lunedì 3 giugno 2013

Grillo, M5S: i prescelti (da lui e Casaleggio) vanno ai talk, Rodotà e Gabanelli sotto “osservazione”

da: Lettera 43

Grillo: «I giornalisti pagheranno l'omertà»
Il leader del M5S: «Non ce l'ho coi giornalisti, ma non dimentico». Poi l'affondo: «Faremo i conti con Floris, Gabanelli, Rodotà». Chiede la vigilanza Rai. E promette: «I nostri parlamentari in tivù».

Giornalisti omertosi e informazione comprata. Il leader del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo è tornato a sparare a zero sulla stampa e sulla tivù, con parole che suonano come minacce. Peccato che abbia anche dovuto cedere al fascino delle telecamere. «I parlamentari del Movimento 5 stelle andranno in televisione per fare vedere che splendide e capaci persone sono», ha detto Grillo da Siracusa dove ha tenuto un comizio la sera del primo giugno in vista delle amministrative.
PARLAMENTO POSTRIBOLO. La strada principale resta però il contatto diretto: «il Parlamento è ormai diventato come un postribolo per questo i deputati del Movimento 5 stelle usciranno dall'aula per incontrare i cittadini e parlare con la gente».
È una sorta di amore e odio quindi, soprattutto per la Rai, occupata a dire del comico dai partiti. «Non ce l'ho con i giornalisti, ma io non dimentico niente» e un giorno «gli faremo un c... così...», ha detto Grillo sull'informazione in Italia ad un'iniziativa elettorale nel Catanese.

FAREMO I CONTI CON FLORIS, GABANELLI, RODOTÀ. Il leader del M5s ha avvisato Giovanni Floris. «Lo faremo seguire dalla nostra televisione, pubblicheremo il suo stipendio». In mattinata invece le minacce erano state più velate, partite direttamente dal blog. «Faremo i conti con i Floris e i Ballarò...», aveva detto Grillo. Ma anche con i «Rodotà e le Gabanelli», quelli che «ci si sono rivoltati contro». Ai presenti che lo hanno applaudito, Grillo ha concesso una battuta: «Le mani loro non le battono, le baciano...».
GIORNALISTI OMERTOSI. «Molti giornalisti della Rai dovranno in futuro rendere conto della loro omertà, dei loro padroni, di chi li ha assunti, di chi gli telefona (ma sovente non è neppure necessario) per dettargli palinsesto, contenuti e persino le parole e le pause», ha scritto Grillo nel post 'Rai: la voce del padrone', pubblicato sul suo blog.
LA TIVÙ LOTTIZZATA. «Scandalo nello scandalo», ha proseguito Grillo, «la Rai è un pozzo senza fondo. In un'Italia che non ha piu' neppure gli occhi per piangere ha perso 200 milioni di euro nel 2012. Il direttore generale Gubitosi e la presidente Tarantola rimangono imperterriti ai loro posti e dai consiglieri di amministrazione non un fiato. Cosa fanno dalla mattina alla sera questi signori ben pagati dagli italiani? Una Rai lottizzata. Un non luogo dell'informazione che fa rimpiangere persino l'era socialista, quando di tre assunti uno era democristiano, l'altro socialista e il terzo bravo. Ora il terzo viene spartito tra Sel e Lega».
«Al movimento 5 stelle la presidenza della vigilanza Rai»
«Il M5S è stufo di prendere schiaffi e di essere, allo stesso tempo, preso per il culo dalla Rai», ha scritto, «O ci verrà affidata la presidenza della commissione parlamentare Rai al più presto, sono già passati tre mesi dalle elezioni, o ne trarremo le conseguenze». «I sovietici leggevano la Pravda, ma non le credevano. Gli italiani guardano la televisione e le credono. Non hanno anticorpi, pensano di vivere in una democrazia», ha aggiunto Grillo.
LA PARTITA PER RAI, COPASIR E ELEZIONI. «Tre commissioni sono ancora senza presidente - ricorda Grillo - Giunta per le elezioni (bloccata in attesa di una persona gradita a Berlusconi), Copasir e Vigilanza Rai. Le presidenze di norma vengono assegnate all'opposizione». Ma secondo Grillo l'unica vera opposizione, al netto di Sel e Fratelli «scisse come un'ameba per mettersi la maschera da finta opposizione», è il movimento 5 stelle.
Arrivato poi in Sicilia per un appuntamento elettorale Grillo è poi tornato sul disegno di legge sul finanziamento ai partiti: «Stanno discutendo come gestire i soldi, noi abbiamo deciso di non gestirli, li abbiamo dati indietro». E ha aggiunto: «Siamo nati il 4 ottobre di tre anni fa e siamo i primi francescani d' Italia, prima del Papa».
POLITICHE NON SONO AMMINISTRATIVE. E sulla crisi (reale o presunta) del movimento ha dichiarato: «Siamo giovani e stiamo crescendo, non si possono paragonare le politiche con le elezioni amministrative». Gli esponenti 5 Stelle «sbaglieranno, ma sono persone perbene». E le diarie dei parlamentari allora? «I soldi li restituiranno», ha detto Grillo, «o li caccio a calci».
«Come ti spieghi otto milioni di voti a Berlusconi? Perché si informano con la tivù e allora perché tu mi dici di andare in tivù? Maledetto, maledetto.... Non sono io che devo andare in tivù siete voi che dovere uscire di casa...»

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