BEACH
HOUSE
Bloom
(Sub Pop) 2012
dream-pop
dream-pop
Forti del successo
riscosso con l'ottimo "Teen Dream", Alex Scally e Victoria
Legrand procedono spediti nell'addobbare la loro bella casetta sulla spiaggia,
tra organetti vintage tirati a lucido e colori pastello a tingere le pareti.
Accantonati poi i primi vagiti lo-fi esposti nei primi due album, con
"Bloom" (quarto disco prodotto in sei anni) i due Beach
House paiono essersi allegramente adagiati verso una brillante e
talvolta minuziosa formula dream-pop. Ecco quindi subentrare una maggiore
cura di ogni singola rifinitura. Mentre le melodie, rese ancor più fatate e
leggiadre, sottolineano ancora una volta l'elevata capacità dei due americani
di intrattenere l'ascoltatore mediante un neoromanticismo pop florido e ardente
di passione.
Così, l'arpeggio introduttivo di "Myth" riprende là dove "Zebra" dava vita a nuove ascensioni armoniche, con la dolce Victoria ancor più sicura delle proprie capacità canore e ben ferma sugli acuti. Del resto, ai due piccioncini bastano pochi accordi per sedurre. E nonostante la presenza di un'apparente "ripetitività" di fondo, ogni canzone vira con garbo a una fluorescenza melodica puntualmente trepidante. Parimenti, in più di un'occasione salta fuori la sensazione di trovarsi a un'intima festa, dove ogni stanza è accuratamente adornata di fiori e palloncini da far esplodere allegramente al proprio passaggio, tra giochi di luce e sorrisi smaglianti. Le atmosfere celestiali assumono dunque una centralità ancor più assoluta e a ogni flemmatica partenza segue un'esplosione di gioia in cui poter cullare i propri sogni ("Wishes", "Lazuli"), con il buon Scally sempre più a suo agio nelle vesti dell'arrangiatore travestito da timido giullare. E anche quando pare subentrare un'insolita malinconia, è la consueta trasognata sospensione vocale della Legrand ad alleggerire lievemente gli umori ("Troublemaker"). Mentre la ninna nanna di "On The Sea" e la cullante "Irene" avvisano in coda che le celebrazioni stanno per concludersi ed è quindi giunta l'ora di aprire gli occhi, tornare alla realtà e alla vita di tutti i giorni, in un sublime incastro di velati gemiti, morbide spirali acustiche e calde effusioni ritmiche.
Se "Teen Dream" poneva le basi per un "nuovo" celeste cammino, "Bloom" ricalca a meraviglia una formula dream-pop mai così perfettamente riconoscibile, confermando appieno la bontà e le preziose doti compositive del duo di Baltimora.
Tracklist
1. Myth
2. Wild
3. Lazuli
4. Other People
5. The Hours
6. Troublemaker
7. New Year
8. Wishes
9. On The Sea
10. Irene
Nessun commento:
Posta un commento