Millenium uomini che odiano le donne
Il giornalista di successo Mikael Blomkvist, aiutato della giovane e
ribelle hacker Lisbeth Salander accetta un incarico dal ricco industriale H.
Vanger: indagare sulla scomparsa della nipote Harriet, avvenuta quarant'anni
prima. Da allora, ogni anno un misterioso dono anonimo riapre la vicenda. Dopo
mesi di ricerche, Blomkvist e Salander scopriranno la sconvolgente ed
inaspettata verità.
REGIA: David Fincher
SCENEGGIATURA: Steven Zaillian
ATTORI: Daniel Craig, Stellan
Skarsgård, Rooney Mara, Robin Wright, Christopher Plummer, Steven Berkoff, Goran Visnjic, Yorick van Wageningen, Joely Richardson, Geraldine James, Ulf Friberg, Bengt C. W. Carlsson, Donald Sumpter, Tony Way
FOTOGRAFIA: Jeff Cronenweth
MONTAGGIO: Kirk Baxter, Angus
Wall
MUSICHE: Trent Reznor, Atticus
Ross
PRODUZIONE: Scott Rudin Productions, Yellow Bird Films
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Pictures Italia
PAESE: USA 2012
GENERE: Drammatico, Thriller
DURATA: 158 Min
FORMATO: Colore
SOGGETTO:
Remake americano tratto dal primo libro della serie Millennium scritto da Stieg Larsson.
Remake americano tratto dal primo libro della serie Millennium scritto da Stieg Larsson.
Hugo Cabret
Hugo Cabret è un ragazzino orfano che vive da solo nei meandri di una
stazione ferroviaria parigina negli anni Trenta. Dopo essersi imbattuto in un
macchinario da ricostruire e in una ragazza eccentrica, il ragazzino entrerà in
contatto con un anziano e misterioso gestore di un negozio di giocattoli,
finendo risucchiato in una magica e misteriosa avventura. Hugo Cabret racconta
l'avventura di un ragazzo pieno di inventiva, che mentre cerca la chiave per
far luce su un segreto legato alla vita di suo padre, finisce per migliorare
quella delle persone che lo circondano, trovando inoltre un luogo che può
chiamare finalmente casa.
REGIA: Martin Scorsese
SCENEGGIATURA: John Logan
ATTORI: Asa Butterfield, Ben
Kingsley, Chloe Moretz, Sacha Baron Cohen, Ray
Winstone, Emily Mortimer, Johnny Depp, Christopher
Lee, Michael Stuhlbarg, Helen McCrory, Jude Law, Richard
Griffiths, Frances de la Tour, Angus Barnett, Eric Moreau
FOTOGRAFIA: Robert Richardson
MONTAGGIO: Thelma Schoonmaker
MUSICHE: Howard Shore
PRODUZIONE: GK Films
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
PAESE: USA 2011
GENERE: Avventura, Fantastico
DURATA: 125 Min
SOGGETTO:
Tratto dal libro La straordinaria invenzione Hugo Cabret di Brian Selznick edito da Mondadori
Tratto dal libro La straordinaria invenzione Hugo Cabret di Brian Selznick edito da Mondadori
Sulla strada di casa
Discreto esordio di Emiliano Corapi:
storia di un imprenditore piccolo piccolo ai tempi della crisi
Cosa è che porta un onesto imprenditore ligure, sguardo anonimo dietro
un paio di occhiali da vista, a diventare un galoppino della criminalità sempre
più organizzata e sempre meno riconoscibile alla dogana? Quale è la molla che
spinge Alberto (un Vinicio Marchioni ordinario e trattenuto, come da
copione) a infrangere tutte le regole civili e morali su cui ha costruito la
sua vita accanto alla moglie Laura (Donatella
Finocchiaro) a diventare un fuorilegge? Possibile che per
salvare la sua impresa dal fallimento l’imprenditore piccolo piccolo Alberto debba diventare un ‘mulo’ in giacca e cravatta che nel weekend
contrabbanda in Svizzera merce che scotta?
Dalla realtà alla cronaca, fino al grande schermo. Succede nell’Italia strozzata dalla crisi, Paese
in recessione dove i volti dei criminali stanno cambiando i connotati.
