da: Reuters
Electrolux,
firmato accordo che salva siti e lavoro fino al 2017
E' stato raggiunto, dopo circa quattro mesi
di complessa trattativa, l'accordo su Electrolux che consente di mantenere in
attività i quattro siti italiani senza licenziamenti, almeno fino al 2017,
riducendo al contempo il costo del lavoro come chiesto dalla multinazionale
svedese degli elettrodomestici.
Lo hanno annunciato le parti al termine
della riunione al ministero dello Sviluppo economico tra governo, sindacati, azienda
e Regioni interessate.
I
punti chiave sono:
- nessuna chiusura dei quattro stabilimenti
di Porcia (in Friuli, quello che inizialmente rischiava di essere chiuso per la
crisi nel segmento lavatrici), Forlì (Emilia-Romagna), Solaro (Lombardia) e
Susegana (Veneto) grazie a un piano industriale complessivo di 150 milioni di
euro di investimenti nel periodo 2014-2017;
- nessun licenziamento, grazie al ricorso
ai contratti di solidarietà nelle fabbriche, alla cassa integrazione
straordinaria in alcune aree impiegatizie ed
alle uscite incentivate volontarie
o finalizzate alla pensione che dovrebbero consentire di assorbire nel triennio
gli 800 esuberi potenziali;
- mantenimento integrale del salario e
delle pause per effetti stancanti e per necessità fisiologiche, con la
riduzione della sola pausa aggiuntiva di Porcia che passa da 10 a 5 minuti; per
il sito friulano c'è l'impegno dell'azienda al riassorbimento di 150 esuberi,
attraverso iniziative interne e l'intervento di un imprenditore intenzionato a
insediarsi nelle aree dismesse del sito;
- previsione di alcuni incrementi di
gettito produttivo negli altri tre siti,
ma con l'impegno aziendale a tutelare salute e sicurezza;
- taglio del 60% dei permessi sindacali dal
1° gennaio 2015, ma mantenimento delle ore di assemblea sindacale.
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