da: La Stampa
Lo
scandalo delle mazzette all’Expo di Milano ha riacceso il dibattito sulla lotta
alla corruzione nella pubblica amministrazione.
Come
c’era da aspettarsi, le proposte sul tavolo sono caratterizzate dal vizio tutto
italiano di credere che basti approvare l’ennesima legge per far scomparire il
problema.
Purtroppo
la bacchetta magica, saldamente nelle mani della fata dai capelli turchini,
esiste solo nell’immaginazione di Carlo Collodi e nelle pagine del suo
capolavoro, Pinocchio. Introdurre nuove e complicate fattispecie nel codice
penale è la strategia usata dalla classe politica per autoassolversi e non
intacca il sistema delle tangenti.
Quali
sono dunque le ricette che hanno ridotto, anche se mai eliminato del tutto, la
corruzione negli stati che occupano i primi posti della classifica di
Transparency International?
Innanzi
tutto la corruzione si può combattere partendo dal basso, dando gli strumenti
ai cittadini per operare come «vedette civiche» al servizio del bene
collettivo.
Gli
Stati Uniti hanno una legislazione molto avanzata sul ruolo del whistleblower,
quel dipendente pubblico che denuncia illegalità nell’amministrazione dove
lavora. E’ cruciale promuovere questo tipo di denunce e difendere chi le fa
dall’accusa di essere una spia oppure un invidioso. Questi cittadini, al
contrario, svolgono un servizio pubblico, anche se i loro motivi iniziali
possono essere poco nobili. Un altro modo di combattere la corruzione dal basso
è promuovere la discussione del fenomeno. Siti come Ho pagato una tangente (https://www.ipaidabribe.com/) stanno avendo
un grande successo. Tale piattaforma è stata introdotta dapprima in India e permette
ai cittadini di raccontare, facendo o meno i nomi, i loro incontri quotidiani
con la corruzione.
In
Italia, bisognerebbe imparare dalla lotta alla mafia e applicare alla
corruzione il principio di AddioPizzo,
l’associazione di imprenditori siciliani i quali si rifiutano di pagare il
pizzo. Questi movimenti hanno bisogno di leader carismatici e tempo per
crescere, ma possono avere un effetto rivoluzionario. Nel Regno Unito, ad
esempio, esiste un’iniziativa simile, tra aziende nel settore delle costruzioni.
Questi imprenditori hanno creato anche un forum anti-tangenti, che permette
loro di scambiarsi informazioni preziose su funzionari corrotti (un’iniziativa
simile esiste anche nel settore del trasporto navale).
Dare
potere ai cittadini va di pari passo ad uno sforzo della politica. I Paesi più
onesti hanno un numero di leggi e regolamenti molto inferiore del nostro. Ad
esempio, nel 2003, il Parlamento italiano ha approvato 173 leggi, mentre il
Regno Unito 50, la Spagna 82 e la Germania 85, nazioni che hanno livelli di
corruzione inferiori al nostro. Vi è una relazione statisticamente
significativa tra quantità di leggi e regolamenti, e corruzione. Un funzionario
pubblico ha più potere discrezionale quando la legislazione è fuori controllo.
La ricetta è semplificare le regole. Un’altra misura utile consiste
nell’introdurre forme di competizione tra uffici pubblici: quando è possibile
ottenere licenze, passaporti e altri titoli in uffici diversi dal proprio
comune di residenza si riduce il potere discrezionale dei funzionari.
Vi
è un’altra riforma della pubblica amministrazione che avrebbe un effetto
rivoluzionario: introdurre un sistema di rotazione e di estrazione a sorte dei
funzionari assegnati a certi settori. Il corruttore istituisce rapporti di lungo
periodo con il corrotto. Non stupisce se anche nello scandalo dell’Expo
incontriamo sempre gli stessi signori, già all’onore delle cronache negli Anni
Novanta. Questi individui dispongono di un capitale di rapporti sociali
costruito negli anni e di grande valore. E’ necessario rompere il sodalizio tra
di loro e i funzionari statali introducendo degli elementi di incertezza,
attraverso l’estrazione a sorte di coloro cui viene affidato un incarico
pubblico. I nomi dei prescelti potrebbero benissimo essere pescati da una lista
idonei, scelti sulla base delle loro competenze da una commissione
indipendente.
Chi
legge le cronache in questi giorni rischia di farsi prendere dallo sconforto.
Al contrario, non bisogna cedere al pessimismo cosmico. L’Italia dispone di una
magistratura indipendente, di una società civile attenta, e di molte persone
oneste. Alcune riforme mirate potrebbero avere effetti rivoluzionari in poco
tempo. Diversi Paesi sono passati da un equilibrio della mazzetta ad uno di
relativa onestà in pochi anni. Per fare questo miracolo servono però due
ingredienti: uno sforzo collettivo, e non credere alla bacchetta magica. Quella
esiste solo nel mondo di Pinocchio, il burattino che diceva le bugie.
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