giovedì 8 maggio 2014

Cinema, ‘Diario di un maniaco perbene’: intervista a Giorgio Pasotti



da: la Repubblica

L'eterna amicona resta inesorabilmente zitella
Sensibile, psicologicamente attenta, empatica. La persona cui tutti raccontano i propri problemi di cuore è quella che, alla fine, resta sempre single. La nostra fenomenologia del ruolo dell'"amicone" comprende un'intervista a Giorgio Pasotti, che lo interpreta al cinema con il film Diario di un maniaco perbene in uscita l'8 maggio, i consigli del life coah e due storie molto, molto personali
di Veronica Mazza


Carini, sensibili e sempre single. Sono gli eterni amiconi, capaci di essere dei perfetti consulenti d’amore, quelli che tutti cercano quando hanno bisogno di confessare problemi di cuore, quelli che dispensano consigli mentre la loro vita sentimentale è ridotta a zero. E’ quello che succede al Lupo, il protagonista del film “Diario di un maniaco perbene”, di Michele Picchi, nelle sale dall’8 maggio. A interpretarlo e a dargli voce è l’attore Giorgio Pasotti, con cui abbiamo fatto quattro chiacchiere.

Ci racconti in breve il tuo personaggio e perché si incastra in questo ruolo?

"Lupo è un pittore quarantenne in crisi artistica, che non ha più ispirazione. Ma nonostante questo è inspiegabilmente un punto di riferimento femminile. Tutte le donne, anche le sue ex, lo cercano e gli chiedono consigli su come comportarsi con l'altro sesso. E Lupo, come fosse un guru, si presta al gioco con pazienza e perizia, ma su di sé non ha altrettante risposte. Alla fine però riesce a uscire da questa veste: dopo una discreta gamma di relazioni, e perfino un maldestro tentativo di sedurre una suora, ritroverà il suo equilibrio, pittorico e di coppia.

Ti è mai capitato di fare la parte dell’amicone, nella vita?
"Sì, ma non andò bene. Mi spinsi molto in là nell'amicizia, lei non seppe mai del mio sentimento e io soffrii di una storia tutta interiore di cui solo io ero a conoscenza. Non ne uscii mai, ma siamo rimasti amici".

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