da: Famiglia Cristiana
Piazza della Loggia: cercando verità,
40 anni dopo
28/05/2014 "Vogliamo sapere
chi ha ucciso i nostri cari", dice Manlio Milani, che nella strage di
piazza della Loggia, a Brescia, perse sua moglie, "ma più ancora vogliamo
sapere perché. Per fare in modo che non si ripeta"
L’ultima
tappa processuale era stata il 23 febbraio di quest’anno quando la Corte di
Cassazione ha annullato le assoluzioni di Maggi e Tramonte. A 40 anni esatti
dalla strage di piazza della Loggia si cerca ancora la verità. La bomba esplosa
a Brescia il 28 maggio del 1974, durante il comizio convocato dai sindacati per
contrastare la violenza fascista che stava riemergendo in città, ha procurato 8
morti e 102 feriti.
«Non
solo per i morti e per i feriti, ma per tutta la città, anzi per tutto il Paese
chiediamo che sia accertata la verità su chi ha voluto e compiuto quella
strage», dice Manlio Milani, presidente della Casa della memoria e che in
piazza Loggia ha perso la moglie Livia.
Per
il momento di certo c'è la matrice neofascista della strage, e i depistaggi dei
servizi che impedirono da subito di capire come erano andate le cose. La piazza
lavata in fretta con gli idranti, le false piste, le reticenze e gli omissis
hanno allontanato sempre di più la verità. E' diventato quasi impossibile
allora accertare le responsabilità personali e attribuire con certezza nomi e
volti ai mandanti e agli esecutori. Gli avvocati, però, ci provano ancora a
ricostruire i fatti e a riportare alla sbarra gli imputati. Almeno alcuni.
Assolto in via definitiva per insufficienza di prove l’ex ordinovista Delfo
Zorzi, l’ex segretario dell’Msi Pino Rauti, il generale dei carabinieri
Francesco Delfino, torneranno invece in aula l’ex di Ordine Nuovo Carlo Maria
Maggi e il collaboratore dei servizi segreti Maurizio Tramonte.
«Quando
mi chiedono se ho perdonato i responsabili della morte di mia moglie io
rispondo che è una domanda che vorrei potermi fare perché io non so chi sono
ancora oggi a distanza di 40 anni. Se cerchiamo ancora giustizia, però, non è
per questioni di vendetta. Vogliamo sapere la verità su queli anni che hanno
insanguinato l’Italia. Dopo così tanto tempo, insieme con la domanda “Chi?”,
quella che forse ancora di più ci sta a cuore è la domanda “Perché?". Se
non capiamo le ragioni di quegli anni bui corriamo sempre il pericolo che
possano ripetersi».
Nella strage persero la vita:
Giulietta Banzi Bazoli, 34
anni, insegnante
Livia Bottardi Milani, 32 anni, insegnante
Euplo Natali, 69 anni, pensionato
Luigi Pinto, 25 anni, insegnante
Bartolomeo Talenti, 56 anni operaio
Alberto Trebeschi, 37 anni, insegnante
Clementina Calzari Trebeschi, 31 anni, insegnante
Vittorio Zambarda, 60 anni, operaio
Livia Bottardi Milani, 32 anni, insegnante
Euplo Natali, 69 anni, pensionato
Luigi Pinto, 25 anni, insegnante
Bartolomeo Talenti, 56 anni operaio
Alberto Trebeschi, 37 anni, insegnante
Clementina Calzari Trebeschi, 31 anni, insegnante
Vittorio Zambarda, 60 anni, operaio
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