da: Il
Fatto Quotidiano
Ma allora non era solo B. a volere la distruzione
della legalità e della giustizia in Italia. Anche questi non scherzano.
Hanno già ridisegnato il calendario
carcerario: 1 anno di prigione vale 5 mesi e mezzo; così, quando un giudice condanna uno stupratore a 10
anni, il suo avvocato gli strizza
l’occhio e “tranquillo, 3 anni mal contati e sei fuori”. Hanno già
stabilito che gli ultimi 4 anni di
galera non contano, tornatevene a casa e ogni tanto andate a parlare con
gli assistenti sociali; così, quando un giudice condanna un corruttore,
frodatore fiscale, falsificatore di bilanci, inquinatore – a 4 anni (pene
superiori non esistono, questa è la tariffa, persino B, con una frode
milionaria, 4 anni si è preso), gli avvocati hanno già pronta la lista dei
servizi di pubblica utilità più gettonati: vuoi occuparti degli studi sul
ritorno della foca monaca in Sardegna (puoi lavorare a casa …) oppure
preferisci la Fondazione per il Recupero dell’Etica nella Vita Pubblica? Sai,
qui ci lavorano già un paio di valenti colleghi…
Adesso sono pronti a
chiudere il cerchio. In galera non ci si
va anche se condannati; ok, questa è fatta. Però c’è sempre il rischio che
qualche Pm pazzo e comunista chieda a qualche Gip appiattito e tremebondo di
arrestare
un amico infliggendogli la barbarie della carcerazione preventiva. E
qui c’è poco da fare, in prigione ce lo mettono. Cancellieri e tutti noi faremo
quello che potremo per tirarlo fuori ma lo sappiamo com’è, con questi non si
può ragionare. Così ecco il nuovo
progetto: la cattura concordata, detta anche sale sulla coda.
Perché
si arresta un delinquente? Beh, perché è un delinquente, prima
di tutto; quindi ci vanno gravi indizi di reità, deve essere praticamente certo
che ha commesso un reato (grave). Poi deve essere un delinquente che non
collabora. Quelli che ho conosciuto io erano tutti così ma certo sono stato
sfortunato. Però tutti, ma proprio tutti, cercavano di scappare prima di farsi
arrestare, distruggevano o ordinavano di distruggere i documenti che li
incastravano e pagavano o minacciavano o anche ammazzavano i testimoni. Niente
spirito sportivo, li dovevi acchiappare subito se no giocavano scorretto. E
infine deve essere un delinquente che non si pente, che – se appena può –
commette altri reati. Questa è una cosa un po’ più difficile da provare (la
sfera di cristallo costa troppo, i Pm ancora non ce l’hanno in dotazione) però
che direste di un impiegato comunale dell’ufficio tecnico che ha la lista delle
stecche già prese e di quelle che ancora deve ricevere? Insomma, arrestare un delinquente presuppone un
lavoro di indagine, la raccolta di
prove e la esistenza di una o più delle situazioni sopra descritte.
Ma adesso non basta più. Bisogna chiedere a lui cosa ne pensa.
“Senta, io vorrei arrestarla e ho chiesto al Gip di sbatterla in galera.
Dovremmo vederci tutti, lei, il suo avvocato e io davanti a questo Gip il
giorno tale; così lei potrà dirci se è giusto che lo facciamo oppure no. Scusi
per il disturbo, neh?”
Io non lo so come si
può commentare una cosa del genere, mi mancano le parole. Faccio finta che sia
una cosa seria e adotto un atteggiamento propositivo. Se l’obbiettivo è quello
di risparmiare la prigione a tanti poveri innocenti arrestati ingiustamente,
forse si potrebbero coniugare le ragioni della legalità, della giustizia,della
sicurezza pubblica con quelle della cieca ferocia dei Pm pazzi comunisti,
semplicemente requisendo qualche decina di pensioni da una stella, alloggiarvi
le vittime dei Pm per una notte (magari nemmeno, li si prende alle 6 di mattina
e li si interroga alle 9; quando la legge ancora lo permetteva, io lo facevo
sempre) e interrogarle il giorno dopo. Così se il Pm impazzito ha fatto
un’altra vittima, il disagio per il poveretto sarebbe minimo.
Un’altra peculiare “pensata” riguarda chi deve
decidere se arrestare il delinquente. Fino adesso, il Pm chiede e il Gip
decide. Ma scherziamo: uno solo non basta, ce ne vanno 3. Per me, anche 5 o 7 o
21. Solo che bisogna averli tutti questi magistrati e invece, già così siamo
scarsi assai. Se lo sono dimenticato che il processo penale italiano dura in media 8 anni, che ci va una riforma,
che siamo la vergogna dell’Europa…?
E dove li prendiamo questi giudici catturatori? I quali, attenzione, poi non
possono più occuparsi del delinquente, arrestato o no che sia: si sono già
espressi, non sono imparziali!! Un mio amico chirurgo commentava stupito che,
con questo criterio, il ginecologo che ha visitato la donna poi non deve
assolutamente operarla, ci mancherebbe altro! Quindi non solo ci servono n
giudici in più (che non abbiamo) ma non possiamo più utilizzare nel prosieguo
del processo quelli che hanno deciso sull’arresto.
Poi, naturalmente,
tutto deve essere riesaminato dal
Tribunale della Libertà; altri 3 giudici
che stabiliscono se il Pm e i 3 colleghi precedenti c’hanno colto oppure no. Ma
qui non c’è problema, questo già ce lo abbiamo. Così come già abbiamo la
Cassazione a cui il delinquente può fare ricorso tutte le volte che vuole.
Insomma, con una piccola aggiustatina, il nostro processo penale sarà
assolutamente perfetto. Ci bastano appena 23
giudici per ogni arrestato: 1 Pm, 3 Gip per decidere sulla cattura, 3
giudici del Tribunale della Libertà, 5 di Cassazione per il ricorso al
Tribunale della Libertà, 3 giudici del Tribunale di primo grado, 3 giudici
d’appello, 5 Giudici di Cassazione per la sentenza definitiva.
Secondo
me, così non è ancora proprio perfetto: bisognerebbe prevedere
almeno 2 referendum popolari: il
primo quando si cattura e il secondo
dopo la sentenza definitiva. In
questo modo saremmo di fulgido esempio per il mondo intero.
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