da: La Stampa
Decreto
Irpef, il bonus degli 80 euro anche a disoccupati e cassaintegrati
La
circolare dell’Agenzia delle Entrate. Le somme saranno calcolate in base ai
giorni effettivamente lavorati. Per averne diritto resta la soglia dei 26mila
euro.
Il bonus Irpef arriverà automatico anche
per cassaintegrati e disoccupati. È il chiarimento fornito dall’Agenzia delle
Entrate, che allarga così la platea dei beneficiari anche alle categorie
(lavoratori in cig, in mobilità e con sussidio di disoccupazione) sulle quali
erano emersi dubbi interpretativi.
LE
PRECISAZIONI
Il credito Irpef - spiega l’Agenzia nella
seconda circolare dedicata al dl all’esame del Senato - scatta anche per i
lavoratori che percepiscono somme indirizzate a sostegno del reddito, come la
cassa integrazione guadagni, l’indennità di mobilità e di disoccupazione. Il
diritto al bonus, infatti, come chiarisce la circolare, è da considerarsi
«automatico», perché le somme percepite costituiscono proventi comunque
conseguiti in sostituzione di redditi di lavoro dipendente, quindi assimilabili
alla stessa categoria di quelli sostituiti.
RAFFICA
DI EMENDAMENTI
Tra le novità anche il fatto che le somme
percepite come incremento della produttività, tassate al 10%, non concorrono ai
fini del bonus. I redditi soggetti all’imposta sostitutiva per l’incremento di
produttività, spiegano le Entrate, non rientrano infatti nel calcolo della
soglia di reddito di 26mila euro, che fa perdere il diritto al bonus. Il
credito spetta anche ai lavoratori part-time a quelli deceduti in rapporto al
loro periodo di lavoro nel 2014. Infine, la circolare stabilisce che con
l’obiettivo di verificare il limite di 26mila euro, oltre il quale il
lavoratore non ha diritto al bonus, si deve tenere conto anche dei redditi
provenienti dall’affitto di immobili assoggettati a cedolare secca. Fin qui i
chiarimenti dell’Agenzia, mentre al Senato sono stati conteggiati 789 emendamenti
al provvedimento, cifra inferiore a quella riportata da alcuni organi di stampa
ma comunque imponente per un dl. In realtà, visto lo slittamento dei tempi
annunciato ieri con l’approdo in Aula tra il 3 e il 5 giugno, l’intenzione
potrebbe essere quella di un esame più approfondito proprio al Senato, dove
potrebbero essere concentrate le modifiche più corpose, con un iter accelerato
invece alla Camera.
LE
PROPOSTE DEI PARTITI
Dal Pd sono arrivati 135 emendamenti tra i
quali quelli del presidente della Commissione Finanze Mauro Marino per
`salvare´ i conti correnti e i depositi sotto i 25.000 euro dall’aumento
dell’aliquota al 26% e per riaprire la rateazione delle cartelle Equitalia ai
contribuenti decaduti. Le altre proposte di modifica riguardano la Rai, le
centrali acquisti, le agevolazioni alle rinnovabili (sulle quali potrebbe
esserci una convergenza con Ncd). Il Nuovo centro destra insiste
sull’ampliamento del taglio Irap a favore delle pmi e su un allargamento del
bonus alle famiglie monoreddito e con figli a carico, ma per il Pd, pur non
contrario in principio, non è questa la sede per un simile intervento. Reddito
di cittadinanza, taglio dell’Irap per aziende sotto i 5 e 10 dipendenti,
abolizione di Equitalia, limiti alle pensioni d’oro, aumento della tassazione
per l’indennità dei parlamentari (dal 16% al 27%) sono invece alcune delle
proposte arrivate dai 5 Stelle.