L’esordiente Emiliano Corapi (regista di corti e documentari, vincitore
del Nastro d’argento 2001 per La storia chiusa e autore della puntata pilota per la
serie tv Raffinati), dopo aver letto un articolo
di cronaca sul giornale, ha scelto di raccontare una storia di
riscatto e umanità in 83’ netti, scartando ogni cliché del film
di genere – tutto tensione, inquadrature strette, e montaggi serrati – puntando
al registro drammatico. Una pellicola lenta e
claustrofobica costruita sul tema caldo dell’identità.
A pagare il conto in una società in cui bianco e nero somigliano
maledettamente al grigio, e dove i maschi sono sempre più in crisi rispetto
alle donne - perché i problemi di lavoro diventano la zavorra che li
affonda, sia come mariti che come padri – sono i protagonisti di questa vicenda cupa e angosciante: Alberto (Vinicio Marchioni, che vedremo in The
Bop Decameron di Woody Allen) e Sergio (Daniele Liotti, prossimamente Il
generale dei briganti di Paolo Poeti, in tv). Alberto è un piccolo
imprenditore che da tempo ha abdicato se stesso e i suoi ideali, sia
nel privato che nella professione, concedendosi ogni tanto dei misteriosi viaggi di lavoro dai quali torna sempre un po’ più
spento, ma col portafogli un po’ più gonfio.
In una delle sue fantomatiche trasferte
da Reggio Calabria in Svizzera qualcosa però va storto: il boss
calabrese (interpretato dall’efficace Massimo Popolizio) a
sorpresa affida la merce da contrabbandare a un altro corriere,
Sergio, un disperato che come Alberto naviga in cattive acque. Per
l’imprenditore ligure inizia allora una giornata da incubo. Una corsa contro il tempo - in auto on the road da Nord a Sud - scandita dal bip del
cellulare che lo sprona a compiere un doppio illecito:
intercettare il nuovo corriere e recuperare il misterioso carico
per salvare la moglie Laura e i due figli, che nel frattempo
sono tenuti in ostaggio in villa da un’altra banda di malviventi
interessati alla merce trafugata. Carico che Alberto dovrà recuperare stavolta
non per denaro, ma per la sopravvivenza.
Alberghi come motel americani e lacrime di disperazione,
inseguimenti in auto e chiodi deformati nelle gomme, passepartout usati malamente e piccoli
fiori blu per farsi ricordare. Se in mano a un regista americano Sulla strada di casa sarebbe stato il classico,
adrenalinico action movie che incolla lo spettatore
alla poltrona, Corapi indurisce la materia incandescente del
brivido, smorza i toni del thrilling e privilegia
il linguaggio drammatico amplificato dall’uso della mdp, che
resta incollata al profilo sempre più stravolto del protagonista (un uomo
ordinario costretto ad azioni extra ordinarie) in uno scontro di umanità e disperazione che fa pensare. E rabbrividire.
Se il processo di identificazione con il mite e dimesso Alberto, che
si improvvisa carnefice di un povero diavolo come lui, non scatta fino in fondo
- nonostante la versatilità di Vinicio Marchioni e l’ambiguità di un Liotti in parte - è perché la
realtà, forse, ha superato la finzione. A parte qualche
espediente narrativo mal riuscito (i fiori strappati dalla vittima
agonizzante nel fosso) e raccordi di sceneggiatura sacrificati per
l’effetto sorpresa nel sottofinale, l’esordiente Corapi ha almeno due meriti: aver realizzato una discreta opera prima a budget
contenuto senza fondi statali, ed aver rilanciato
il dramma sociale (come
già fatto da Montaldo con L’industriale) a genere di punta del nuovo cinema italiano. Perché di questi
tempi c’è davvero poco da ridere.
Note
Presentato in concorso in una quindicina di festival – tra cui Villerupt, Montreal, Toulouse e Annecy – il film ha vinto 5
premi, tra cui quello al Miglior interprete maschile (Vinicio Marchioni),
quello del pubblico (Bergamo
Film Meeting), per il miglior lungometraggio (Valdarno Cinema Fedic)
e per la Migliore Opera prima italiana (Maremetraggio e Umbria Film Festival).
io andrò a vedere Hugo Cabret
RispondiEliminaCiao Sara...anche a me attira il film di Scorsese ma anche Sulla strada di casa pare meritare attenzione
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