giovedì 3 maggio 2012

Diritto d’autore in internet: AGCOM (per il momento) soprassiede..



AGCOM e diritto d’autore: the end (per ora!)

E’ arrivata al capolinea l’epopea del regolamento che l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni avrebbe voluto arrogarsi il potere di varare per disciplinare la materia del diritto d’autore online.

L’attesa ed auspicata notizia, l’ha data questa mattina il Presidente Calabrò nella sua relazione di fine mandato.

“Internet ha un’insostituibile funzione informativa; nessuno più di noi ne è consapevole [nda: ma davvero?]. Ma nessun diritto è senza limiti [nda: nessuno lo ha mai sostenuto]. Il diritto alla libertà di navigazione marittima non ha comportato il diritto alla pirateria. [nda: nessuno ha mai chiesto di legalizzare la pirateria. Si è chiesto solo di non censurare la libertà di informazione]. L’intesa era però che il Governo avrebbe adottato una norma di interpretazione autentica che rendesse leggibili per tutti le norme primarie che inquadrano la nostra
competenza. E’ vero che una tale norma non è indispensabile, ma sarebbe certamente utile in una materia, qual è quella in questione, nella quale, per la sua sensibilità, è auspicabile la massima chiarezza. Finché il Governo non adotterà questa norma, noi – almeno in questa Consiliatura – non ci sentiremo tenuti alla deliberazione del regolamento, pur così equilibrato, che abbiamo predisposto e messo a punto con ampia consultazione”.

Non ci sta Calabrò ad immolarsi sull’altare della difesa del diritto d’autore dopo il dietrofront – perché di questo deve essersi trattato – del Governo che aveva, evidentemente, promesso al Presidente dell’Agcom (e forse
anche a qualcun altro) una norma porcellum che attribuisse, ex post, all’Autorità di emanare il famigerato regolamento.

Bene così anche se le dichiarazioni di Calabrò – nonostante il linguaggio istituzionale – sono inquietanti e sembrano più quelle di un innamorato offeso e ferito da un gesto inatteso del proprio partner che quelle del Presidente di un’Autorità indipendente.

“L’intesa era però che il Governo avrebbe adottato una norma di interpretazione autentica”, dice Calabrò.

Visto che non l’ha fatto – dopo averlo promesso e benché opportuno – l'Agcom si ferma qui.

E’ quasi una ripicca.

Una ripicca, tuttavia, da salutare con favore perché significa che la pressione della società civile ha dato i suoi frutti, inducendo il Governo a ritornare sui propri passi e l’Autorità ad astenersi dal minacciato gesto liberticida.

E’ un giorno da festeggiare nella consapevolezza, ovviamente, che si è vinta la battaglia ma non la guerra e che, la nuova Agcom, riprenderà, certamente, il lavoro di quella che, oggi, ha dato il proprio commiato.

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