da: Il Fatto Quotidiano
L’unico che non fa lo gnorri è B. Lui i
delitti li rivendica proprio, cambiandogli un po’ il nome: “Assurdo mettere in
carcere un ex ministro dell’Interno solo perché ha aiutato a trasferire un
amico già in esilio”. Per lui i latitanti sono esuli e chi li aiuta a scappare
è un buon samaritano. Anche perché, a sentire Alberto Dell’Utri, lui stesso si
prodigava per favorire la fuga di Marcello con una finta onlus in Nuova Guinea
e fargli arrivare la paghetta. Quindi, se la barbarie di arrestare i
favoreggiatori di latitanti valesse per tutti, lui passerebbe direttamente
dalla Sacra Famiglia a San Vittore.
Tutti gli altri politici invece fan finta
di nulla. Soprattutto nel Pd, come nota Gad Lerner sul suo blog, parlando di
“omertà”. Il fatto che Renzi insista a “non commentare le indagini” è già
qualcosa, viste le fesserie dette da chi commenta (da Napolitano a D’Alema).
Scusate, compagnucci, volete finalmente dirci chi è per voi Primo Greganti?
Ventun anni fa, quando finì dentro la prima volta, fingevate tutti di non
conoscerlo.
Lui stette al gioco e finse di non
conoscervi. A costo di coprirsi di ridicolo e di condanne, raccontò che la
mazzetta da 1 miliardo e 245 milioni versatagli in tre rate dal gruppo Ferruzzi
in cambio di contratti dall’Enel era il compenso per le
sue intermediazioni
navali con la Cina; che la mazzetta Fiat da 260 milioni in cambio dell’appalto
per un depuratore torinese era l’eredità di un vecchio compagno (ovviamente
morto).
I giudici, quando finirono di ridere, lo
condannarono tre volte (pure per un altro finanziamento illecito al Pds dal
gruppo Gavio-Itinera), sempre come collettore di mazzette per il Pci-Pds.
Purtroppo il Pci-Pds non aveva mai un nome né un volto: i destinatari delle
mazzette restavano regolarmente nell’ombra grazie al silenzio a tenuta stagna
del Compagno G. Ora ci risiamo. Vent’anni dopo, il pluripregiudicato G era
rientrato nel giro, aveva ottenuto la tessera del Pd, lavorava per le feste del
partito e aveva presenziato al lancio della candidatura del renziano Sergio
Chiamparino a governatore del Piemonte. Il suo gemello Giancarlo Quagliotti –
condannato con G per la mazzetta del depuratore, transitata per metà sul suo
conto svizzero “Idea” e per metà sul conto “Gabbietta” di Greganti – è stato
ancor più fortunato: è il braccio destro del sindaco renziano Piero Fassino ed
è considerato il vero padrone del Pd sotto la Mole. C’è qualcosa che noi (e i
giudici) ancora non sappiamo, o queste carriere eterne dipendono dalla
insostituibile bravura di Primo & Giancarlo, alias Gabbietta & Idea?
Il giovane Renzi dirà che lui andava
all’asilo. Ma farebbe bene a informarsi. È un ragazzo sveglio: non può non
porsi qualche domanda facile facile, da girare magari alle vecchie pantegane
del partito passate col rottamatore per evitare la rottamazione. Tipo questa:
se Greganti non c’entra più nulla con il partito, ed è un privato imprenditore
che traffica con la Cina e con Cuba, che ci faceva alle riunioni per gli
appalti Expo con Frigerio e Grillo (Luigi)? E perché il Gip che l’ha arrestato
lo definisce ancora “persona legata al mondo delle società cooperative di area
Pd”? Bersani dichiara al Fatto che l’indagine su Expo è un “polverone che
danneggia il Pd alle elezioni: è già successo col Monte Paschi, abbiamo perso
un bel po’ di punti e poi s’è visto che era un polverone”. Per la verità c’è un
processo in corso e s’è visto che si sono mangiati una banca, han lasciato solo
gli ossicini e ora, prim’ancora di fare il ruttino, sentenziano che è tutto un
polverone. Calma, ragassi. Per Bersani “il Pci, le coop e Greganti sono
archeologia” e le coop rosse non sono più “la longa manus del partito”. Sta di
fatto che Frigerio e Greganti sponsorizzavano a braccetto la Manutencoop di
Bologna per gli appalti di Expo. Così come Greganti, fra gli anni 80 e 90,
prendeva tangenti dalla Ferruzzi a cui raccomandava la Cmc di Reggio Emilia per
i subappalti Enel. Bersani aggiunge: “Greganti non lo incrocio da chissà quanti
anni”. Interessante. Dunque prima lo incrociava? E per parlare di che: di navi
cinesi?
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