giovedì 3 maggio 2012

Calabrò, AGCOM: allarme Google e Facebook, ritardi sulla banda larga


Corrado Calabrò, presidente dell’Autoriatà per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), ha presentato al Parlamento la sua relazione in merito all’attività svolta.
Relazione con la quale ha evidenziato i ritardi italiani nella diffusione della banda larga con conseguenti impatti economici e (come si dice in questi casi) lanciato un grido d’allarme contro due colossi: Google e Facebook.

In merito alla banda larga, l’economia prodotta dalla rete vale vale solo il 2% del Pil contro il 7,2% del Regno Unito. Il ritardo dello sviluppo costa all’Italia tra l’1 e l’1,5% del Prodotto interno lordo.
Non dobbiamo pensare solo all’uso personale che facciamo di internet, pensiamo a quale strumento rapido e funzionale sia per chi svolge attività professionali e, ovviamente, come sia possibile usufruire di certi servizi solo con connessioni opportunamente dimensionate.

Quanto ai due colossi Google e Facebook, Calabrò sostiene che «La crescente partecipazione ai ricavi complessivi della filiera delle telecomunicazioni, così come nell’audiovisivo, da parte degli over-the-top è inmarrestabile. Si è verificato uno spostamento dell’asse della competizione nel campo Ict: dalla concorrenza tra gli operatori dotati di infrastrutture per il mercato dell’accesso a internet si è passati a una competizione tra il complesso degli operatori telco da una parte e i fornitori di servizi over-the-top dall’altra. Ciò significa che Google e Facebook possono prendersi il cliente di una Telecom, senza che nessun ricavo finisca nelle casse di quest’ultima. Il rischio, in soldoni e – ovviamente – per i business aziendale non certo per gli utenti, è quello di un trasferimento di ricchezza tra Unione Europea e Stati Uniti o altri Paesi emergenti, maggiormente orientati su un’innovazione fuori dalle reti». 

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