Ubi Banca – quella degli spot con gli
uccellini e ora con i pesciolini - è il quinto gruppo bancario italiano. Ci
teneva a entrare nell’”elite” con Intesa, Unicredit, Monte di Paschi, già in
prima pagina per indagini della magistratura.
A quanto pare ci sta riuscendo…gli
uccellini stanno volando “alto” o…i pesciolini stanno affogando…
da: Il Fatto Quotidiano
Ubi
Banca, perquisiti gli uffici dei vertici: ostacolo alla vigilanza e truffa.
Indagati Bazoli e Pesenti
Per
il presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo - consigliere di
Ubi fino al 2012 - e i vertici della banca bergamasca si ipotizza l'ostacolo
alle funzioni di vigilanza. Il presidente di Italcementi, storico azionista
dell'istituto, è coinvolto nel filone di indagine per truffa e riciclaggio che
riguarda Ubi Leasing e tre suoi ex dirigenti
Fiamme Gialle nella sede di Ubi Banca, a
Bergamo, e negli uffici di Giovanni Bazoli, presidente del Consiglio di sorveglianza
di Intesa Sanpaolo, e del presidente di Italcementi Giampiero
Pesenti, nell’ambito di un’inchiesta della
Procura di Bergamo per ostacolo
alle funzioni di vigilanza ed altri reati. Bazoli, che di Ubi è stato
consigliere dal 2008 fino al 2012, insieme all’avvocato e suo uomo di fiducia
Alessandro Pedersoli, è indagato per ostacolo alle funzioni di vigilanza
insieme al presidente del consiglio di gestione di Ubi-Banca Franco Polotti, al
presidente del consiglio di sorveglianza Andrea Moltrasio e al vicepresidente
Mario Cera, e ai consiglieri dell’istituto Victor Massiah e Italo Lucchini.
Pesenti, storico azionista della banca (ha ancora lo 0,25% dopo una corposa
vendita avvenuta nel 2013) e molto vicino a Bazoli, è coinvolto nel filone di
indagine per truffa e riciclaggio che riguarda Ubi-Leasing e i suoi ex
dirigenti Giampiero Bertoli, Alessandro Maggi e Guido Cominotti: i reati
ipotizzati dalla magistratura di Bergamo riguardano una compravendita anomala
di beni da parte di Ubi-Leasing.
La perquisizione a carico di Bazoli
riguarda la sua responsabilità come presidente di un gruppo di azionisti di Ubi
Banca, Associazione Banca Lombarda e Piemontese. Il banchiere 82enne,
presidente della holding Mittel, è stato però anche consigliere della popolare,
all’interno della quale rappresentava l’”ala bresciana”, fino a quando la
normativa sui doppi incarichi introdotta dal governo Monti lo ha costretto alle
dimissioni. E, secondo quanto si apprende, il reato di ostacolo all’attività di vigilanza si riferisce proprio a
presunte gravi anomalie nella modalità
di “comunicazione riguardo alle indicazioni dei vertici” di Ubi Banca (nata dalla fusione di Banca Popolare di
Bergamo e altre popolari) che coinvolgono l’associazione: quel gruppo di
azionisti, insieme all’Associazione amici di Ubi, per l’accusa avrebbe
messo in campo, senza che le autorità di vigilanza ne avessero conoscenza, un
sistema di regole tale da predeterminare i vertici della popolare.
Quanto ai reati di truffa e riciclaggio contestati agli ex dirigenti di
Ubi-Leasing – filone nel quale è chiamato
in causa anche Giampiero Pesenti – la magistratura ipotizza gravi irregolarità nella compravendita di
beni di lusso, tra i quali imbarcazioni e aerei. Tali beni – sempre secondo
le ipotesi dell’accusa – venivano ceduti in leasing a persone
fisiche e società ma, di fronte alle prime
difficoltà di pagamento delle rate, venivano
sottratti a coloro che avevano sottoscritto il contratto e subito ceduti, a un
prezzo di gran lunga inferiore al valore reale, a persone vicine a Ubi-Leasing.
La notizia dell’indagine è un duro colpo
per lui, dopo un anno complicato a causa delle difficoltà
dell’amico Romain Zaleski –
il finanziere franco-polacco, tra l’altro azionista di Ubi, verso la cui holding Tassara Intesa Sanpaolo è la banca
italiana più esposta (il totale dei crediti vantati dagli istituti di casa
nostra ammonta a 2,2 miliardi) – e dei conflitti sulla gestione di Rcs (di
cui è azionista anche la famiglia Pesenti): Diego Della Valle, oggi
secondo azionista della casa editrice dietro Fiat, non smette di attaccarlo
(anche con espliciti riferimenti a età e acciacchi, basti pensare alla ormai
proverbiale definizione di “arzillo vecchietto”) e di chiederne un passo
indietro. La figlia Francesca,
moglie dell’avvocato d’affari Gregorio Gitti - oggi deputato dei
Popolari per l’Italia – e attualmente consigliere di amministrazione del Banco
di Brescia, sarebbe dovuta entrare nel
Consiglio di gestione di Ubi, nomina poi sfumata tra le polemiche
all’inizio del 2013.
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