da:Tvblog
Announo,
Giulia Innocenzi a TvBlog: "Per prepararmi mi sono rivista il vecchio
Amici di Maria De Filippi. Io raccomandata? Colpa di Belpietro"
Cosa
le ha insegnato Santoro, quali programmi hanno ispirato il format di Announo,
chi sono i 24 giovani protagonisti e a che punto sono le trattative per avere
ospite in studio Berlusconi. Tutto questo nell'intervista di TvBlog a Giulia
Innocenzi
Se vi state chiedendo perché in apertura di
questo post ci sia un video storico di Amici leggete il titolo in alto. Se la
cosa vi incuriosisce e volete approfondire procedete pure con la lettura
dell’intervista che TvBlog ha realizzato a Giulia Innocenzi, la conduttrice di Announo,
il nuovo talk show in onda da giovedì 8 maggio su La7 per quattro settimane,
come annunciato in conferenza stampa. Una sorta di
spin-off di Servizio Pubblico, che vede la partecipazione di Michele Santoro,
Marco Travaglio, Gianni Dragoni e Vauro (Servizio Pubblico chiuderà la stagione
il 5 giugno).
Alla Innocenzi abbiamo chiesto di raccontarci
in maniera dettagliata il format
della trasmissione nella quale 24 giovani discuteranno tra di loro e con un (o due) politico (Matteo Renzi nella prima puntata) senza la presenza in studio di alcun giornalista. E molto altro.
della trasmissione nella quale 24 giovani discuteranno tra di loro e con un (o due) politico (Matteo Renzi nella prima puntata) senza la presenza in studio di alcun giornalista. E molto altro.
Considerato
che lavori con Santoro da qualche anno e che il mestiere di conduttore lo si
impara sul campo, dal punto di vista tecnico cosa hai imparato da lui? Qual è
la cosa da evitare e quale invece da non dimenticare quando si conduce un talk?
Da evitare assolutamente è tutto ciò che è
prevedibile. La ricchezza di Santoro è che non sai mai cosa potrà succedere e
per questo rimani incollato a guardarlo. Purtroppo oggi con i politici chiunque
sarebbe in grado di prevedere cosa diranno, invece il bello del talk è
l’imprevedibile. Speriamo questo sia un elemento del nostro programma, grazie
ai giovani e alle tante storie. La cosa da fare è essere focalizzati su un
punto: noi apriremo con una domanda chiave, che guiderà tutta la trasmissione,
alla quale risponderanno i ragazzi in studio e il politico. Sarà un tema legato
alle europee e lo affronteremo in tutte le sue sfaccettature. Cercheremo di
evitare quello sfilacciamento che si crea quando in un talk si cerca di parlare
un po’ di qualunque cosa.
Per
il pubblico sarà una sorpresa o quasi la tua conduzione: come la definiresti ?
Lo vedremo giovedì, non saprei definirla.
Sicuramente la mia sfida sarà di non essere troppo dalla parte dei ragazzi; in
questi mesi mi sono legata a loro e alle loro storie, sarò imparziale anche se
voglio bene loro.
Alcuni
dei ragazzi li conoscevi anche prima se non sbaglio…
Alcuni li abbiamo conosciuti dai tempi di
Generazione Zero. Per esempio Cecilia Sala venne ospite quando aveva 14 anni
perché parlò contro la mafia in una piazza…
Ah,
quindi non l’avete rubata da Piazzapulita, dove nell’ultima stagione è stata
spesso ospite…
No, l’abbiamo conosciuta ai tempi di
Annozero. Quindi alcuni di loro li abbiamo visti crescere, altri li abbiamo
conosciuti attraverso i nostri inviati. Uno lo conoscevo per motivi personali:
Filippo Pongiluppi, che ha partecipato al Grande Fratello. È di Rimini come me.
Lo conosco da quando avevo 14 anni, uscivamo insieme ad altri amici. Poi le
nostre strade si sono divise. Lui è l’ex fidanzato di Nicole Minetti.
Ai
giovani verrà segnalato un tema in particolare sul quale prepararsi in vista
della puntata oppure saranno lasciati totalmente liberi anche in questo senso?
Ai giovani diremo il tema, daremo loro modo
di prepararsi. Ma anche sui social: durante la settimana diranno la loro e
anticiperanno il loro punto di vista. Vogliamo venga fuori che i ragazzi
affrontano i temi rispetto alla loro vita, al loro vissuto. Abbiamo passato
mesi a cercare i 24 ragazzi perché in studio vogliamo rappresentare i giovani
d’oggi. Dal ragazzo di successo diventato imprenditore a 23 anni al venditore
ambulante di calzini a Napoli. L’ambizione può sembrare retorica, ma è
concreta.
Non
avresti voluto osare qualcosa di più, magari conducendo un programma senza
studio televisivo? A proposito, voi andrete in onda da quello di Servizio
Pubblico?
Sì, lo studio è quello di Cinecittà, ma
sarà innovato e ha elementi molto originali, che riprendono il logo di
Annonuovo. Quindi sarà uno studio nuovo.
L’idea
di mettere in piedi un programma ancor più diverso da quelli tradizionali,
magari anche a livello di cast, facendo a meno di Travaglio, Vauro e Santoro,
ti è balenata in mente?
Travaglio, Vauro, Dragoni e Santoro, le
colonne portanti di Servizio Pubblico, sono una ricchezza di Announo. Sono
orgogliosa di averli. Detto questo, è una grandissima novità avere 24 ragazzi
che parlano di politica e di temi sociali in prima serata anche con un
politico, che prima è costretto ad ascoltarli. Nessuno lo ha mai fatto prima.
