mercoledì 4 aprile 2012

Edmondo Berselli: L’Economia giusta / 2



[..] I governi neoconservatori e i movimenti di destra liberalpopulista sono stati in grado di convincere i ceti medi che nella società low cost della Borsa euforizzata e delle public companies la deregulation sarebbe andata a loro favore; mentre era chiaro a tutti, e non agli ingenui, che avrebbe invece favorito, con gravi iniquità, il capitale monopolistico della grande finanza e accentuato ineguaglianze acute negli assetti sociali: vale a dire, per non cadere nelle astrazioni, fra persone reali, attive e presenti nella quodianità.

Ma che importa? Come ha scritto qualche stagione fa Laura Pennacchi:

Da vent’anni domina la scena politica mondiale una potente ideologia ultraortodossa che predica un drastico ridimensionamento della presenza pubblica nelle attività economiche e sociali, sostenendo che l’intervento dello Stato è sempre e comunque negativo per il benessere collettivo, che i governi dilapidano risorse e che ogni tentativo di redistribuire la ricchezza dà vita a forme di perseguimento delle rendite. La predicazione di un ruolo pubblico ristretto e angusto si basa su una visione altrettanto ristretta e angusta del rapporto tra individuo e collettività, volta a soffocare le istanze solidaristiche: l’individuo è un atomo, non esistono responsabilità collettive perché «non esiste la società», secondo il motto di Margaret Thatcher.

[..] le forze neoconservatrici si sono fatte imprenditrici della paura, inserendo in un solo tableau ideologico la sicurezza nelle città, l’immigrazione clandestina, la «minaccia» islamica, l’altezza dei minareti, la concorrenza degli immigrati sul lavoro, un preteso ordine sociale attribuito alla volontà delle maggioranze silenziose. L’inganno è riuscito bene, stratificando via via misure di controllo pubblico e legalitario che in genere sono risultate nel complesso inefficaci o persino ridicole (vedi il fallimento delle ronde padane in Italia), ma che sul momento generano consenso politico in quanto gratificano l’opinione pubblica moderata e i suoi complessi. 

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