Questo programma si chiama ‘The Voice’.
Bisognerà pur tenerne conto. Non è X Factor. Va bene che si facciano andare
avanti stili e proposte diverse, anche perché, i talent o pseudo
tali sono "condizionati" dal mercato discografico. Ma la vittoria
dovrebbe essere coerente con il tipo di format.
Va bene il reggae, ma la vittora di Valerio
Jovine mi sembrerebbe fuori luogo. Perché questo programma, appunto, è: The
Voice.
Se vogliamo trovare un talento
che sia anche coerente con questo format, il numero uno è Giacomo Voli.
Per quanto mi riguarda, il vincitore di questo programma è lui. Unico neo: ha ragione Pelù quando gli dice che ha appena iniziato a levare il freno a mano. In effetti, con quel timbro e quella padronanza vocale si può permettere di spingere di più. Purchè per “levare il freno a mano” Pelù non intenda: urlare. Sarebbe idiota. Perché Giacomo Voli non è un urlatore – specie tipica di molti talent e mai assente in The Voice -, ma uno con le ottave giuste al posto giusto e con bassi altrettanti solidi e ben tenuti. La sua vocalità ha parecchie sfumature. Ecco: levare il freno a mano significa usarle tutte e spingere in alcuni punti senza sbagliare la dose.
Ma volendo indicare un quartetto di
preferenze, oltre a Voli, il meglio per me
(pur con qualche pecca) è rappresentato da: Tommaso Pini, Giorgia Pino, Dylan Magon.
(pur con qualche pecca) è rappresentato da: Tommaso Pini, Giorgia Pino, Dylan Magon.
Tommaso
Pini:
timbro e tonalità assolutamente notevoli. Lo metto appena sotto a Voli, ma solo
per motivi di gusto, non perché sia inferiore musicalmente. Lo considero il
vero contendente al mio vincitore.
Mi piace il timbro di voce e lo stile interpretativo
di Giorgia Pino, mentre non mi hanno convinto altre scelte di Noemi. Anzi. Devo dire che il suo team
è quello che mi è piaciuto meno. Soprattutto, non mi è mai piaciuto Andrea Manchiero. Del resto, Noemi non è Marco Castoldi in arte Morgan,
sempre il migliore nel capire le caratteristiche e valorizzarle. Una cosa,
però, Noemi l’ha acquisita da Morgan: come “far
fuori” o “far andare avanti” –
scegliete voi – qualcuno. Va bene nella misura in cui si sceglie il meglio. In
termini di talento o…spettacolo televisivo.
Ci sarà stata anche la pecca indicata da J-Ax, ma io non me ne sono accorta
mentre ascoltavo Dylan Magon. Mi
piace e mi convince come “spezza” il brano passando dall’originale al freestyle
(che proprio non è lo stile musicale che mi attira). Per me che sono una fan da
sempre di Stevie Wonder – e vorrei una
legge che impedisca ai talent di cantare le sue canzoni, quasi sempre
stuprate da karaokisti - ieri sera l’ho ascoltato in posizione di tiro. Ma mi è
piaciuto. Mi ha convinto. Se non fosse passato al televoto e J-Ax non
l’avesse salvato, al rapper di Garbagnate glielo facevo io un tatuaggio
indelebile…
Giorgia
Pino e Dylan Magon non sono prettamente ‘the voice’. Ma sono
indubbiamente interessanti e meritano attenzione discografica.
Non metto tra i quattro Suor Cristina, perché normalmente non
trovo che i migliori siano i predestinati dal televoto. E' ovvio che l'abito
talare - dall'avvento di Papa Francesco - aiuta, ma ritengo abbia meritato di
arrivare ai live e la trovo una ‘the voice’. Con buona pace di certe 'camioniste' che vanno all'Eurovision Song Contest a dare sfoggio
della loro "classe" mostrando
le gambe aperte (Emma Marrone, per chi non l'avesse capito), ma riescono a
infilarci una sconfitta.
Detto che Suor Cristina a The Voice un senso ce l'ha, non la metto comunque
al livello di Voli e Pini e trovo
Giorgia e Dylan più interessanti.
Un’ultima considerazione su Noemi. Ha sbagliato a sacrificare
qualcuno che aveva sfumature vocali e una maturità di esecuzione e
interpretazione che poteva portarlo alla finale. Ogni riferimento ad Andrea Veschini non è puramente
casuale…
Ma…Andrea Veschini non è evidentemente uno
sui cui puntavano i discografici…
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