giovedì 3 maggio 2012

Governo, revisione della spesa pubblica: il sito web dell’esecutivo per le segnalazioni dei cittadini


E vabbè che è un governo di bocconiani ed ex consulenti di McKinsey, ma poiché noi italiani non campiamo tutti a slides (documento ottenuto con il programma power point di Microsoft Office, composto da diapositive per le presentazioni con le quali le società di consulenza mostrano l’aria fritta alle aziende private che gli pagano il “pizzo”) sarebbe “opportuno” parlare in lingua italiana di cose concrete.
Iniziamo con il sostituire ‘spending review’ con ‘revisione della spesa’. Quella che facciamo nelle nostre case per far quadrare i conti, eliminando spese surpeflue e cercando di risparmiare su spese correnti.

E vabbè che è un governo di bocconiani ed ex consulenti di McKinsey, ma poiché noi italiani non campiamo tutti a slides (documento ottenuto con il programma power point di Microsoft Office, composto da diapositive per le presentazioni con le quali le società di consulenza mostrano l’aria fritta alle aziende private che gli pagano il “pizzo”), sarebbe “opportuno” parlare in lingua italiana di cose concrete.
Sarebbe quindi "opportuno" sostituire i termini inglesi ‘spending review’ con gli italiani: ‘revisione della spesa’. Quella che facciamo nelle nostre case per far quadrare i conti, eliminando spese surpeflue e cercando di risparmiare su spese correnti.
Ecchecazzo!


Spending Review, governo ai cittadini: segnalate gli sprechi
Attraverso il sito Web dell'esecutivo. Nel mirino, tra le altre cose: spesa sanitaria, scuola, tribunali e giudici di pace

Segnalare sprechi e fornire suggerimenti per porre un freno alla spesa pubblica fuori controllo. E' questo l'aiuto che il governo ha chiesto ai cittadini attraverso la compilazione del modulo "Esprimi la tua opinione".


Attraverso il modulo, inserito nella pagina web della spending review sul sito del governo, le persone "hanno la possibilità di dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili".


Intanto il supercommissario per la spending review, Enrico Bondi, avrà "15 giorni" di tempo per presentare un "cronoprogramma" al consiglio dei ministri per tagli e razionalizzazioni della spesa pubblica. Lo prevede la bozza di decreto legge sulla spending review. Il consiglio dei ministri verificherà l'attuazione del piano "sulla base di relazioni mensili del commissario".


Dalle misure sulla spending review sono escluse la "Presidenza della Repubblica, la Corte costituzionale e il Parlamento". Tra le amministrazioni pubbliche sono "incluse tutte le amministrazioni, autorità, anche indipendenti, organismi, uffici, agenzie o soggetti pubblici comunque denominati, gli enti locali, nonché le amministrazioni regionali sottoposte a piani di rientro dal disavanzo sanitario per le voci relative alla spesa sanbitaria".

Il commissario straordinario potrà operare "in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e di valutazione" e potrà avvalersi anche di un "subcommissario". Potrà stare in carica non più di un anno e percepire un'indennità "non superiore a quella del dirigente generale della presidenza del consiglio dei ministri".

Dopo aver raccolto le informazioni sulle diverse voci di spesa e aver segnalato al consiglio dei ministri quelle che si possono tagliare, ridurre o razionalizzare, il commissario indica le misure da prendere e "fissa un termine per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e alla scadenza del termine il consiglio dei ministri può autorizzare, nel rispetto dell'articolo 120 della Costituzione (sui poteri sostitutivi del governo nei confronti di regioni ed enti locali, n.d.r.), l'esercizio dei poteri sostitutivi dei vertici delle amministrazioni inadempienti".

La spesa sanitaria occupa il primo posto nella classifica della "spesa pubblica rivedibile nel medio periodo". A giudizio del governo sono considerati rivedibili, infatti, 97,6 miliardi di spesa sanitaria che rappresentano un terzo dei 295 miliardi di euro del totale della spesa pubblica sotto osservazione. E' quanto emerge dalla documentazione sulla 'Spendig review' pubblicata sul sito del governo.

Riduzione in vista anche per i tribunali. L'operazione 'Spending review', secondo quanto emerge dalla documentazione del sito del governo, prevede una riduzione del numero dei tribunali, delle sedi distaccate e degli uffici di procura, "per un totale di 3.600 unità di personale amministrativo da riassegnare dove vi sono carenze". L'intervento "consentirà di recuperare 600-750 magistrati togati. Il risparmio stimato è di 45-60 milioni di euro l'anno". Sforbiciata in vista per gli uffici del giudice di pace: passeranno da 848 a 174 con un risparmio atteso a regime di 28 milioni di euro l'anno.

Spending review in vista anche per la scuola con una riduzione, a partire dal 2014, del 50% delle spese per fitti passivi e gestione degli immobili (già dal 2013 riduzione del 10%). Inoltre, il governo punta ad una riduzione degli organici dirigenziali e ad una riconversione dei profili.

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