mercoledì 7 marzo 2012

Politica e Media: Mediaset vieta al “leader” Alfano (Pdl) il vertice con Monti



Riforma della Rai, saltato il vertice da Monti Per ordine di Mediaset
Il segretario del Pdl annuncia a sorpresa che non andrà alla riunione prevista stasera con il premier e i leader di Pd e Udc, Bersani e Casini. L'annuncio dopo un incontro tra il presidente del consiglio e il numero uno di Mediaset Fedele Confalonieri. Che avrebbe fatto presente l'attuale crisi dell'azienda di Berlusconi e i "rischi" connessi a una Rai più forte e competitiva

Ci sono i guai di Mediaset dietro la decisione del segretario del Pdl Angelino Alfano di disertare il vertice “di maggioranza” previsto in serata con il premier Mario Monti e i leader di Pd e Udc, Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, durante il quale si sarebbe affrontato anche il tema delicatissimo della riforma della governance Rai, il cui consiglio d’amministrazione scade il 28 marzo.

La disdetta a sorpresa di Alfano arriva al termine di un incontro, iniziato stamattina intorno alle 11 a Palazzo Chigi, fra Monti e Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset. Incontro durante il quale, secondo le indiscrezioni trapelate, i due avrebbero cercato di trovare un “accordo” sulla riforma della Rai. Senza riuscirci. Confalonieri avrebbe descritto a Monti la difficile situazione in cui versa oggi Mediaset, che si riflette anche sul cattivo andamento dei titoli in Borsa. Una situazione che potrebbe solo peggiorare se passasse il disegno di Monti, appoggiato da Pd e Udc, di una rapida riforma della governance della Rai, per renderla più snella ed efficiente sul mercato.

Proprio questo era uno dei temi in agenda nel vertice di stasera tra Monti, Bersani, Casini e, appunto, Alfano. Quest’ultimo, dato l’esito negativo dell’incontro tra il premier e il numero uno di Mediaset, avrebbe fatto saltare il tavolo. “Se mi devo incontrare con i colleghi segretari per soddisfare sete di poltrone Rai oppure per far restare unito Bersani con Di Pietro e Vendola con la foto di Vasto, parlando di giustizia, mi pare che sarebbe un vecchio teatrino della politica e a questo mi sottraggo”, ha affermato Alfano (al Tg5) per motivare il repentino cambio di programma. “Non ci andrò da Monti, perché mi pare di capire che lì si voglia parlare di Rai e di giustizia e forse ci eravamo sbagliati nel credere che i problemi degli italiani fossero la crescita, lo sviluppo economico e l’economia”. Considerazioni generiche dietro le quali le indiscrezioni di palazzo rivelano invece un nuovo, clamoroso caso di conflitto d’interessi intorno a Silvio Berlusconi.



L’incontro tra Monti e Confalonieri è durato circa un’ora. Palazzo Chigi non ha fornito alcuna notizia sul contenuto del colloquio. Certo risultano poco convincenti gli interventi di diversi esponenti del Pdl, a partire da Ignazio La Russa, che giustificano la retromarcia di Alfano con la volontà del Pdl di opporsi alla “bramosia di poltrone Rai”. Ecco che cosa arriva a dire l’ex ministro della Difesa: “Se qualcuno si fosse illuso che il Pdl potesse essere costretto ad andare al traino di strategie di occupazione e conquista del Pd è servito. Ottima la reazione di Angelino Alfano. Il Pd di Bersani deve rinviare le sue brame di occupare la Rai”.

Non a caso, il segretario del Pd Bersani esterna tutta la sua sorpresa: ”E’ un atteggiamento incredibile”. Mentre per l’Udc, Lorenzo Cesa parla di “colpo di sole”.

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