mercoledì 7 marzo 2012

Governo Monti: il decreto salva-Italia alleggerisce la busta paga di marzo



A marzo buste paga ''light'', la Uil: ''371 euro in meno a famiglia''
Gli effetti del Salva-Italia. Aumentano disoccupazione e cassa integrazione.

Un inizio d'anno disastroso. Il 2012 si pare con un aumento delle domande di disoccupazione del 13,5%. Un dato che segue a un'altra notizia allarmante, quella sulle richieste di cassa integrazione. Secondo i dati diffusi dall'Inps a febbraio le aziende italiane hanno chiesto l'autorizzazione per 82 milioni di ore di Cig con un aumento del 49,1% rispetto ai 55 milioni di gennaio (dato più basso dall'agosto 2009) e del 16,8% rispetto a febbraio 2011. Vola la cassa in deroga (+134% su gennaio).

371 euro in meno a famiglia
Non è insomma un bel momento per gli italiani. Anche quelli che hanno conservato il lavoro avranno una brutta sorpresa a marzo, in busta paga. Per effetto del decreto Salva Italia nella busta paga i contribuenti si vedranno aggiungere all'addizionale regionale Irpef 2011 gli aumenti retroattivi istituiti dalla manovra finanziaria. L'aliquota passerà dallo 0,9% all'1,23%. Secondo la Uil servizi la "stangata" media sarà di 371 euro a famiglia.


L'acconto dell'addizionale comunale
Ma a pesare sugli stipendi a marzo sarà anche il pagamento dell'acconto del 30% dell'addizionale comunale Irpef. Anche quest'imposta ha subito aumenti, per effetto dello sblocco delle aliquote varato dalla manovra Tremonti dello scorso agosto. Sono infatti 301 i comuni in tutta Italia che, non appena deliberato lo sblocco hanno  operato al rialzo sulle aliquote, portando l'imposta da circa 129 euro a 177 euro a contribuente. Chi non lo ha fatto  ha tempo fino a giugno per deliberare ulteriori ritocchi.

Niente detrazioni sulle addizionali
Le addizionali Irpef incidono più pesantemente sulle buste paga perché non ci sono detrazioni. Il loro importo si riferisce all'imponibile puro, a differenza della tassazione Irpef nazionale che gode particolari detrazioni e viene calcolata su un importo, di conseguenza, ridotto.

E a giugno arriva l'Imu
A giugno la scadenza della prima rata della nuova Imu potrà andare ad aggiungersi a nuovi aumenti in discussione in questi mesi. Il quadro non è roseo nemmeno per le imprese. In questi mesi è al vaglio la revisione delle aliquote Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive. La Cgia di Mestre ha quantificato il rischio di un gettito imposto di circa 3,5 miliardi di euro.

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