da: La
Stampa
La
Casta è uno stato d’animo
A furia di sentire parlare male soltanto di
loro, qualche lettore potrebbe essersi illuso che i politici rappresentino
un’eccezione, la gramigna che una volta strappata fa rivivere il prato senza
bisogno di interventi ulteriori da parte del giardiniere. Tocca invece
ricordare che la Casta non è un gruppo di persone, ma uno stato d’animo
diffuso. Il novarese F. R. segnala questa piccola storia emblematica. Riguarda
l’associazione degli allenatori di calcio, uno dei tanti benemeriti sindacati
di categoria che arricchiscono la nostra democrazia. Il presidente nazionale ha
71 anni, è in carica dal 2004 e dopo avere proposto un limite di due mandati si
è rassegnato a farne un terzo. Il presidente regionale di anni ne ha 70 ed è in
carica da 23: ha accettato la poltrona per altri 4 e se n’è scollato solo
quando finalmente gliene hanno offerta un’altra. Il presidente provinciale è lì
da più mandati, ma convoca un’assemblea carbonara dove su cinquecento iscritti
se ne presentano ventidue, che lo rieleggono per acclamazione e si assegnano
undici cariche, così la metà dei convenuti può uscire dalla sala agitando in
testa qualche pennacchio.
Sono sicuro che queste eminenti personalità
hanno una pessima opinione della classe politica e ne auspicano l’immediata
rottamazione. Mi ricordano quella signora che, il mattino della vittoria del
referendum di Segni contro la partitocrazia, entrò nel bar in cui mi trovavo,
agitando festosamente il giornale: «Si cambia! Viva il nuovo, viva le regole!».
Dietro di lei un ragazzo chiese: «Di chi è la macchina in doppia fila che
blocca il traffico?». La signora delle regole sbuffò ed estrasse le chiavi
dell’auto dalla borsetta.
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