Sarò
breve. Non saranno 140 caratteri come in twitter, ma non molti di più.
Io
ne ho pieni i coglioni non solo di Silvio Berlusconi ma ancor di più di Matteo
Renzi.
Da quando è diventato segretario del Pd non
c’è giorno, che dico: porzione della giornata, senza che sia a un talk
televisivo, che rilasci interviste, dichiarazioni in conferenza stampa o su una
bicicletta, che cinguetti in twitter.
Una noia mortale che scassa i coglioni. A
sublimare tale rompimento la giaculatoria:
Enrico (Letta, il segretario particolare di Napolitano) non devi temere, devi
fidarti di me. Non ho intenzione di far cadere il governo (ma solo di stare
sempre in prima pagina se no mi trombano velocemente).
No. Al momento, il presenzialista tutto
tondo e quadro Matteo Renzi, fa cadere sole le mie ovaie.
Neppure Berlusconi era riuscito, in così
breve tempo: manco due mesi, a rompere i coglioni come il sindaco di Firenze, nonché
segretario del Pd, nonché aspirante futuro presidente del consiglio.
Come? Sento una domanda:
Renzi chi? Quello
che incontra il pregiudicato Berlusconi, leader del fu Pdl ora Forza Italia, che alle ultime elezioni ha preso
voti ma ne ha persi perso 6.500.000. L’ex azionista di maggioranza del governo che
Napolitano ha imposto al Pd. Dove c’è Enrico Letta. Dove continua a stare
Matteo Renzi.
Che barba…che noia….che noia…che barba.
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