi ha scodellato alla direzione del Pd c’è una sola cosa buona: la riforma del titolo V della Costituzione, col ritorno di alcune competenze dalle regioni allo Stato e il taglio delle prebende ai consiglieri regionali. Poi c’è un’idea molto opinabile: abolire il Senato per trasformarlo in un carrozzone di consiglieri regionali, con prevedibili rimborsi trasferta a pie’ di lista. Visto il livello medio dei legislatori italioti, è meglio che le leggi continuino a passare al vaglio di due Camere, ovviamente dimezzate. Così avviene, per esempio, negli Usa senza che nessuno abbia mai obiettato alcunché.

Infine, last but not least, la legge elettorale: un sistema spagnolo svuotato di alcuni elementi essenziali e infarcito di correttivi che lo snaturano. In pratica gli elettori trovano sulla scheda una serie di liste bloccate con 4 o 6 candidati (dipende dalle dimensioni della circoscrizione) e possono scegliere solo il simbolo, non i nomi. Quanti ne vengono eletti? Dipende dal totale dei voti raccolti su scala nazionale da ciascun partito o coalizione. In più, chi arriva primo e supera il 35% dei voti incassa un premio di maggioranza che va dal 15 al 18% che gli consente di avere la maggioranza parlamentare (dal 53 al 55% dei seggi). Se invece nessuno supera il 35%, i primi due si scontrano in un ballottaggio finale e chi lo vince si aggiudica il premio. Infine la coalizione che prende meno del 12% resta fuori, ma ciascun partito che ne fa parte può eleggere deputati se supera il 5%; quelli che invece corrono da soli sono out se non scavalcano l’asticella dell’8%.

Cosa c’è che non va? Le liste bloccate sopravvivono intatte al Porcellum, sottraendo la scelta agli elettori e lasciando ai segretari di partito il potere di vita o di morte sugli eletti, anzi sui nominati, perpetuando le nomenklature dei fedelissimi e dei mediocri a scapito degli indipendenti e dei migliori. Renzi obietta che anche le preferenze sono una schifezza, e ha ragione: quando gl’italiani poterono decidere con il referendum del 1991, le abrogarono limitandole a una sola per ridurre i costi delle campagne elettorali (primo movente di Tangentopoli) e spezzare le cordate che consentivano il voto di scambio e il controllo mafioso e clientelare dell’elettorato. Renzi promette che il Pd farà le primarie per scegliere i candidati delle liste bloccate. Ma non è detto che lo facciano anche gli altri partiti, se la legge non li obbliga. E comunque questo discorso già valeva per il Porcellum: chi voleva poteva consultare gli iscritti, nei gazebo come fece il Pd di Bersani o in Rete come i 5Stelle.

Per restituire il potere di scelta agli elettori dopo otto anni di dittatura partitocratica, c’è un sistema ben più efficace. Anzi due, a scelta: o il doppio turno francese (prima scegli il candidato a te più vicino, poi il meno lontano), o il Mattarellum (il 75% dei candidati si eleggono uno per collegio col maggioritario, il 25% col proporzionale a liste bloccate, volendo con l’aggiunta delle primarie per scegliere i candidati). È vero che il M5S poteva andare a vedere le sue carte sul Mattarellum e portarlo a casa. Ma ora che senso ha invece partire dal modello spagnolo per poi sfigurarlo con correttivi, sbarramenti, soglie e premi all’italiana? Sappiamo bene perché Renzi, un ritocco l’altroieri e due ieri, ha partorito questo aborto: per accontentare Napolitano (a proposito: a che titolo s’impiccia?), Letta jr., Alfano e la sinistra Pd. Ma è proprio quello che aveva giurato di non fare, giustificando così l’incontro col pregiudicato. Che, a questo punto, diventa ingiustificabile.

1 commento:

  1. Non ne ho molta di fantasia Perché credo che l’utopia sia la luce per un domani migliore.
    Per far si che questo entri nelle menti va alimentata e credimi faccio molta fatica perché io appartengo alla generazione nata ne l’era fascista dove gli analfabeti erano la maggioranza siamo sopravvissuti al fascismo alla distruzione della guerra ma il sogno utopico non ci a mai abbandonato con sacrificio abbiamo ricostruito L’ITALIA da consegnare ai nostri figli per un domani migliore. L’ignoranza credevamo fosse la nostra debolezza i fatti ci hanno smentito. Noi senza licenza elementare abbiamo avuto come insegnante l’esperienza che ci ha fatto capire che le ideologie non esistono sono solo create ad arte dalla classe dominante per creare fazioni da sottomettere al proprio volere Ti domanderai ma dove vuole arrivare? Ci arrivo subito al sogno utopico che se venisse coltivato è l’unica salvezza L’utopia unica luce per un domani migliore senza partiti che fanno chiacchiere da 64 anni Utopia per un popolo coeso a l’interesse comune non dei pochi come avviene da sempre con la sparizione di tutto ciò che sino ad oggi ci a ingannato per il loro tornaconto
    Sfruttando credenze politiche e religiose hanno approfittato dell’ignoranza per gettare radici cosi profonde del male da ingannare anche chi ignorante non è
    Tutto questo ha fatto il suo tempo per questo più li lasceremo al potere e più si avvicinerà la fine fa da spia la crisi mondiale creata dalla cupidigia anticamera della fine di tutto
    L’unico antidoto? è il sogno utopico che diventa realtà rispecchiando cosi il volere di chi ha creato un mondo perfetto. Dominato dalla gente più imperfetta che esiste sulla faccia della terra L’utopia è il messia del terzo millennio dove quell’uno per cento che domina il mondo cederà il passo al nuovo privo dell’interesse dei pochi a beneficio di tutto il mondo unito in un solo credo la fratellanza . scusami se ti ho annoiato ma noi ignoranti con pochi vocaboli ci ripetiamo allungando lo scrivere per spiegare il nostro pensiero.

    PS Non c’è nessuna differenza fra ( Democrazia e Comunismo)
    Sino a che nel Mondo prevarrà la cupidigia
    il Popolo sarà Sempre sfruttato dalla classe dominante.

    La differenza ci sarà quando il credo delle forze Politiche
    Si completerà fondendosi a formare un solo credo
    ( EGUAGLIANZA SOCIALE)

    RispondiElimina