lunedì 17 giugno 2013

Milano, Expo: Darsena, assegnato l’appalto per la riqualificazione


Darsena, via al restyling Expo: «Rinasce il porto di Milano»
Assegnato l'appalto, partono i lavori di riqualificazione
di Armando Stella



Una coperta di alghe verdi stesa sull'acqua, il profilo delle mura spagnole divorato dall'erba, le tracce di Leonardo lasciate nel fango, un paio di scarpe nere da uomo, un triciclo affogato, lattine di Coca Cola , bottiglie di plastica nel canneto, graffiti sui muri e reti da cantiere sfasciate sull'asfalto. I lavori di riqualificazione dovranno risollevare la Darsena dalla voragine in cui è sprofondata. Quasi nove anni di abbandono. Il progetto di un parcheggio che ha devastato il quartiere e umiliato le speranza di rinascita. E ancora: il rimpallo delle responsabilità, la burocrazia dei ricorsi. I tempi, delusi: rinvii e ritardi
cronici. Ma ora ci siamo. La società Expo assegnerà a giorni l'appalto per gli «interventi di ristrutturazione e nuova costruzione dell'ambito Darsena». Costo dell'operazione: circa 19 milioni di euro. La gara è stata vinta da un consorzio d'imprese (la Gi.Ma.Co di Sondrio, l'Emilio Giovetti di Modena, l'Ingeco di Bologna e la milanese Rappo) che ha presentato un'offerta al ribasso del 28-30 per cento. Il contratto ordina di finire il restyling in 548 giorni consecutivi. Entro Natale 2014.
Poco di buono da segnalare: due barchette all'ancora sotto il ponte di viale Gorizia e una famigliola di anatroccoli metropolitani. Per immaginare cosa sarà bisogna tornare all'inverno 2004 e agl'impegni del sindaco Gabriele Albertini. Ricordate? Il Comune organizza un concorso internazionale di idee e sceglie la proposta del gruppo Bodin & Associés. Poi, la promessa: «Lavori nel 2006 e inaugurazione del porto nel 2011». Le scadenze sono saltate da tempo. L'ultimo bando Expo ha però salvato - in parte - le linee guida del progetto Bodin. Il masterplan, dunque. Sparisce il traffico da piazza XXIV Maggio, che diventerà isola pedonale e ciclabile (Expo mette altri 3,5 milioni per sostituire i binari dei tram Atm); riaffiorerà una parte del canale Ticinello tra la Presa sul margine Est del bacino e l'Arco del Cagnola; l'edificio del mercato comunale sarà demolito e ricostruito; l'«area di lavoro portuale» sarà ricavata sulla sponda Sud; saranno risistemati gli argini; tra gli «innesti strutturali» ci sono i pontili per l'ormeggio, una passarella a sormontare il laghetto, posteggi, giardini, qualche metro quadro di negozi e una caffetteria per ristorare turisti, passanti e naviganti. I primi cantieri saranno allestiti a fine mese.

La Darsena, per definizione: la parte più interna del porto destinata alle riparazioni navali. Geografia: qui si mescolano le acque del Naviglio Grande, dopo 45 chilometri di discesa da Turbigo, e quelle del Naviglio Pavese, che prosegue per 35 chilometri fino all'antica Ticinum. Storia: il cuore del sistema idrico di Milano custodisce un tesoretto monumentale (l'assito ligneo ritrovato sul fondo del bacino è documentato nelle carte di Leonardo) e racconta l'impresa della fabbrica del Duomo (le vie d'acqua vennero usate per trasportare il marmo della cattedrale). Cos'è rimasto, oggi? Immobilismo; incuria; sciatteria. Con la svolta Expo, ha rimarcato il sindaco Pisapia, «rimediamo alla violenza urbanistica perpetrata per troppi anni verso uno dei luoghi storici più belli di Milano». E Giuseppe Sala, l'ad di Expo: «La Darsena sarà uno dei segni concreti di rinnovamento che la manifestazione porterà alla città».

La deriva era iniziata il 29 dicembre 2004, con la firma della convenzione per il parcheggio interrato. Gli operai, nella Darsena, non sono mai entrati. Solo gli archeologi: hanno perlustrato l'area, scavato, identificato la conca leonardesca e liberato dalla terra le mura cinquecentesche. Questi «reperti monumentali», assicurano dalla società Expo, saranno «conservati».

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