L’ultima
puntata di Announo andrà in onda dopo le elezioni europee. Cambierete il format
per l’esigenza di analizzare il voto o resterà lo stesso?
Il format rimarrà quello.
Qual
è l’obiettivo di ascolti? Pensate che ci possa essere un calo visto che si
tratta di un prodotto nuovo o ritenete che il risultato debba essere in linea
con i numeri di Servizio Pubblico?
Da quando faccio televisione, sono
diventata molto scaramantica. Sui numeri non mi esprimo (ride, Ndr). In
conferenza stampa Santoro ha detto che l’obiettivo è la media di rete di La7.
Il
paragone con le altre donne che in passato hanno collaborato con Santoro, penso
alla Costamagna in particolare, lo vivi con fastidio o non lo consideri
affatto?
Siamo persone diverse. Ognuna ha fatto la sua
carriera. Margherita Granbassi, Beatrice Borromeo, Luisella Costamagna sono
tutte persone diverse. Non c’è molto da aggiungere.
Soffri
in qualche modo l’accusa che ti viene rivolta di essere raccomandata? Senti di
dover dimostrare il contrario o no?
La ritengo una cosa che non sta né in cielo
né in terra. Non devo rispondere su questo. Se cerchi su Google ‘Giulia
Innocenzi’ uno dei risultati suggeriti è ‘raccomandata’, ma questo nasce in
quanto Belpietro mi attaccò in televisione perché io dissi che la prostituzione
non c’era solo in politica, ma anche in ambito giornalistico. Queste accuse
arrivano non perché rispondono alla realtà, ma perché sono tentativi di
delegittimazione. Si vuole delegittimare il contenuto e per farlo si
delegittima la persona. Queste critiche lasciano il tempo che trovano, in
questi anni mi sono fatta le spalle larghe. Non mi toccano, assolutamente.
Escluso
Santoro, ci sono altri conduttori italiani o stranieri che consideri dei
modelli per te o che ti hanno ispirato?
A parte Santoro, che è il maestro, rispetto
tantissimo il lavoro di Milena Gabanelli.
Anche in preparazione di questo programma sono andata a rivedere tantissime puntate di Tv Nation di Michael Moore per la Bbc:
in chiave ironica faceva denunce rispetto a leggi assurde o pratiche di
multinazionali. Mi sono anche andata a rivedere
alcune puntate di Amici di Maria De Filippi, il primissimo. Non è
un’ispirazione rispetto a questo programma, ma lei fu la prima a portare i ragazzi al centro e a renderli protagonisti.
Io ero una fan, perché i ragazzi parlavano senza mediazioni. Poi sono arrivati
i reality e nonostante i ragazzi siano rimasti protagonisti sono stati
ingabbiati in formule scritte dagli autori. L’obiettivo della nostra
trasmissione è avere i giovani protagonisti e senza filtri. La De Filippi in
questo era riuscita alla grande col primo Amici. Quella trasmissione era molto
vera.
Immagino
che l’obiettivo di Announo sia intercettare un target giovane di pubblico, tra
i più difficili da conquistare. Basta un cast molto giovane e un inviato de Le
Iene come Pablo Trincia per attirare un giovane che di solito il giovedì sera
non guarda Servizio Pubblico?
Sì, l’obiettivo è che i giovani guardino
Announo. L’età dell’audience dei talk in generale è molto alta, noi vogliamo
parlare ai ragazzi di temi che li riguardano. Le Iene riescono in questa sfida.
Pablo Trincia è un nostro nuovo acquisto, potrà aiutarci. Ma non basta avere
giovani in studio; si parlerà con un linguaggio diverso da quello retorico e
autoreferenziale dei politici. Speriamo che i giovani guardino la trasmissione,
sarebbe un bel risultato anche politico.
Finiamo
con gli ospiti. Inviterete Di Battista del M5S?
Noi puntiamo ad avere i tre leader. Quindi
Renzi, e vorremo anche Grillo e Berlusconi. Se Grillo decidesse di non venire,
e venisse Di Battista, saremmo molto contenti.
Immagino
che Grillo non verrà, dopo quanto detto oggi da Santoro…
Non lo escludere in partenza.
Mi
stai dando una notizia?
No, dico: chissà, magari deciderà di
venire. Escludere una platea di giovani e andare da Vespa per la sua immagine
non è il massimo. Senza nulla togliere a Vespa.
Con
Berlusconi ci sono trattative più avanzate, invece?
Noi lo abbiamo invitato.
E
lui?
Ha dato segnali di interesse. Ma non
abbiamo ancora chiuso per una data. Io volevo fare l’apertura col Presidente
del Consiglio.
È
stato facile convincere Renzi?
Non è stato facilissimo, ha accettato a
scatola chiusa perché nessuno ha visto la trasmissione. Magari il richiamo a
Blair che ha partecipato a Mtv può aver aiutato.
Googlando
il tuo nome, a parte ‘bikini’, che eviterei…
Che poi non ci sono foto mie in bikini.
Ah,
indagherò. Dicevo, il secondo suggerimento è Pif. Avete pensato di collaborare
in un programma tv, visto il suo momento d’oro?
No. Saremo antagonisti perché il giovedì
andranno in onda le repliche de Il Testimone. Ovviamente antagonisti solo
televisivamente.
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