venerdì 7 giugno 2013

Salute, Sars: la guerra dei brevetti rallenta la ricerca

da: Lettera 43

Nuova Sars, la guerra dei brevetti rallenta la ricerca
Arabia Saudita e Olanda si contendono il vaccino. E frenano la cura. L'Oms: «La salute prima degli interessi economici».

Anche i virus possono essere brevettati. E dare adito a dispute internazionali che rallentano la ricerca e la messa a punto di terapie efficaci.

Se poi si tratta del Mers Cov (Middle East respiratory syndrome coronavirus), capace di contagiare oltre 50 persone e di ucciderne un'altra trentina, la questione diventa ancor più dirimente. Considerando anche che proprio nel 2013 cade l'anniversario della Sars, che 10 anni fa sterminò circa 800 persone.

A GIUGNO 2012 IL PRIMO CASO. La 'guerra dei brevetti' è iniziata a giugno 2012, quando il microbiologo egiziano Ali Mohamed Zaki del Soliman Fakeeh hospital di Gedda si è trovato alle prese con il caso di un uomo morto per una polmonite grave e un'insufficienza renale acuta. Non comprendendo la natura del virus, Zaki ne ha inviato un campione al famoso virologo del centro medico Erasmus di Rotterdam Ron Fouchier, senza informare le autorità arabe.
FOUCHIER HA SEQUENZIATO IL GENOMA. Il gruppo di ricerca olandese ha individuato il microrganismo (un coronavirus trasmesso con ogni probabilità dai pipistrelli), ne ha sequenziato il genoma, ha pubblicato i risultati sul New England journal of medicine (con il contributo di Zaki) e si è dato subito da fare per ottenere la proprietà intellettuale dei metodi usati per isolare e determinare il virus, escludendo in questo caso il ricercatore egiziano. Fouchier ha fiutato l'affare possibile e si è accattivato le simpatie delle case farmaceutiche.

È nato così uno scontro tra autorità arabe ed europee. «Se non abbiamo ancora un test diagnostico è perché il virus è stato brevettato da alcuni scienziati, che non permettono agli altri di usarli per fare ricerca», ha detto il viceministro della Salute dell'Arabia Saudita Ziad Memish.

Certo, i responsabili dei laboratori internazionali possono chiedere un campione del virus, ma non possono inviare ad altri il materiale e non possono farne un uso a fini economici.
L'OMS NON CI STA. La 'guerra dei brevetti' ha provocato l'ira anche del massimo organismo mondiale di sanità - l'Oms - che per bocca del direttore generale Margaret Chan ha espresso la propria preoccupazione: «Non possiamo permettere che brevetti e gare per pubblicare su riviste scientifiche impediscano la ricerca a vantaggio della salute pubblica».

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