da: Lettera 43
Pensioni, Giovannini: «Studiamo
anticipo con il contributo di tutti»
Il ministero al lavoro per l'uscita
anticipata rispetto all'età. Con l'apporto di aziende e lavoratori.
Il
governo sta lavorando a un piano per la possibile uscita anticipata rispetto
all'età di pensionamento, con il contributo di Stato, aziende e lavoratori. Lo
ha rivelato, il 21 gennaio, il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, spiegando
che il progetto deve avere «robustezza finanziaria».
Per
Giovannini, nel dettaglio, dovrebbe trattarsi di «uno strumento flessibile in
funzione delle esigenze soggettive dei lavoratori».
«CONTRIBUTO
DELLE AZIENDE».«Stiamo lavorando sugli aspetti tecnici», ha spiegato il
ministro nel corso di una conferenza stampa all'Inail, rispondendo a una
domanda sul possibile anticipo dell'assegno rispetto all'età prevista dalla
riforma Fornero- «Il procedimento è complesso. Può prevedere anche il
contributo da parte delle aziende. L'idea è di avere una contribuzione da parte
di tutti e tre i soggetti (lavoratore, impresa, ma anche Stato, ndr), ma
ci deve essere robustezza finanziaria».
«OTTENERE
UNO STRUMENTO FLESSIBILE». Il ministro ha sottolineato che il
piano è
ancora allo studio, in collaborazione con il ministero dell'Economia. «Stiamo
valutando come ottenere», ha continuato Giovannini «uno strumento flessibile in
funzione delle condizioni soggettive del lavoratore».
«MA
LA LEGGE FORNERO NON CAMBIA». Il ministero ha, tuttavia, voluto precisare
come non sia alle viste alcuna modifica delle regole della legge Fornero. Lo
stesso Giovannini ha spiegato che «lo strumento allo studio è finalizzato a
favorire la transizione, su base volontaria, dal lavoro alla pensione, fermi
restando i requisiti dell'attuale normativa. Tale strumento», ha aggiunto,
«andrebbe incontro a persone e a imprese (come quelle di minori dimensioni) che
attualmente non possono utilizzare gli strumenti previsti».
«IPOTESI
DESTITUITE DI FONDAMENTO». «Sono quindi destituite di ogni fondamento», ha
concluso la nota del dicastero, «le ipotesi e le letture circolate a seguito
delle dichiarazioni odierne del ministro, il quale ha semplicemente ribadito,
rispondendo a una domanda di un giornalista che chiedeva se l'idea del prestito
pensionistico fosse ancora presa in considerazione, concetti già espressi nelle
settimane scorse».
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