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Cadoinpiedi
Lelio
Luttazzi: il re di jazz, swing, radio e tivù rivive a Roma
La
storia dell’artista triestino scomparso nel 2010 coincide e rappresenta, in
buona parte, la storia dell’Italia dal Dopoguerra agli Anni 60 e fino ai giorni
nostri. E la Capitale gli dedica un'esposizione.
Uno dei mostri sacri della storia della
musica e dello spettacolo italiano: tra jazz e swing, tra radio e tivù, Lelio
Luttazzi ha segnato un'intera epoca. E così la storia dell'artista triestino
scomparso nel 2010 coincide e rappresenta, in buona parte, la storia
dell'Italia dal Dopoguerra agli Anni 60 e fino ai giorni nostri.
"LelioSwing 50 anni di storia
italiana" è l'esposizione romana che, ai Mercati di Traiano fino al 2
febbraio 2014, racconta i momenti fondamentali e l'atmosfera di quei giorni,
attraverso l'esposizione di oggetti d'epoca, dal mobile radio in
legno alla
televisione, design spaziale e documenti che segnano il passaggio dal
"giazzo" al jazz.
Il viaggio parte da Trieste, la sua città,
e ripercorre le tappe della sua carriera: l'esperienza Radio Trieste, il jazz,
il primo gruppo I Gatti Selvatici, gli americani, il piano bar all'Hotel de la
Ville. Poi, il trasferimento a Milano, una svolta nella sua carriera già in
ascesa con la direzione artistica alla Compagnia generale del disco (Cgd) con
Teddy Reno e gli album ricchi di swing. E ancora, un nuovo trasloco, stavolta a
Torino, chiamato dalla sede Rai per dirigere la prima orchestra d'archi ritmica
di sua invenzione. Dopodiché si va a Roma con la radio, il periodo d'oro della
tivù e del cinema. Poi di nuovo Trieste, gli ultimi concerti, Sanremo e
l'indimenticabile concerto del 15 agosto 2009, in piazza dell'Unità.
Luttazzi è stato showman, attore,
scrittore, personaggio eclettico carico di un ritmo "saltellante" e
"dondolante", lo swing. La sua poliedricità è racchiusa in sette
diverse sezioni della mostra, tra cui ce n'è una dedicata al cinema, per
raccontare anche le interpretazioni di Luttazzi in film come L'avventura di
Michelangelo Antonioni, L'ombrellone di Dino Risi e molti altri. E poi una
parte tutta dedicata al Luttazzi compositore di colonne sonore per film, tra
cui quelli di Mario Monicelli, Totò, Dino Risi, Luciano Salce, Sergio Corbucci.
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