lunedì 4 novembre 2013

Ferruccio Sansa: “Telefonate tutti all’amica Cancellieri”

da: Il Fatto Quotidiano  

Si informano i gentili cittadini che da oggi è attivo il nuovo servizio telefonico “Cara Annamaria”. Il governo intende così rendere più umana e vicina a tutti l’amministrazione della Giustizia. Basta magistrati con la toga, con quello sguardo severo, disposti a giudicare. Perfino a condannare. Da oggi lo Stato sarà amico. Basterà comporre il numero 0668851 del ministero della Giustizia e chiedere di parlare con il ministro. La dottoressa Cancellieri risponderà personalmente a tutte le telefonate. A condizione ovviamente che il richiedente risponda ai requisiti richiesti.

Sono ammessi al servizio utenti che possano dimostrare di essere condannati o almeno indagati. Sono pertanto esclusi parenti e conoscenti di vittime di qualsiasi reato. Di detenuti oggetto di maltrattamenti e torture, peggio se defunti. Per poter accedere al servizio occorre altresì dimostrare – anche tramite autocertificazione – una conoscenza decennale con il ministro della Giustizia.
Infine è indispensabile garantire che lo scopo della telefonata è un “intervento umanitario”. Per evitare il sovraffollamento delle linee telefoniche la segreteria del ministro aveva in un primo momento stilato un elenco tassativo delle patologie che rendono necessario un intervento umanitario. Ma in epoca di larghe intese l’elenco era arrivato a comprendere 2.307 voci, dall’adiposi alla zigomicosi fungina.


Per semplificare l’iter burocratico la cancelleria del ministro ha deciso di ridurre le voci a una: “Per avere diritto a un intervento umanitario occorre aver pagato almeno 3,6 milioni di euro a titolo di liquidazione al signor Piergiorgio Peluso. Per escludere casi di omonimia intendasi come Peluso chi possa comprovare di essere figlio di un ministro della Giustizia di nome Annamaria”.
Il servizio telefonico è stato inaugurato con la telefonata della Cancellieri alla famiglia di un’indagata scelta a campione dal cervellone elettronico del ministero: signorina Giulia Ligresti.
Immediato il plauso di condannati, indagati, ma anche degli onorevoli Pdl (che poi spesso sono la stessa cosa). L’opposizione ha chiesto le dimissioni del ministro. Immediata la risposta dell’interessata: “Se non si è dimesso Angelino Alfano che ha lasciato sequestrare una bambina dalla polizia per spedirla tra le braccia di un tiranno, non lo faccio nemmeno io”. Un ragionamento che non fa un plissé: da oggi per dimettersi bisognerà vantare un pedigree degno di Pacciani.
Intanto il Pd invece fa la voce grossa: “Intervento giusto, il ministro deve solo dirci se fa così con tutti i carcerati”, tuona Matteo Orfini.
Per accertarsene si invitano tutti i cittadini italiani a chiamare il centralino del ministero della Giustizia (0668851) chiedendo di accedere al servizio “Cara Annamaria”. Chissà che per una volta i cittadini non riescano a far dimettere qualcuno. Il ministro. O almeno il centralinista.

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