mercoledì 4 aprile 2012

Fiction Rai: Nero Wolfe, da giovedì 5 aprile

A dimostrazione che non c’è nulla di nuovo del ‘vecchio’: leggi Romolo Grano e la colonna sonora del Nero Wolfe tra il 1969 e il 1971.

da: il Venerdì di la Repubblica

Rex Stout? Non pervenuto, ma sempre meglio dei santi
di Gregorio Paolini

Il problema non è la presenza del Nero Wolfe a «cazzo di cane» interpretato da Pannofino. Che è un’idea parodistica e divertente. Il problema è l’assenza di Romolo Grano. Se non sapete chi è Romolo Grano, visto che neanche Wikipedia ci ha pensato, ecco un breve ripassino: Grano è stato il musicista che ha sonorizzato gran parte dei programmi Rai del post-1968. Aveva studiato il folk, introiettato le orchestrazioni alla Morricone, ma voleva anche sperimentare con la musica elettronica (erano gli anni di Stockhausen, Berio, Luigi Nono).
E sonorizzò il vecchio Nero Wolfe di Belisario Randone e Giuliana Berlinguer a colpi di musica elettronica e di ardite assonanze (ci pensate adesso, una fiction Rai immersa nella dodecafonia?). Eppure Grano aveva anche scritto la sigla del Segno del comando (Cento campane stanno a dì de no).
Ma quella era la Rai del 1969. Ecco: se pensate di ritrovare quel Nero Wolfe scoprirete qualcosa di totalmente diverso: un’idea furba (trasportarlo nella Roma del dopoguerra) e una soluzione ragionevole (Pannofino che imita Buazzelli, Sermonti che riporta a fumetto il teatro leggero di Paolo Ferrari), che potrebbero anche funzionare. Ma le musiche elettroniche piazzate a sottofondo delle elucubrazioni di Nero Wolfe, no, quelle non le troverete. Perché il Nero Wolfe di Giuliana Berlinguer era uno sceneggiato sperimentale. Anche se Manhattan si vedeva solo nella sigla di testa e di coda, l’effetto era quello di trasportarci a distanze siderali dagli spaghetti e dall’idrolatina della tavola italiana. Orchidee, piatti spesso indigeribili per noi latini, un’estetica cool. Quella del Linus di Giovanni Gandini e di Oreste del Buono, della Olivetti Valentine, delle pubblicità del whisky.
Insomma, la New York del Wolfe del 1969 era Milano, la modernità sconosciuta e le sue nuove insidie. Invece  la Roma del Wolfe di Casanova Multimedia è, appunto, Roma.
Nero Wolfe e Archie Goodwin assistono a risse in romanesco e lo sguardo di Wolfe/Pannofino sembra dire: «Non ero nella rissa perché sto a ffà Nero Wolfe, ma me ce vedrei».
C’è qualcosa di curiosamente iconoclasta in questa riscrittura. E sicuramente la femme fatale Giulia Bevilacqua, sopra le righe come una figurina femminile in un fumetto degli Aristocratici sul Corriere dei ragazzi, vale la puntata. Rex Stout invece non è pervenuto.
Poco male, sia chiaro, va bene tradire i personaggi, non prendetevela con Luca Barbareschi (ogni volta che fa una fiction, da Le ragazze dello swing a Il campione e la miss giù tutti a dargli addosso perché è Barbareschi, invece in quei lavori si nota un inconsueto amore per il prodotto che, immagino, lo costringa a ogni nefandezza pur di portarli in porto).
Ma non cercate l’effetto nostalgia di quando vi sentivate intelligenti a guardare Nero Wolfe alla tv. Il vecchio Nero serviva a sperimentare, il nuovo a rassicurare. Una volta la Rai stabiliva lo standard, oggi ospita le repliche di Boris. Comunque, sempre meglio dell’ennesima storia di santi ciclisti e navigatori.

7 commenti:

  1. mi anticipi sempre di un giorno, io ne parlerò domani. *_*

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  2. ahah...ciao Sara!...a me pare spesso di essere in ritardo!...ma va bene così!...facciamo sinergie...e poi..a volte è meglio anticiparle certe notizie, altre volte è meglio "postarle" nella giornata

    gli darò un'occhiata anche se sono un pò scettica...ma questo è perchè sono "anziana"...e ho visto più volte le repliche di Nero Wolfe = Tino Buazzelli e Archie Goodwin = Paolo Ferrari

    buona giornata!

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    1. Io invece mai visto, sai io credo che sia bello per le nuove generazioni, anche quelle più giovani di me (io ho 27 anni) scoprire sia la serie e soprattutto i romanzi.

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  3. Ciao Sara...i romanzi di Rex Stout sono da leggere ...il Nero Wolfe di Buazzelli era, come giustamente osservava Paolini una novità...sperimentazione non solo musicale...io ricordo alcuni passaggi della sceneggiatura...non solo ironica dire..in contro tendenza rispetto allo standard di quegli anni

    buona giornata!

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  4. Non metto in dubbio che sia così, anche mia madre ricorda con molto piacere la serie originale, però io la guarderò e poi eventualmente deciderò se è fatta bene.
    Questo è il mio post.
    http://spettacolospettacolare.blogspot.it/2012/04/guardia-del-corpo-con-whitney-huston-e.html

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  5. Saranno inevitabilmente due Nero Wolfe diversi...fai bene a vederlo perchè Rex Stout merita..

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  6. BEH? come ti è sembrato? Io ho trovato tutto molto piacevole e gradevole.

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