Il
cosiddetto segretario del Pdl: Alfano
Sostiene il direttore di ‘Lettera 43’ che Alfano ha commesso
l’errore di non staccare il cordone ombelicale che lo lega a Berlusconi.
Non era impresa difficile. Era, è:
impossibile.
Alfano è il
segretario particolare di Berlusconi. Gli ha scritto, ha “sistemato” “riveduto”
e “corretto” tanti di quei testi per consentire al suo padrone di evitare i
processi. E’ uno zerbino privo di capacità analitiche e strategiche, quindi,
non è in grado di staccarsi dal carro del padrone. Per convinzione e perché
tecnicamente non ha le caratteristiche per farlo.
Gli manca tutto.
Compresa la capacità comunicativa del vecchio puttaniere. Per dirla in poche
parole: Alfano non serve a un cazzo.
I compagni di merende, il trio ABC = Alfano, Bersani,
Casini
Leggendo
velocemente e parzialmente i dati delle amministrative, logica mi rimanda alla
legge elettorale.
Se anziché
amministrative queste fossero state votazioni politiche, avremmo uno spezzatino
ingovernabile.
Bene. Si fa per
dire…
La riforma elettorale alla quale stanno
pensando ABC (Alfano, Bersani, Casini) prevede il ritorno al sistema
proporzionale. Ogni italiano voterebbe il partito che più gli aggrada, per
i motivi che preferisce. Diversamente da quanto avviene con il porcellum di
Calderoli, sistema elettorale appositamtente creato per consentire a Berlusconi
di avere un’ampia maggioranza per tutelare i propri interessi, gli italiani
potrebbero ritornare a esprimere le preferenze dei candidati. Molti cittadini ne
saranno lieti, anche parecchi mafiosi.
Ci potrebbe essere
una soglia di sbarramento (se un partito non raggiunge una certa percentuale
non entra in Parlamento), ma, di fatto, ci sarebbero più partiti, nessuno con
la maggioranza assoluta e dopo il voto inizierebbe il balletto delle coalizioni
per raggiungere la maggioranza in Parlamento.
Ora.
Il trio ABC dovrebbe spiegarci che senso ha appoggiare il governo Monti per dare
stabilità, evitare il baratro e altre balle annesse e connesse e predisporre e
approvare una legge elettorale che renderà il paese ingovernabile.
approvare una legge elettorale che renderà il paese ingovernabile.
C’è un solo sistema elettorale che ha un senso in
Italia: è quello delle amministrative.
E’ il più funzionale, quello che consente al cittadino di sapere chi si
candida, per fare cosa, con chi.
Per più motivi.
Perché i cittadini alle amministrative votano in maniera diversa dalle
politiche, perché alcuni candidati del PD (sarebbe una novità) si sono meritati
la riconferma o hanno presentato caratteristiche di governabilità, perché chi
ha vinto le primarie è vendoliano.
Ma se in questa
votazione c’è comunque una componente politica, Bersani si è salvato perché una
parte dell’elettorato ha approvato la sua scelta di appoggiare un governo – non
certo di sinistra - evitando i rischi di
un tracollo totale del paese che non avrebbe risolto manco uno dei problemi.
Così facendo ha fatto prevalere un interesse collettivo alla logica
individualista delle elezioni anticipate che lo avrebbe visto probabile
vincitore.
Parte
dell’elettorato potrebbe aver riconosciuto un bonus a Bersani. Che, però, data
la lunga esperienza politica dovrebbe sapere che il tagliando ha una scadenza.
Non può sentirsi
al sicuro dalla sconfitta alle prossime elezioni politiche. I cittadini
elettori potrebbero aver già speso quel bonus nei suoi confronti.
Meglio per lui, se
utilizzerà i prossimi mesi che ci porteranno al 2013 (anno previsto per le
elezioni politiche) per far approvare una riforma elettorale appropriata per le
caratteristiche italiane e che consenta la governabilità. Né pastrocchi, né
ammucchiate e, soprattutto, con programmi e persone che diano la sensazione di
una svolta. Una linea culturale e progetti concreti che diano (almeno)
l’impressione che il PD è alternativo a Pdl (o comunque si chiamerà) e
cosiddetto Terzo Polo e che prenda ciò che sembra provenire solo dal Movimento
5: la politica per il cittadino, la politica del cittadino.
Contrariamente,
farà la fine dei suoi compagni di merenda.
Terzo polo: Casini-Rutelli
A Rutelli non lo
spiego perché non capirebbe. A Casini, da vecchio democristiano, certi
“particolari” non dovrebbero sfuggire.
Ribadisco un
concetto già espresso nei giorni in cui spuntavano fuori le inchieste sui
tesorieri dei partiti, sui fondi pubblici usati per cazzi personali.
Ovviamente, è un’opinione che può essere ignorata. Non lo ritengo salutare. Ma
non certo per me…per chi non capisce o non vuole capire ed è quindi destinato a
prendere calci in culo che fanno male alla salute.
E’ IRRILEVANTE che Lusi, il tesoriere
della Margherita, l’ennesimo partito in
cui si è travestito e trasferito quel Rutelli che per dirla alla Daniele Luttazzi: “se hanno ricavato penicillina dalla muffa, qualcosa da lui
ricaveranno”, abbia rubato per sé.
Quando i partiti spacciano per rimborsi
elettorali ingenti somme per finanziarsi, che questi soldi finiscano nelle tasche
di uno o di tutti è IRRILEVANTE. Un ladro o dieci ladri, per i cittadini non fa
differenza, perché il punto della questione è che siamo in un sistema SOLIDISSIMO e COSTANTE di ladrocinio di stato. Se uno
fotte gli altri nove commensali al tavolo, per gli italiani non cambia nulla. Hanno rubato per 10 anche se solo 1 si è
preso il bottino pieno.
Unici candidati alla successione di Silvio Berlusconi
Silvio lo sa. Ci
sono solo due candidati che possono succedergli: Marina Berlusconi o Matteo
Renzi.
Non ce ne sono
altri. Non credo che Passera sia
così idiota da legarsi al partito di Silvio Berlusconi, comunque lo strutturi,
comunque lo chiami. E, comunque, Passera serve a Casini. Soprattutto se si
tiene gente come Rutelli.
Ma Passera sarà
così imbecille da unirsi a compagni di merende come Rutelli?
Non vorrei aver
sopravvalutato il più politico dei tecnici: l’attuale ministro dello Sviluppo.
L’unico che ha capito - per l’esperienza manageriale che ha maturato in anni
di dirigenza di banche e poste – che non c’è una soluzione per arrivare alla
cosiddetta crescita ma lo Stato deve avviare, coordinare, più progetti per
smuovere l’economia.
Purché sia chiaro che far ripartire i consumi,
smuovere economia non equivale a
Crescere. E’ fermare la decrescita e riportare
a bordo qualche italiano rimasto per
strada.
Su ciò che sia la
crescita, il discorso è lungo e articolato. E non è roba per cultura e
politiche del centro-destra e/o terzo polo. Attualmente, manco per il PD. E per
il Movimento 5 stelle?
Nessun commento:
Posta un commento