Il costituzionalista italiano Gustavo Zagrebelsky e il
giurista Stefano Rodotà
hanno lanciato un appello
contro le riforme
istituzionali contenute nel disegno di legge presentato dal
governo Renzi che, a loro parere, stravolgerebbe la Costituzione Italiana.
Personalmente, ritengo che si debba
ragionare e decidere in tempi ragionevoli sul superamento del bicameralismo
perfetto ma, soprattutto, esigo il ripristino del rispetto della Costituzione.
Vale a dire: il Parlamento non può essere l’organo
che si limita ad approvare i decreti leggi presentati dal potere esecutivo o a
convertire disegni di legge concordati tra presunti leader politici e
condannati in via definitiva e/o inetti
da troppi anni mangia pane a tradimento nelle istituzioni italiane.
La Costituzione Italiana esprime in modo
chiaro quali sono le competenze, i poteri e i limiti dell’esecutivo (governo) e
del Parlamento (legislativo). La democrazia italiana si è ridotta con il
presidenzialismo di fatto di Napolitano e con la “prassi” anti costituzionale
di imporre la fiducia per far approvare tutti i provvedimenti presentati dal
governo. Va detto che non se è accettabile la violazione della carta
Costituzionale, altrettanto non lo è la lungaggine parlamentare finalizzata ad ritardare i tempi del voto o
evitare l’approvazione di provvedimenti necessari al paese.