da: la Repubblica
"Grace
di Monaco", il film delle polemiche apre il festival di Cannes
Il
biopic di Olivier Dahan dedicato all'attrice di Hitchcock diventata principessa
inaugurerà la sessantasettesima edizione. Con il boicottaggio della famiglia
reale e la diatriba tra il regista francese e il produttore Harvey Weinstein.
Protagonisti Nicole Kidman e Tim Roth
di
Chiara Ugolini
La vita del film finora è stata tutt'altro
che semplice tra i rinvii di uscita (novembre 2013, poi marzo infine maggio),
le polemiche con la famiglia Grimaldi e la battaglia tra regista e produttore, ma
Grace di Monaco di Monaco di Olivier Dahan, con Nicole
Kidman e Tim Roth, inaugurerà il 14 maggio (fuori concorso) la
sessantasettesima edizione del festival di Cannes. E sarà nelle sale italiane
il giorno dopo distribuito da Lucky Red.
All'anteprima non ci sarà la famiglia
Grimaldi. Il principe Alberto II e le sorelle, Caroline e Stephanie,
boicotteranno il lungometraggio di Olivier Dahan perchè non approvano non tanto
il modo in cui la vita della madre è stata portata sul grande schermo quando la
figura paterna.
Stando alle indiscrezioni uscite sia sulla stampa francese (Le
Figaro) che quella americana (New York Post) il motivo di tanta disapprovazione
starebbe soprattutto nel ritratto di Ranieri III che traccia il regista
francese. Alberto II, diventato reggente nel 2005, alla morte del padre, "teme
che il film dia un'immagine negativa del padre e lo mostri come un leader che
controllava la vita della madre in tutto e per tutto", ha scritto il Post.
Le Figaro, che ha ripreso la notizia del boicottaggio di Cannes, trova conferme
da fonti anonime del palazzo: "Il problema - gli è stato riferito - è che
se Grace ne esce glorificata, il principe invece è dipinto come debole,
unilaterale e possessivo verso la moglie".
Sin da quando il film è stato annunciato,
più di un anno fa, i figli di Grace Kelly hanno espresso vivo disappunto:
"Questo film non è un biopic. Racconta una pagina, riscritta e inutilmente
resa glamour, della storia del Principato di Monaco e della loro famiglia, con
gravi inesattezze storiche e una serie di scene di pura finzione", avevano
scritto in un comunicato nel gennaio 2013. La risposta del regista (lo stesso
che ha girato il pluripremiato La vie en rose sulla vita della cantante Edith
Piaf con Marion Cotillard, premio Oscar per la migliore attrice): "Non
sono né giornalista né storico e non ho fatto un film biografico, genere che
odio. Il mio è il ritratto di una donna moderna che tenta di conciliare la
famiglia, il marito e la carriera ma che finisce per rinunciare al cinema e
inventarsi un altro ruolo e nel farlo soffre. Capisco il punto di vista dei
figli, d'altronde è la loro madre e io non avevo nessuna intenzione di
provocare. Tutto ciò che posso dire è che questo è il cinema".
Ma quella con la famiglia monegasca non è
l'unica polemica, ci sarebbe uno scontro anche fra il regista francese e il
produttore americano Harvey Weinstein tanto che si parla da tempo di due
versioni del film: una voluta appunto da Dahan e una da Weinstein che si
vocifera sarebbe più commerciale. Su questo tema è tornato anche il delegato
generale della kermesse, Thierry Frèmaux. Intervenuto durante la conferenza
stampa per la presentazione della selezione ufficiale di Cannes, Frèmaux ha
osservato che il film sarà proiettato "nella sola versione che esiste,
quella voluta dal regista... Siamo in Francia e a Cannes - ha detto - la sola
versione è quella del regista". Intanto dagli Stati Uniti arriva la
notizia che il produttore, appunto scontento del "director's cut"
stia valutando l'ipotesi di non far uscire il film negli Stati Uniti.
In attesa dell'anteprima del 14 maggio
quindi possiamo accontentarci delle immagini del trailer che mostrano
Grace-Nicole ritratta mentre partecipa alle cene ufficiali insieme a Ranieri
(Tim Roth), passeggia per i corridoi del Palazzo, sale i gradini del Casino. Su
una decappotabile sfila Hitchock, il profilo inequivocabile mentre segue Grace
nel Palazzo, in una panoramica si vedono i tornanti della Costa Azzurra dove
pochi anni dopo, per un incidente d'auto, la principessa perderà la vita. E poi
compare lei in primo piano, Grace-Nicole. Si sfila gli occhiali da sole, lo
sguardo è profondo e un malinconico mentre guarda in camera. Come se quel gesto
simboleggiasse l'addio agli spettatori, al suo pubblico cinematografico
"tradito". Il film si concentra su dodici mesi cruciali della doppia
vita di Grace Kelly. È il 1962, mentre come Principessa di Monaco deve
affrontare una crisi con la Francia in materia di tasse, come attrice riceve la
proposta di Alfred Hitchcock di tornare a girare un film. Il maestro del
brivido aveva, dopo il matrimonio del '56, tentato più volte di riportare sul
set la sua musa bionda, il suo "ghiaccio bollente, vulcano sotto la
neve", come amava chiamarla. Il titolo in questione era Marnie e Ranieri,
dopo che per anni le aveva proibito di girare film, le diede il suo benestare,
ma furono i sudditi e i ministri del Principato a levare gli scudi nei
confronti della loro principessa sul grande schermo. Grace si rassegnò a
interpretare solo e soltanto Sua Altezza e il ruolo passò a Tippi Hedren.
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