Ecco
i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate
CIG
E MOBILITA’
Il credito Irpef - spiega l’Agenzia -
scatta anche per i lavoratori che percepiscono somme indirizzate a sostegno del
reddito, come la cassa integrazione guadagni, l’indennità di mobilità e di
disoccupazione. Il diritto al bonus, infatti, come chiarisce la circolare, è da
considerarsi «automatico», perché le somme percepite costituiscono proventi
comunque conseguiti in sostituzione di redditi di lavoro dipendente, quindi
assimilabili alla stessa categoria di quelli sostituiti. In particolare,
l’entità del credito va calcolata in riferimento alle erogazioni effettuate nel
2014, tenendo anche conto dei giorni che danno diritto alle indennità.
Naturalmente, spetta all’ente erogatore, in qualità di sostituto d’imposta, il
compito di determinare in via automatica la spettanza del credito e il relativo
importo sulla scorta dei dati in suo possesso.
SALARIO
DI PRODUTTIVITÀ
I redditi soggetti all’imposta sostitutiva
per l’incremento di produttività non rientrano nel calcolo della soglia di
reddito di 26mila euro, che fa perdere il diritto al bonus Irpef. Nel 2014 la
retribuzione di Produttività individuale che può beneficiare di questa
Agevolazione fiscale non può essere complessivamente superiore a 3mila euro
lordi e questa cifra non contribuisce al raggiungimento della soglia di 26mila
euro di reddito Complessivo. Allo stesso tempo, precisa il documento di prassi,
il reddito di lavoro dipendente assoggettato a imposta sostitutiva deve
comunque essere sommato ai redditi tassati in via ordinaria per la verifica
della «capienza» dell’imposta lorda, calcolata sui redditi da lavoro rispetto
alle detrazioni da lavoro spettanti.
BONUS
AGLI EREDI
Il credito spetta anche ai lavoratori
deceduti in rapporto al loro periodo di lavoro nel 2014 e sarà calcolato nella dichiarazione
dei redditi del lavoratore deceduto presentata da uno degli eredi, secondo le
modalità che saranno specificate nel relativo modello.
CREDITO
IN BASE AL PERIODO DI PAGA
La circolare specifica gli step che il
sostituto d’imposta deve seguire per il calcolo del credito. Una volta
calcolato il credito, la successiva ripartizione potrà avvenire tenendo conto
del numero di giorni lavorati in ciascun periodo di paga. Per semplicità di
applicazione, è comunque possibile utilizzare anche altri criteri, purché
oggettivi e costanti, ferma restando la ripartizione dell’intero importo del
credito spettante tra le retribuzioni dell’anno 2014. Ad esempio, per i
rapporti di lavoro che si protraggono per l’intero anno 2014 l’importo del
credito di 640 euro su base annua potrà essere erogato per un importo pari a 80
euro al mese per ciascuno degli 8 mesi che vanno da maggio a dicembre
2014.
BONUS
“VARIABILE”
Nel caso di contribuenti che hanno lavorato
solo una parte dell’anno il datore di lavoro deve calcolare il credito sulla
base del periodo di lavoro effettivo. Ad esempio, un lavoratore il cui reddito
complessivo è di 22mila euro e che ha svolto 120 giorni di lavoro nel 2014 avrà
diritto a un credito pari a 210,41 euro (640/365 x 120). Dopo aver individuato
l’importo dovrà poi essere posto nella ripartizione del bonus nelle varie buste
paga da maggio in poi. Infatti, l’importo da erogare nel mese andrà parametrato
in base ai giorni di cui è composto il singolo mese di retribuzione.
CEDOLARE
SECCA
La circolare stabilisce che con l’obiettivo
di verificare il limite di 26mila euro, oltre il quale il lavoratore non ha
diritto al «Bonus Irpef», si deve tenere conto anche dei redditi provenienti
dall’affitto di immobili assoggettati a cedolare secca.
RECUPERO
DEL CREDITO
Il recupero mediante compensazione in F24
del credito erogato al lavoratore non è soggetto al limite annuale di 700mila
euro previsto oramai da alcuni anni.
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